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Lo perdonerò , certo che lo farò. Forse ha un po' esagerato ma come biasimarlo. Ho disubbiddito e questo per lui è inconcepibile. È affascinante vedere la sua bontà mescolata alla severità. Mi sono svegliata per un incubo ma daddy non sembra accorgersene. Ieri quando l'ho visto così arrabbiato mi sono spaventata. Non avrei sopportato un'altra punizione e per fortuna non ce n'è stato bisogno. Ma sono rimasta turbata. So che è severo ma non sono ancora del tutto libera dai miei demoni. Per farsi perdonare mi ha concesso di dormire con lui ma sono agitata e non trovo una posizione
"Gemma stai ferma ti prego" dice con la voce impastata dal sonno
"Scusa Daddy ma non riesco a dormire" gli dico piano. Non replica e con un braccio mi spinge verso di lui e mi culla ma alla fine si riaddormenta solo lui. Mi piace guardarlo mentre dorme. È bello ed è tutto mio. Non lo condividerò con nessuno.
"Buongiorno principessa" dice sbadigliando
"Buongiorno daddy". Mi guarda un po', sembra pensieroso
"Non hai dormito vero?" scuoto la testa in segno di negazione. Lui sospira e si passa una mano nei capelli
" ho avuto un incubo e non sono riuscita ad addormentarmi di nuovo" confesso.
"Potevi svegliarmi" mi rimprovera
"Dormivi così tranquillo e poi anche te ogni tanto devi riposare. Io ci sono abituata" gli dico facendo un mezzo sorriso. Rimane pensieroso per un po' e poi prende in mano la situazione.
"Adesso ti preparo il latte e poi mi prendo cura di te, ok piccina? Annuisco, mi piace quando mi dedica tante attenzioni. Andiamo in cucina e mi fa bere il biberon in braccio a lui, già questo mi sta rilassando e lui lo sa. Poi si alza e inizia a cullarmi
"Daddy non voglio dormire" dico sbadigliando
"chiudi gli occhietti e riposa un po' io sarò qui quando ti sveglierai" mi addormento in braccio a Daddy, è confortevole e il suo odore è rassicurante.

POV PHILIP
Ancora una volta non ho saputo aiutare Gemma con i suoi problemi. Ha preferito non svegliarmi ma io sono il suo daddy e devo prendermi cura di lei, non viceversa. Devo essere più severo e impormi su di lei. Solo così rispetterà le regole.
Si addormenta subito in braccio. È davvero leggera, forse troppo. Sembra una bambina di appena 12/13 anni. Dormirà per tutta la mattina, già lo so, quindi ne approfitto per lavorare ma lascio Gemma nella stessa posizione, gliel'ho promesso e non voglio deluderla. Durante il lavoro decido che è il momento di prendere in mano la situazione. I suoi incubi non se ne sono andati. Non ha più paura delle persone nuove o quasi e sta imparando a dirmi tutto con sincerità. Ma non dorme ancora bene la notte e questo mi preoccupa. Quando si sveglia per farla riaddormentare ci metto delle ore e per il resto della giornata poi è scontrosa e fa i capricci. Oggi la porterò dallo psicologo, anche con la forza. Decido io per lei e questo lo deve accettare. Verso mezzogiorno inizia a svegliarsi
"Buongiorno principessa"
"Ciao daddy" dice sorridendo. È sorpresa di trovarsi in braccio a me e gli si illuminano gli occhi. Inizia a riempirmi di bacini per ringraziarmi
"Mmmm adesso ti faccio il solletico" l'avverto. Ridiamo fino alle lacrime e poi la porto a cambiarsi. Vedo che odia il fasciatoio ma le regole sono queste e non si cambiano.
"Dai Gemma ho quasi fatto" le dico dandole il suo peluches preferito. Resta buona e poi decido di darle la notizia.
"Allora Gemma, visto che anche stanotte hai dormito poco bene, ho deciso che oggi andremo da uno psicologo". Alla parola psicologo si irrigidisce e abbassa la testa
"Non mi vuoi più vero? Sono troppo incasinata per essere una brava bambina e ti sei stufato. Hai ragione" dice facendosi sfuggire qualche lacrima.
"Ma no piccina che dici?? Non mi stancherò mai di te e non ti riporterò in quel postaccio. Ma non dormi bene la notte e non va bene. Sei migliorata tantissimo ma non basta"
" Ma io non ci voglio andare, ho paura"
"Su Gemma non fare i capricci, se vorrai potrò rimanere con te. Non ti accadrà niente di male" le dico dolcemente. Ma lei continua a lamentarsi
"Uffa Daddy ho detto che non voglio" Mi dice alzando un po' la voce.
"Gemma! Non ti azzardare più ad alzare la voce con me, hai capito? Tu oggi andrai a quell'incontro e poi continuerai ad andarci fino a che non starai meglio. Ci siamo capiti?? Sono io che decido cosa è meglio per te e tu devi solo obbedire, non ti è permesso replicare, capito? " le dico in tono molto arrabbiato. Lei abbassa la testa
" Ss-i daddy"
"Forza vieni qui saranno solo 20 con il paddle"
"No daddy il paddle fa malissimo"
"Se continui a lamentarti raddoppio, vieni subito qui" Si avvicina piano piano con timore.
"Gemma, perché ti sto punendo?"
" Perché ho alzato la voce"
Faccio presto, non ho molta voglia di punirla. Inizia a piangere subito ma non me ne curo. Alla fine la faccio alzare
"Adesso nell'angolo, guai a te se ti tocchi il sedere o se ti siedi"
Lei esegue subito continuando a piangere. Dopo 10 minuti la prendo in braccio e la coccolo
"Scusami daddy,non lo faccio più"
"Va bene piccina. Stai tranquilla. Devi capire che lo faccio per il tuo bene. Sai che non mi piace quando mi dici di no"
"Lo so daddy ma non voglio rimanere lì da sola"
"Ma ci sarò io" le dico accarezzandole i capelli e riesco a tranquillizzarla un po'.

Fidati di meDove le storie prendono vita. Scoprilo ora