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Rimane talmente stupito dal mio gesto tanto da non volermi più lasciare. Cerco di non irrigidirmi ma sono ancora troppo traumatizzata per concedermi del tutto e so che prima o poi dovrò raccontargli ogni cosa. Adesso però non sono assolutamente pronta. Dopo un tempo interminabile decide di lasciarmi andare e tiro un sospiro di sollievo.
Vuole impegnarsi, lo vedo da come mi ha accolto in casa e dall'aiuto che ha cercato di darmi subito. Per lui questo rapporto è davvero importante ma non so se sarò all'altezza delle sue aspettative e questo mi spaventa.
Un colpo di tosse mi fa destare dai miei pensieri
"Che ne dici se proviamo a cambiarci? Facciamo tutto con calma non ti preoccupare e se non ti piace pensiamo a un altro modo"
Sono un po' scettica, il faaciatoio mi rende nervosa. Devo stendermi la e non ho possibilità di muovermi più di tanto. Ho paura di non riuscire a portare il pannolino e di guadagnarmi qualche punizione. Dopo la sua domanda non riesco a muovermi ma Philip mi tende la mano e decido di fidarmi almeno un po'. Sono molto agitata, mi dovrà toccare e non so se lo sopporterò. Acconsento ad essere presa in braccio, non sarei mai potuta salire da sola sul fasciatoio e ho intuito che a lui non sarebbe piaciuto. Mentre mi aiuta a stendermi  sul fasciatoio  mi sorride. Sorride sempre e questo mi da sicurezza. Appena mette la mano sul bottone dei jeans mi sembra di essere tornata in quella casa, lui lo faceva spesso, mi legava e non potevo ribellarmi. Mi butto giù senza pensarci e sento un dolore acuto al braccio ma non mi importa, devo uscire da quella stanza. Mi rintano in un angolino della camera con le ginocchia strette al petto e le mani sulla testa, cercando di coprirmi il più possibile.
Non so quale sia la sua reazione, sto tremando troppo per farvi caso. Sicuramente sarà rimasto stupito e forse arrabbiato. Non voglio essere punita. All'improvviso mi sento toccare una mano molto delicatamente e non mi ritraggo. Mi lascio avvolgere in un abbraccio e piango per molto tempo mentre mi sussurra che non mi accadrà più niente e che mi aiuterà ad affrontare tutto, fino a che non smetto di piangere. Lo guardo e gli faccio un piccolo sorriso. Mi sento al sicuro con lui ma i ricordi non mi abbandonano mai.
"Fammi vedere il braccio" mi chiede gentilmente. Lo tasta ma a parte un piccolo livido sembra stare bene. ADecido di dire qualche cosa, lui è così comprensivo con me e io non gli ho dato nemmeno un po' di fiducia.
"Philip"
Mi guarda sorpreso
"Dimmi piccolina"
Mi faccio coraggio e glielo dico
"Mi sono fatta la pipì addosso", parlo imbarazzata. Le mie guance sono bordeaux ma lui non si scompone.
"Tranquilla Gemma, adesso ci penso io. Sai cosa facciamo? Ci mettiamo sul letto e ci cambiamo, così poi facciamo la nanna che è tardi per te e sarai stanca".
Annuisco solamente, in effetti sono parecchio provata da questa giornata piena di emozioni. Sistema un asciugamano sul letto e mi ci stende sopra.
"Adesso ci togliamo i pantaloni ma non avere paura non ti succederà niente. Sono qui solo per te. Se è troppo mi fermi e facciamo come vuoi te"
Non posso credere a quello che mi sta dicendo, è molto comprensivo e cerca in tutti i modi di farmi sentire a mio agio. Decido di rendergli le cose più semplici e me ne sto buona per tutto il tempo.
Nel frattempo mi spoglia e mi prepara un bagno caldo dove giochiamo un po' con la schiuma.
"Guarda daddy ci sono i coniglietti sul pannolino". Mi blocco a guardarlo, l'ho davvero chiamato così? Non ci posso credere e lui sembra sorpreso quanto me, ma si riprende in fretta.
"Hai visto amore?, poi abbiamo anche quelli con le scimmiette. Puoi scegliere quello che vuoi".
Mi fa indossare un bellissimo pigiama rosa e mi mette nella culla.
Per farmi sentire più tranquilla accende la radiolina e mi promette che rimarrà fino a che non mi addormento. Poco dopo chiudo gli occhi sperando di non fare brutti sogni e di non spaventarlo con i miei urli.

Fidati di meDove le storie prendono vita. Scoprilo ora