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Oggi è lunedì e come tutti i lunedì è il giorno dell'open day. Chiunque voglia adottare un bambino può venire in orfanotrofio e scegliere qualcuno. Nessuno però si cura mai di quelli che non vengono scelti, di quelli che vedono sfumare quell'opportunità tanto sperata. Io di solito rimango in disparte a leggere un libro o mi siedo in giardino, sotto il mio albero preferito, e aspetto che tutto sia finito. Nessuno mi considera mai, sono troppo grande. Il mio carattere è già formato e nessuno vorrebbe ritrovarsi una ragazzina adolescente e ribelle. Ma nessuno sa che non dimostro affatto la mia età e che mi comporto come una bambina di 10 anni. Colpa degli white forse o dei miei genitori, ma ci sono traumi difficili da dimenticare e per adesso sono ancora ben impressi nella mia mente.
Di solito arrivano molte coppie giovani, alcuni non riescono ad avere figli e altri ne hanno già uno o due ma vogliono dare una vita migliore anche a qualcuno di noi.
Oggi però la mia attenzione è stata catturata da due ragazzi molto giovani, avranno sì e no 25 anni, forse 30 ma non sono molto brava a dare un'età. Saranno una coppia gay, ne vengono molte. Stanno giocando con due bambine di 4 anni, Olivia e Clelia. Sono veramente belli nei loro completi gessati e anche un po'rigidi ma non smettono di sorridere alle due bambine. Ad un certo punto uno dei due alza lo sguardo e i nostri occhi si incontrano. Divento rossa come un peperone e torno a leggere il mio libro sperando che non mi abbia notato. Le mie preghiere sono inutili e dopo poco li vedo venire verso di me. Mi salutano ma io rimango in silenzio. Vorrei davvero salutare ed essere educata ma il pensiero che possano farmi del male è più forte. Loro però non si scoraggiano, si siedono vicino a me e mi dicono di chiamarsi Philip e Jason. Continuo a guardarmi le scarpe senza alzare lo sguardo fino a che la direttrice non viene verso di me, mi afferra per un braccio e mi urla di andare in cucina ad aiutare. Io non ribatto, sono un po'umiliata e non mi piace che altre persone assistano alle sue sfuriate.
"Le lasci immediatamente il braccio" dice il moro, Philip mi sembra, e per la seconda volta decido di alzare lo sguardo su di lui che mi sorride vittorioso. Il suo tentativo risulta inutile e vengo trascinata in cucina. Servo la cena e ripulisco la cucina ma appena entro in camera scoppio a piangere e per tutta la notte non riesco a dormire. Ho in mente solo a un paio di occhi azzurri che mi fissano.

POV PHILIP
Oggi io e Jason andremo a farci un giro in un orfanotrofio. Voglio trovare la mia babygirl e di solito quello è il posto migliore. I miei amici hanno già delle little e io ho sempre dato una mano ma lavoro molto e non me la sentivo di prendermi cura di una bambina. Adesso sono diventato uno dei roprietari dell'ufficio quindi posso gestire meglio il lavoro. Ammetto di essere un po' agitato. Sono un tipo esigente e molto severo e non so se riuscirò ad essere anche affettuoso.
I miei amici mi hanno rassicurato che quando la troverò tutto cambierà ma non ne sono sicuro. Abbiamo guidato per 3 ore e finalmente siamo arrivati. Oggi la struttura è aperta al pubblico quindi non c'è bisogno di prendere appuntamento. Quando entriamo veniamo accolti dalla direttrice che ci spiega come funziona e poi ci invita a guardarci in torno. Già mi sta antipatica, non siamo al mercato. Usciamo in giardino e ci mettiamo a giocare con due bambine molto piccole. Mi dispiace doverle lasciare qui ma non rispecchiano quello che sto cercando. Vago un po' con lo sguardo e mi soffermo su una ragazzina, avrà sì e no 15 anni. Anche lei mi sta guardando ma quando i nostri sguardi si incrociano lei si affretta ad  abbassarlo subito sul libro che sta leggendo. Faccio segno a Jason e ci dirigiamo da lei. La salutiamo e ci presentiamo ma lei non ci presta attenzione. Mi verrebbe da darle qualche sculacciata. Sicuramente diventerebbe più educata. Jason sembra capire i miei pensieri e mi stringe un braccio. Ad un certo punto la direttrice viene verso di noi, la prende per un braccio e le urla di andare in cucina. Sono incredulo, cerco subito di difenderla e lei finalmente alza lo sguardo. È bellissima e sembra così innocente. Vorrei solo stringerla tra le mie braccia e proteggerla. I suoi occhi sembrano sofferenti e vorrei scacciare via tutta quella tristezza. La direttrice mi dice di non immischiarmi e trascina via la ragazza che la segue a testa bassa.
"Jason, hai visto?"
"Si amico, questo non è un bel posto"
"Ho deciso. Domani torno e la porto via da qua. Però adesso devi aiutarmi a comprare tutto quello di cui ho bisogno per il suo arrivo". Usciamo dall'orfanotrofio e torniamo in città. Compro tutto quello che serve e i ragazzi mi aiutano a sistemare la casa. Sono molto emozionato e non riesco a dormire. Spero che tutto vada per il meglio, voglio davvero tenerla tra le mie braccia al più presto

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