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Nathan avrebbe già voluto farmi conoscere le mie due sorellastre. Che cosa strana da dire. Ma io non credo di sentirmela ancora. Prima devo dirgli tutto quello che ho passato e non credo che sarà facile. Sono le 3 di notte e Philip sta provando a farmi calmare ma i miei occhi sono spalancati
"Forza amore mio chiudi gli occhietti"
"Non ci riesco daddy"
"non sei obbligata a dirgli niente, lo sai vero?" mi chiese entrando in cucina
"Si lo so. È che se prima ero felice di avere un padre adesso sono arrabbiata con lui e questa è una cosa nuova per me. Lo so che è tutta colpa di mia madre ma non posso fare a meno di pensare che avrebbe potuto evitare tutto. Avrebbe anche potuto aiutarla quando ha iniziato a drogarsi e invece se ne è fregato di tutto e io ho dovuto subire tutto quello schifo" dico arrabbiata
"Secondo me dovresti dirgli tutte queste cose, hai bisogno di sfogarti con lui e di chiarire la tua posizione. Sei sua figlia certo ma hai vissuto una vita senza di lui e puoi ancora farlo. Non devi per forza istaurarci un rapporto"
" È che per tutta la vita mi hanno detto cosa fare, dove stare e come comportarmi e adesso non so che fare" gli dico mentre bevevo il latte
"Sii te stessa Gemma, te l'ho già detto. Nessuno ti giudicherà per come sei e se a Nathan non piace se ne farà una ragione" mi accoccolo a lui e mi addormento. Mi piace molto parlare con lui, sa sempre come tirarmi su di morale ma non mi da mai la soluzione, piuttosto mi fa riflettere. Il giorno dopo Nathan viene a casa e Daddy va nel suo studio a lavorare
"Ciao Gemma, ti ho portato una torta che ha fatto mia moglie Crhistine"
"Grazie, ti faccio un caffè e ne mangiamo un pezzo, va bene?" annuisce e dopo aver preparato tutto ci accomodiamo sul divano.
"Allora di cosa vuoi parlarmi?" improvvisamente tutta la mia sicurezza vacilla
"Vorrei raccontarti cosa mi è successo" fa un' espressione sorpresa ma poi si riprende
" solo se te la senti Gemma"
"Oh io si, non so se tu sia pronto ad ascoltare il tutto" dico guardandolo seriamente. Non risponde e inizio a raccontargli dell'orfanotrofio, degli White e di tutto quello che èaccaduto dopo di loro". Non mi interrompe mai per fortuna altrimenti non so se ce l'avrei fatta a ricominciare
"Io sono arrabbiata con te e mi dispiace ma non posso farci niente. Te ne sei fregato di mia madre quando ha iniziato a drogarsi, avresti potuto fare qualche cosa" gli urlo alzandomi. Philip ci raggiunge di corsa
"Tutto bene qui?" Nathan lo guarda sorridendo
"Si Philip tutto bene. Gemma si sta sfogando ed è giusto così"
"E allora perché sorridi?" gli chiedo arrabbiata.
"Perché è bellissimo vedere mia figlia arrabbiata con me. Non credevo che sarebbe mai capitato. Credevo che non mi avresti mai voluto nella tua vita e che mi avresti incolpato di tutto"
"Oh ma lei non è così, Gemma è la persona più buona e pura che io conosca" dice Philip guardandomi e le mie guance si colorarono di rosso
"Ehm smettetela di parlare come se non ci fossi" dico ridendo.
"Scusami Nathan. Lo so che non hai colpe di quello che è successo" e poi mi stupisce
"Invece si. Hai ragione. Quando tua madre ha iniziato a drogarsi è venuta da me ma io l'ho ignorata e l'ho cacciata dallo studio. Se non lo avessi fatto magari avrei saputo di te e avrei potuto evitare tutto quello che ti è successo" dice mentre una lacrima sfugge al suo controllo. Addolcisco lo sguardo e lo abbraccio. Mi stupisco molto di questo gesto, di solito non voglio essere toccata da uno sconosciuto ma Nathan sta piangendo nel mio salotto e non posso ignorarlo. Non è un abbraccio lungo ma pieno di significato si. Non mi sono neanche accorta che Philip non c'è più. Alleggeriamo questo momento mangiando la torta che è molto buona.
"Christine cucina?" chiedo addentando quella delizia
"Si è una pasticcera" mi brillano gli occhi
"Anche io faccio dolci. Ho seguito un corso ma voglio specializzarmi"
"Davvero? Christine potrebbe insegnarti qualche cosa" e li mi blocco, devo dirgli cosa penso
"Senti Nathan per adesso non me la sento di conoscere la tua famiglia. Spero che non ne rimarrai deluso ma per entrare in sintonia con la famiglia di Philip mi ci è voluto molto tempo e vedere le tue figlie che ti chiamano papà... Non credo di essere ancora pronta" mi sorride e continua a mangiare
"Gemma smetti di darmi spiegazioni. Quando sarai pronta potrai conoscerle. Se ci vorranno anni va bene, devi fare quello che è giusto per te. Non devi pensare che io posso rimanerci male. Certo mi piacerebbe vedere le mie figlie insieme ma ci sarà tempo e se non te la sentirai andrà bene uguale"
Non me lo aspettavo così comprensivo. Forse vuole davvero instaurare un rapporto con me, un rapporto sincero.
"Non ti chiamerò mai papà" lui si mette a ridere
"Credo che alla fine lo farai ma il mio nome mi piace quindi anche quello va bene"
Oh Nathan se solo sapessi chi è il mio daddy.
Parliamo ancora un po' e poi se ne va. Philip esce dal suo studio e mi bacia. Mi port in camera e mi fa sdraiare.
"Chi è il tuo daddy?" chiede sussurrando all'orecchio
"Tu, solo tu" gli dico tra un bacio e l'altro.
"Ricordatelo, altrimenti dovrò punirti" dice maliziosamente. Inizio a sculacciarmi ma questa volta è piacevole e mi bagno
"Daddy io..."
"Cosa principessa?"
"Ss-ono bagnata" mette due dita e se le porta alla bocca
"Oh lo vedo"
Finiamo a fare l'amore. Tre orgasmi dopo siami sdraiati a farci le coccole.
"Sono molto fiero di te. Hai spiegato quello che pensi a tuo padre e sei stata molto coraggiosa visto che è uno sconosciuto"
"L'ho anche abbracciato ti rendi conto?" dico scioccata
"Stai crescendo principessa" dice baciandomi. Sto crescendo? Forse è vero o forse sto semplicemente imparando a fidarmi della gente
"Perché non vuoi conoscere il resto della famiglia?" mi chiede mentre mi aiuta a vestirmi
"E se Christine è tipo la matrigna cattiva? E se le mie sorellastre sono due pesti? Ho già subito molti scherzi in orfanotrofio e non voglio ripetere l'esperienza"
" Non puoi saperlo fino a che non le conoscerai"
"Magari pensano che mi interessino solo i soldi ma io non voglio un centesimo da lui" Philip fa una faccia strana.
"Che c'è?"
" a questo proposito tuo padre mi ha detto che ha aperto un fondo per te" forse ho sentito male
"Cosa? E quando pensavi di dirmelo?"
"Non lo so ma non ti arrabbiare, volevo solo proteggerti"
"Da cosa esattamente? Sai benissimo che non voglio i suoi soldi ma così sembra di sì. La sua famiglia mi odierà di sicuro" dico arrabbiandomi
" Senti, non puoi tenermi allo scuro chiaro? Parliamo di mio padre e non del tuo ok?" ma poi mi pento. Suo padre è morto molto tempo fa e deve mancargli
"Scusami non volevo dirlo"
"Ma l'hai detto" dice massaggiandosi le tempie
"Principessa io ti amo ma devi imparare a fidarti di me. L'ho fatto per il tuo bene, pensavo che per adesso potesse bastare e sapevo che non saresti stata d'accordo ma secondo me è giusto quello che ha fatto. Sei sua figlia e ti considera come le altre sue figlie, ne più ne meno e devi esserne felice"
"Scusami davvero, merito una punizione" non l'ho mai detto ma forse sto imparando a capire quando sbaglio.
"Dici?"
"Si daddy"
"Bene vieni sulle mie ginocchia" forse sono masochista. Perché non tengo la bocca chiusa? 30 sculacciate dopo mi ritrovo in lacrime ma più leggera. Daddy mi sta abbracciando e mi ripete di smettere, che sono stata brava e che mi ama.

Fidati di meDove le storie prendono vita. Scoprilo ora