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POV PHILIP
"Quello è mio padre" dice appena entro in camera
"Non possiamo saperlo" dico sedendomi vicino a lei
"ma l'hai visto? Quello è pieno di soldi. Uno ricco non va in giro per case a dire alla gente che forse sei sua figlia" dice arrabbiata
"Mi ha detto di dirti che lui non sapeva niente di te fino a ieri. Tua madre lo ha informato"
"Quella stronza" dice alzandosi
"Gemma modera il linguaggio" l'ammonisco
"Scusa daddy"
" continua a mentirmi, perché?" mi chiede iniziando a piangere. La prendo in braccio e mi sdraio sul letto
"Sssh amore mio, non ne vale la pena. Non penso che avrai mai la mamma che meriti ma magari puoi avere un padre decente. Mi è sembrato sincero" le dico asciugandole le lacrime
"Secondo te devo fare il test del DNA?" non voglio influenzarla troppo, non è giusto
"Tesoro mio devi fare quello che ti senti. Puoi comunque non avere rapporti con lui anche se risulterà che è tuo padre. Oppure se ti va potresti provare a conoscerlo. Se quello che ha detto è vero non ha colpe" le dico accarezzandole la testa.
"Ti ha lasciato un numero?"
"Si, vuoi chiamarlo?"
"Si daddy" le presto il telefono e poi la lascio sola

Sono terrorizzata ma devo sapere.
"Avvocato Brown, chi parla?" pure avvocato, andiamo bene.
"Ciao sono Gemma" c'è un momento di silenzio, forse non si aspetta questa telefonata
"Ciao Gemma mi fa piacere che tu mi abbia chiamato"
"puoi passare a casa mia? Devo chiederti alcune cose" dico senza tanti giri di parole
" posso passare stasera dopo cena, ti va bene?"
"Si, grazie" chiudo la telefonata e torno a respirare. Raggiungo Philip in cucina e lo aiuto a preparare il pranzo.
"Gemma lo so che sei preoccupata ma devi finire tutto" protesto un po' ma obbedisco. Il resto del pomeriggio lo passo sul divano. Non faccio altro che pensare a quello che gli chiederò. Che effetto fa conoscere il padre che pensi sia morto? Non lo so ma vorrei scoprirlo. Ma se non è mio padre so già che rimarrò delusa.
"Ehi tesoro, a cosa pensi?" mi chiede sedendosi vicino a me
"A quello che voglio chiedergli. Tu sarai con me vero?"
"Certo principessa" è comunque uno sconosciuto e non me la sento di parlarci da sola.
Quando suona il campanello scatto in piedi, mi faccio coraggio e vado ad aprire.
"Ciao Gemma"
"Prego entra". Lo faccio accomodare sul divano mentre daddy è già seduto sulla poltrona
"Come ti chiami?" chiedo cercando di sembrare sicura
"Nathan" dice sorridendo. È un bell'uomo e un po' ci assomigliamo
"Voglio essere chiara con te fin da subito. Ho avuto un'infanzia molto difficile, ne porto ancora i segni quindi facciamo il test del DNA e se sono tua figlia vedremo cosa fare"
"Ma certo Gemma, facciamo come vuoi. Però ci tengo a dirti che non avevo idea della tua esistenza fino a che ieri, quella che penso sia tua madre, mi ha informato"
" si l'ho conosciuta ma non vuole avere rapporti con me" dico sconsolata
"Penso che per adesso possa bastare" dice Philip con fare protettivo.
"Ho contattato un amico, ci aspetta domani mattina" lo informa in modo serio.
Ci salutiamo e Nathan se ne va. Non sembra cattivo ma non voglio sperarci troppo
"Forza amore mio andiamo a dormire che è tardi" mi risveglio dai miei pensieri e lo seguo. La notte è molto movimentata, mi sveglio 4 volte ma cerco di non svegliare Philip.
"Buongiorno amore mio" dice baciandomi
"Buongiorno daddy"  non riesco a trattenere uno sbadiglio
"Cos'è questo faccino stanco?" chiede guardandomi attentamente
"Non ho dormito molto stanotte, sono un po'agitata" gli confesso
"Stai tranquilla, comunque andrà io sarò qui con te". Mi aiuta a prepararmi e poi andiamo in ospedale
"Hei bella bambolina"
"Ciao Jason" saluto ridendo
"Nathan è già dentro, aspettiamo solo te" mi faccio coraggio ed entro. Saluto tutti e poi faccio l'analisi. Cerco di essere forte, non voglio che Nathan assista ai miei capricci. Mi asciugo velocemente una lacrima e Philip mi bacia la testa.
"entro domani avrete i risultati" Jason scappa via per una chiamata
"Che ne dite se prendiamo qualche cosa al bar?" acconsentiamo e ci sediamo. Philip va ad ordinare e rimango sola con Nathan. Conoscendolo lo ha fatto apposta per darci un po' di spazio.
"Allora Gemma c'è qualche cosa che vuoi chiedermi?"
"In effetti si. Sei sposato?"
"Si e ho due figlie. Elisabeth ha 10 anni mentre skyler ne ha 5". Ha già una famiglia, non mi considererà mai figlia sua, mi sono illusa per niente.
"Lo so cosa stai pensando. Non ti nascondo che non sarà facile. Un rapporto padre/figlia non può nascere così dal nulla ma cercherò di fare tutto il necessario per farti sentire mia figlia". È carino quando dice queste cose, sorride come se fosse in imbarazzo e le si formano due fossette, proprio come a me.
"Grazie" dico sorridendo. Appena Philip torna intravedo Rachel, una mia compagna di corso e vado a salutarla

POV PHILIP
Devo parlare con Nathan ma Gemma è sempre con noi quindi colgo l'occasione.
"È bella vero?" annuisce sorridendo
"Vedi Nathan Gemma sembra forte ma è molto fragile. Non posso dirti cosa le è successo, se vorrà te lo racconterà lei. Ma io la amo e farò di tutto per non farla soffrire, intesi?"
"stai tranquillo, se sono suo padre faremo come vuole lei. Si vede che la ami"
"Se invece non sei suo padre sparirai dalla sua vita, ok?. Non ha bisogno di altre delusioni"
"Ovviamente, non sono in cerca di una figlia" Gemma torna, consumiamo le nostre ordinazioni e poi ci salutiamo.
La porto al parco per farla distrarre ma quando termino una chiamata di lavoro la vedo sull'altalena, immobile con lo sguardo chissà dove e mi preoccupo
"Amore mio che c'è?" le chiedo raggiungendola
"Possiamo tornare a casa, non mi sento tanto bene"
"Ma certo" la prendo in braccio e mi accorgo che è un po' calda. Dopo la polmonite ha le difese immunitarie molto fragili e le situazioni stressanti non aiutano. E anche se non me lo dirà mai so perfettamente che questa situazione le crea ansia. Appena torniamo a casa le faccio un bagno caldo e si rilassa un po'
"Come ti senti principessa?"
"Meglio"
"Misuriamo la febbre, ok?"
"No daddy sto bene non prendere il termometro" mi prega piagnucolando
"Ehi piccolina calmati, devo sapere se stai male. Faccio presto e poi ci mettiamo nel letto. Va bene?" annuisce poco convinta e provarle la febbre è difficile
"Gemma se non stai ferma ti sculaccio" gliene ho già dati 5 e non mi va di continuare. Mi obbedisce e finalmente il termometro da la temperatura. Non è alta ma le metto comunque una supposta. Piange un po' ma poi si tranquillizza. Le preparo il latte caldo e la faccio stendere sotto le coperte.
"Forza amore mio chiudi gli occhietti". È parecchio stanca ma sicuramente il suo cervello sta elaborando tante piccoli possibili scenari.
"E se non è mio padre?avrò un'altra delusione e non so se posso sopportarlo" dice chiudendo gli occhi
"Si che puoi sopportarlo. E poi ci sono io con te, lo affronteremo insieme. Adesso però è ora di dormire" le accarezzo i capelli fino a che non si addormenta e finalmente possiamo riposare. I risultati arrivarono per posta la mattina seguente
"Vuoi aprirli da sola?" le chiedo per lasciarle un po' di privacy
"No voglio che tu sia con me ma vorrei anche che ci fosse Nathan, anche lui ha il diritto di sapere" le presto il mio telefono e lo chiama
"Avvocato Brown, chi parla?"
"Ehm ciao sono Gemma"
"Ciao Gemma, come stai?"
"Insomma, sono arrivati i risultati ma vorrei che tu fossi presente quando li aprirò"
"Certo, arrivo subito". Dopo mezz'ora suonarono alla porta, le tremano le mani. Faccio accomodare Nathan e apre la busta.
"Sei mio padre" dice mentre le scende una lacrima e corre via.
"Ehi piccolina"
"Sono lacrime di gioia. Ho un padre" la abbraccio e poi torniamo da Nathan che sta ancora fissando i risultati sorridendo
"Non voglio che cambi qualche cosa nella tua vita. Tu hai la tua famiglia ed è giusto che continui la tua vita normalmente, non voglio scombussolarti" dice guardandolo negli occhi
"Gemma la mia famiglia sa già di te e non vedono l'ora di conoscerti. Sono molto felice di avere un'altra figlia e mi dispiace tanto di non averlo saputo prima. Non ti nascondo che avrei almeno voluto un maschio" ridiamo tutti e l'aria tesa che si è creata viene spazzata via.
"Ad ogni modo lo so che sarà difficile ma io per le mie figlie sono molto presente e la stessa cosa farò per te. Certo tu sei grande, hai vissuto gran parte della tua vita da sola ma per il futuro potrai sempre contare su di me" Gemma inizia a lacrimare ed entrambi scattiamo al suo fianco
"Scusate, è che ho sempre immaginato questo momento ma visto le cose che ha detto mia madre non pensavo che sarebbe mai capitato" poi le chiede quello che avrei voluto sapere anche io
"Come vi siete conosciuti?"
"Non mi sono mai drogato in vita mia se è quello che ti stai chiedendo. Tua madre era già sposata e venne nel mio studio per il divorzio. Non si drogava all'epoca e in ogni caso è durata poco ma qualche cosa di buono lo abbiamo fatto". Passiamo un altro po' di tempo a chiacchierare e poi Nathan deve andare in tribunale.
"Sei felice amore mio?"
"Molto, finalmente ho un padre. Non so bene come comportarmi ma soltanto l'idea mi rende felice
" Non c'è un copione. Sii te stessa e vedrai che le cose verranno da sé"

Fidati di meDove le storie prendono vita. Scoprilo ora