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Quando mi sveglio mi accorgo di non essere più nella mia culla. Vicino a me il mio daddy dorme molto profondamente e non voglio svegliarlo. Devo andare in bagno e decido di alzarmi, non riesco a farla nel pannolino, ma lui si sveglia
"Buongiorno piccola mia, dove vorresti andare?"
Non so cosa dirgli. Se gli dico la verità si arrabbierà ma io non so dire le bugie.
" Mi scappa la pipì ma non riesco a farla nel pannolino e allora volevo andare in bagno" confesso abbassando lo sguardo.
"Gemma guardami!" dice in tono autoritario. Alzo subito lo sguardo, non voglio disobbedire ulteriormente.
"Ti ho messo il pannolino per usarlo e non intendo darti il permesso per andare in bagno. Se ti scappa la pipì la fai nel pannolino e dopo ti cambio, altrimenti la trattieni, hai capito? "
Il suo tono non ammette repliche
"Si daddy"
Torna a sorridermi, mi prende in braccio e scendiamo a fare colazione. Non mi dispiace stare nel seggiolone ma preferisco stare in collo a lui.
"Daddy daddy"
"dimmi scimmietta"
Arrossisco a quel soprannome e lui ride
"Posso bere il latte in braccio a te? Ma se non vuoi non importa, cioè lo capisco"dico in modo agitato.
"Ehi ehi calmati. Certo che voglio. Adesso ti tiro fuori, fammi prendere il latte" Appena finisce mi scappa troppo la pipì ma non posso farla, è troppo umiliante. Così decido di trattenerla ma poco dopo inizio ad avere dei crampi fortissimi alla pancia e inizio a piangere.
"Amore mio perché piangi?Mettiamoci sul divano che ti aiuto io" Mette un cartone alla TV e mi stende sulle sue gambe. Piano piano inizia a massaggiarmi la pancia ma non mi piace
"Daddy ti prego basta, non lo sopporto più"
" Fai la brava e fai la pipì altrimenti poi ti senti male. Forza Gemma non è niente di che"
Non ce la faccio più e finalmente mi libero. Tiro un sospiro di sollievo ma non riesco a guardarlo negli occhi.
"Bravissima. Non era poi così difficile no? Adesso vediamo finire il cartone e poi ci cambiamo". Vorrei che mi cambiasse subito, puzzo e il pannolino è scomodo ma penso che faccia parte di una qualche specie di punizione e l'accetto, in fondo ho disubbidito. Dopo poco andiamo in bagno, mi lava e mi mette una tutina.
"Gemma, io devo lavorare, ti metto nel box e giochi. Poi quando ho finito se fai la brava andiamo al parco". Metto il broncio ma lui lo ignora. Non voglio stare da sola e nel box mi annoio quindi decido di scavalcarlo e di andare in giro per la casa. Ancora non l'ho vista e Philip non se ne accorgerà. Esco in giardino e vedo una piscina gigante ma io non so nuotare quindi mi intristisco, vorrei tanto fare il bagno. Non mi rendo conto del tempo fino a quando una voce mi risveglia dai miei pensieri
"Gemma dove sei? Gemma vieni qui immediatamente!" sobbalzo a questo tono e mi nascondo dietro un cespuglio. Ho paura ma so di meritare una punizione. Dopo poco mi trova e lo vedo rilassarsi ma subito assume un'espressione minacciosa ed io inizio a tremare.
" È l'ora di stabilire le regole, vieni in soggiorno". Il suo tono non ammette repliche, so di dover ubbidire. Chino il capo e lo seguo.
"Adesso ti siedi e leggi ad alta voce questo foglio, poi dopo ne parliamo"
"si Daddy"
REGOLE PER LA LITTLE GIRL:
1) Non si disubbidisce mai al proprio daddy
2)Non si dicono bugie
3) Si mangia tutto, anche se siamo pieni
4)I bisogni si fanno nel pannolino, SEMPRE
5)Si va a nanna alle 21.30
6) Non si dicono parolacce, MAI
7) Non si fanno capricci inutili, quello che decide Daddy si fa
8) Non ci si nasconde da Daddy
9) Le coccole solo alle bimbe brave
PUNIZIONI:
1) Sculacciate
2)nell'angolo per un tempo indefinito
3) Quello che vuole daddy
Finisco di leggere e rimango sorpresa. Pensavo che le regole sarebbero state più difficili ma quello che mi spaventano sono le punizioni. Mi ricordano troppo la vecchia casa. Lui sembra accorgersi di questo mio cambio di umore.
"Cosa c'è piccolina? A me puoi dire tutto"
Decido di dirgli almeno qualche cosa del mio passato, se lo merita
"Le punizioni mi ricordano la mia vecchia casa", dico lacrimando un po'. Lui sembra addolcirsi e mi prende per mano.
"Non so cosa sia successo ma ti assicuro che queste sono punizioni per educarti e farti diventare una brava bambina. Non sono pensate per farti soffrire ma solo per farti capire il tuo errore ed evitare che tu lo commetta di nuovo, capito amore mio?" dice baciandomi la mano. Sono molto più tranquilla ma poi un pensiero mi fa incupire
" Daddy ma ora devi punirmi? "
" Si cucciola è necessario, ma stai tranquilla andrà tutto bene. Visto che non hai fatto la cacca facciamo un clistere così ti liberi. So che è doloroso ma è necessario"
"Si daddy va bene, ma puoi accarezzarmi la schiena mentre lo fai?"
Lui annuisce sorridendo. Mi stendo sul divano e metto un cuscino sotto la pancia. Purtroppo so bene come funzionano ma decido di scacciare via quel brutto ricordo, questa volta è solo per liberare il mio pancino.
" Stai tranquilla Gemma, adesso inserisco la cannula e faccio entrare l'acqua. È un po' fredda ma puoi sopportarlo". L'introduzione è atroce e urlo tanto, cerco di alzarmi ma Philip mi tiene giù con un braccio e mi ammonisce con uno sguardo
"Gemma stai giù, non farmelo ripetere"
Due litri dopo e tante lamentele l'acqua finisce ma io ho già dei crampi enormi e inizio a piangere
"Adesso aspettiamo 15 minuti e poi puoi svuotare il tuo pancino nel pannolino"
A questa affermazione mi irrigidisco
"Ma daddy, ho i crampi. Non posso andare in bagno? Ti prego solo per questa volta"
"Gemma smettila. Adesso aspetti 15 minuti e poi rimani in questa posizione e ti liberi nel pannolino, altrimenti poi ti sculaccio" dice in modo autoritario. Continua a massaggiarmi la schiena ma il tempo passa molto lentamente e appena mi da il via libera mi libero nel pannolino come mi è stato ordinato. È davvero umiliante e non smetto di piangere nemmeno per un secondo. Daddy aspetta che finisca e poi mi fa fare un bagno caldo. Sono davvero stanca ma dobbiamo pranzare quindi Daddy mi mette nel seggiolone. Ma oggi sono capricciosa e non voglio mangiare. Lui cerca di imboccarmi ma scuoto la testa e non voglio aprire la bocca, nono. Daddy decide di essere paziente, è solo il secondo giorno che sono qui e non mi sono di certo abituata a tutto questo.
"Gemma che ne dici se andiamo a mangiare in piscina e poi ti insegno a nuotare?
Sorrido a quell'idea. Non vedo l'ora di imparare e lui l'ha capito. Mi mette un bellissimo costume intero con i fiorellini rosa e sposta tutto fuori. Prova ad insegnarmi a nuotare e un po' ci riesco. Poi stremata mi addormento in braccio al mio Daddy mentre mi racconta una storia.
Quando mi sveglio sento dei muscoli molto accoglienti, qui qualcuno fa palestra eh. Mi sono addormentata con il costumino ma ho freddo e mi scappa la pipì. Per fortuna non l'ho fatta sulle gambe del mio Daddy.
"Papà"
"Buongiorno principessa, dormito bene?"
Annuisco, sono ancora un po'assonnata ma lui inizia a farmi il solletico per farmi ridere. È bello stare in braccio a lui, le sue coccole mi rilassano tanto e fa di tutto per farmi sorridere. Ma ad un certo punto succede l'inevitabile e faccio la pipì. Divento tutta rossa e inizio a piangere
"Shh... piccina non è successo niente stai tranquilla. È stata colpa mia, ti ho lasciato troppo senza pannolino e ti ho fatto il solletico. Adesso andiamo a fare un bel bagno"
Ma non ho il coraggio di guardarlo, è troppo imbarazzante. Non so se lui lo capisce ma non dislcd niente. Mi lascia giocare nella vasca mentre anche lui si fa una doccia. Poi mi asciuga i capelli. Mi rilasso tantissimo quando mi pettino i capelli ma inevitabilmente i ricordi tornano semore ed improvvisamente ho paura che voglia tirarmeli. Cerco di divincolarmi e lui spenge il phon
"Cosa c'è Gemma? Stai buona perfavore" dice in modo molto stanco. Ma non riesco a scacciare dalla mente quel pensiero e gli schiaffeggio la mano. Lui rimane sorpreso e si arrabbia un po'
"Gemma, Perché lo hai fatto??" dice in tono arrabbiato. Abbasso lo sguardo. Non riesco a guardarlo quando si arrabbia e voglio anche proteggermi dagli schiaffi che penso arriveranno.
"Adesso te ne stai nell'angolino e guai a te se ti muovi, capito?"
"Sss-i Daddy" tremo ma lui non cambia tono di voce e se ne va. Sono nuda, senza pannolino ma non oso muovermi. Dopo un tempo interminabile torna e mi sorride
"Sei stata molto brava, meriti un premio" a quelle parole mi rassereno. La punizione è finita e lui non è più arrabbiato. Ma non riesco più a parlare, sono troppo imbarazzata e i ricordi sono troppo opprimenti. Inizio a respirare in modo affannoso e a lacrimare ma non so che fare
"Gemma, Gemma respira da brava" ma non riesco a seguirlo. Lui mi picchiava sempre mentre ero nell'angolino, mi legava le mani sopra la testa e mi frustava sulla schiena fino a che non svenivo
" Shhh Gemma sei al sicuro, respira da brava. Segui me ti prego" Lo vedo che è agitato ma non so come calmarmi. Improvvisamente si alza e prende il mio ciuccio. Lo seguo cpn lo sguardo, ci spalma sopra qualche cosa e me lo da ma non lo voglio
"Fai la brava, apri la bocca. Vedrai che questo ti aiuterà". Ci stendiamo sul letto e aspetta che mi tranquillizzi.
Dopo poco torno a respirare in modo regolare e lui sospira di sollievo
"Scusami Daddy"
"No amore tranquilla non è successo niente, adesso stai meglio. Vuoi dirmi che cosa ti è tornato in mente?" Ma io scuoto la testa, non voglio farlo intristire di più
"Va bene piccolina, allora andiamo a cena" e sorride. Sorride sempre, anche quando i suoi occhi sono tristi lui sorride.

Fidati di meDove le storie prendono vita. Scoprilo ora