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Sono contenta di vedere Lia. Non siamo diventate subito amiche ma adesso lo siamo e sono contenta di poter parlare con qualcuno.
"Ieri ho raccontato tutto a Philip. È stato terribile e non so se questo mi abbia realmente aiutato" confesso
"Io ho conosciuto Jason in ospedale, era di turno quando arrivai e mi è stato vicino per tutto il tempo. La famiglia a cui ero stata affidata era una brava famiglia. Avevano una bambina di 6 anni, si chiamava Michelle. Una sera mi lasciarono a casa e andarono a cena tutti e tre. Non tornarono mai più, ebbero un grave incidente. Non sopportai la notizia e tentai il suicidio. Insomma i miei veri genitori erano morti e adesso anche questa famiglia. Per me non c'era pace. Ma poi ho incontrato Jason e la mia vita è cambiata. Devi affidarti completamente a lui. Lui sa cosa sia meglio per te e non ti farebbe mai del male". Ascolto con le lacrime agli occhi e poi l'abbraccio.
" Forse ancora non mi fido del tutto. So che non mi farebbe mai del male ma sono qui da troppo poco e il mio passato ancora non mi permette di fidarmi ciecamente di una persona. Con il tempo forse"
Per tutta la mattina chiaccheriamo e coloriamo. Daddy mi ha comprato un album sulle principesse Disney e io le adoro. Ad un certo punto suonano alla porta e Daddy va ad aprire. Jason fa il suo rumoroso ingresso, come sempre
"Buoooongiorno bamboline" dice urlando. Jason è sempre felice e sorridente e ci da sempre dei nomignoli
"Daddyyyyyy" urla Lia spaccandoci i timpani. Ridiamo tutti insieme.
"Ehi Gemma. Che ne dici se guardiamo quel piedino? Magari me lo mangio, ho taaaaanta fame"
"nonononononono" dico nascondendo il piede. Daddy mi prende in braccio e mi mette sul divano.
"Allora bambolina ti fa sempre male?" mi dice toccandolo
" Un pochino" dico timidamente. Ormai parlo più facilmente con Jason, lo vedo spesso ma ancora sono un po' diffidente. Ad un certo punto mi fa male
"Ahia" ritiro il piede e mi scanso
"Scusami bambolina, dovevo capire una cosa" mi dice dandomi una caramella. Per la prima volta non ho reagito male e Daddy mi accarezza i capelli. Ci mette un cartone e ci lasciano sul divano.

POV PHILIP
"Allora Philip secondo me c'è bisogno di fare una radiografia"
"Perché?" Chiedo allarmato
"Niente di che tranquillo ma penso che la distorsione abbia toccato un tendine ed è per questo che non è ancora guarita"
"Come faccio a portarla in ospedale?? L'ultima volta ha spinto il dottore perché non voleva farsi fare una puntura. Tra l'altro tra una settimana dovrò portarla di nuovo e non so come fare."
"Semplice, la porti a fare la radiografia e poi facciamo il prelievo. Per i vaccini vedremo più in là. D'accordo?? Non sei solo. Ti aiutiamo noi"
"Grazie amico. Allora domani mattina veniamo da te, va bene??
" Certo bello"
Andiamo a prendere le bambine e mangiamo tutti insieme. Per tutto il pomeriggio Jason e Lia rimangono a casa nostra. Ma Gemma non è molto in forma.
"Daddy mi fa male il piede" dice con la voce tremante
"Adesso lo facciamo vedere a Jason, ok?"
" Allora piccolina ora forse ti farò un po' male ma so che sei bravissima quindi stringi forte la mano di Daddy e vedrai che faccio presto"
"Ahi Ahi, basta basta" urla con le lacrime agli occhi
"Ho finito tesoro, ora ci mettiamo un po' di ghiaccio e vedrai che passa tutto" annuisce ancora con le lacrime agli occhi. Andiamo in cucina per parlare e prendere il ghiaccio
"Allora domani facciamo la radiografia ma penso che sia solo un po' infiammato quindi forse dovrai farle delle punture di antibiotico"
"Niente punture" dico allarmato
"Mi dispiace Philip ma è piccola e questo farmaco esiste solo così. Gemma è bravissima, vedrai che capirà". Torniamo di là e passiamo il resto della serata insieme fino all'ora di cena. Salutiamo Jason e Lia e rimaniamo soli
"Allora tesoro mio, ti sei divertita con Lia? "
"Sisisisisisi" Mi dice ridendo
"Domani dobbiamo andare all'ospedale per fare una radiografia al piede" Dico per metterla al corrente
"Ma non può farmela qui Jason?"  chiede già con le lacrime agli occhi
"No tesoro mio non ha la macchina giusta. Ma non ti preoccupare non farà male e io sarò sempre con te" Le dico cercando di convincerla. Lei annuisce rassegnata e sbadiglia.
"Forza scimmietta, andiamo a cambiare questo pannolino e poi dritti a letto" la prendo in braccio e si attacca a me subito
"Non lasciarmi" Mi sussurra in un orecchio. È così indifesa
"Mai piccolina, te lo prometto. Con me sei al sicuro"
Le metto il suo pigiamino preferito e poi andiamo nella culla.
"Daddy ciuccio" Quando lo chiede spontaneamente significa che è irrequieta, di solito mi lancia degli sguardi di disapprovazione quando la obbligo ad usarlo, anche se sa che l' aiuta a rilassarsi. Glielo do e aspetto che si addormenti.
Sarà una lunga notte. Gemma si sveglia 4 volte piangendo, ha paura per domani e tutte le volte devo spiegarle che non le accadrà niente di male. Alla fine la metto nel mio letto e dormo fino alle 7 e mezzo per fortuna.
Sono stanchissimo ma alle 9 abbiamo appuntamento in ospedale e mi piace essere puntuale
"Forza piccolina, facciamo colazione e poi ci vestiamo" Non ha detto molte parole da quando si è svegliata. Si tortura le mani e tiene lo sguardo basso.
"Gemma, guardami. Tutto quello che faccio è per farti sentire meglio"
"Lo so Daddy ma io ho paura" dice piano.
"Ma se ci sono io non devi averne, non sentirai male altrimenti prendo lo zio Jason e lo sculaccio" a questa affermazione inizia a ridere. Menomale temevo di avere una bambina imbronciata tutto il giorno. Sicuramente sarà capricciosa e non voglio punirla proprio oggi
"Gemma te l'ho già detto, quando andiamo in macchina devi stare nel seggiolino. Ti devo punire adesso?" Le dico alzando la voce
"No ma"
"Niente ma, adesso basta" . Le do due sculaccioni e la metto di forza sul seggiolino. La lego e partiamo. Piange un pochino ma non me ne curo, deve imparare ad obbedire senza fare troppe storie.
Quando arriviamo la prendo in braccio e vado in reparto
"Buongiorno bellezza" Le dice Jason con un sorriso. Lei ricambia per cortesia, è educata e questo l'ho capito da subito
"Ciao amico, oggi siamo un po' capricciosi" dico riferendomi a Gemma
"Niente caramelle per i bimbi capricciosi" le dice facendole l'occhiolino
" io non sono capricciosa" dice mettendo un adorabile broncio
"Bene. Andiamo nella stanza che ti visito rapidamente e poi facciamo questa radiografia". Nasconde il visino nel mio collo e per tutto il tempo le accarezzo la schiena. Le piace quando lo faccio e si rilassa molto.
"Allora bambolina, via la maglietta" l'aiuto a svestirsi e Jason si avvicina con lo stetoscopio ma lei si ritrae
"Gemma guarda prima lo uso su di me e poi lo faccio a te" lo osserva molto attentamente e quando vede che non fa male si lascia visitare.
"Bravissima. Adesso Daddy ti riveste e togliamo le scarpe così andiamo di là"
Dovrà rimanere da sola e non so come dirglielo
"Amore mio adesso andiamo a fare la radiografia ma io non posso stare lì con te. Ci vorranno solo 10 minuti"
"Ma ho detto che farò la brava, non punirmi" dice lacrimando un po'
"Non è una punizione piccolina ma potrei sentirmi male e tu non vuoi questo vero?" Scuote la testa. Andiamo in questa stanza e un altro dottore mi spiega come metterla.
" Bene amore, adesso io vado qui fuori ma stai tranquilla non vado da nessuna parte"
"Si daddy" Mi dice in tono triste. Mi dispiace vederla così ma piano piano capirà che nessuno vuole farle male. È bravissima, non si muove di un centimetro. Quando la visita finisce entro a prenderla e lei si attacca a me come un piccolo koala. Per tutto il tempo in cui attendiamo i risultati le susurro quanto sia stata brava e quanto sono orgoglioso di lei.
"Philip, potete entrare". Mi alzo con Gemma sempre in braccio che si sta per addormentare.
" Allora è una brutta distorsione. Come pensavo ha toccato un tendine e si è infiammato. Mi dispiace ma devi farle quelle punture nel piede e saranno un po' dolorose. Dopo queste però tornerà a camminare senza problemi"
Gemma ormai dorme e non ha sentito niente. Mi metto una mano in faccia, come farò non lo so. Spero solo che non faccia troppi capricci.
"Grazie Jason. Puoi farle il prelievo adesso?, ha un sonno molto pesante, non credo che si sveglierà" dico ridendo. Infatti è così, non si accorge di niente e almeno questa volta non piange.
Torniamo a casa e la metto nella culla. Non ha dormito molto quindi deve essere proprio stanca. Ne approfitterò per lavorare.

Fidati di meDove le storie prendono vita. Scoprilo ora