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Mi sveglio di soprassalto. Philip accende la luce e sbadiglia.
"Che succede Gemma?"
"Ho sognato i miei nonni cc-redo"
"Oh e come erano?" chiede tirandosi su
"Nel mio sogno molto carini"
"Mi dispiace che siano morti così presto" dice accarezzandomi una guancia. Anche a me dispiace.
A quanto pare erano brave persone e avrei potuto avere un'infanzia normale con loro.
" daddy com'era tuo padre?" chiedo improvvisamente ma me ne pento subito. Non gli hl mai chiesto niente nel dettaglio. So che è morto ma per non farlo intristire non gli ho chiesto altro. Adesso però sono curiosa
"Beh è stato un buon padre anche se spesso era all'estero. Ogni tanto tornava a sorpresa e organizzavamo qualche festa. Volevo diventare come lui ma quando è morto ho cambiato idea. Per molto tempo sono stato arrabbiato con lui. Ci ha lasciati da soli, eravamo solo dei ragazzini e mia madre era distrutta. Poi piano piano ci siamo rialzati" risponde sospirando
"Scusa non volevo farti rivivere questo dolore, mi è venuto spontaneo chiedertelo" dico dispiaciuta
"Tranquilla Gemma, parlo molto volentieri di mio padre" dice sorridendo
"Puoi prepararmi un po' di latte?" chiedo abbracciandolo
"Ma certo principessa, andiamo". Quando torniamo in camera sto per riaddormentarmi"
"Forza amore mio chiudiamo gli occhietti" mi da un bacio e mi addormento. Mi aspetto di fare molti incubi e invece la notte passa tranquilla.
"Forza Gemma svegliati, devi andare a scuola"
"5 minuti ti prego, ho sonno" non mi ascolta e mi porta in bagno. Mi prepara e poi andiamo in cucina
"Sempre e solo latte" sbuffo
"Signorina il latte ti fa bene, bevilo tutto forza" non so perché lo faccio ma apro il tappo del biberon e lo rovescio tutto per terra. Philip mi guarda senza dirmi niente e mi tira fuori dal seggiolone
"Adesso vediamo se smetti di fare i capricci". 50 colpi dopo mi sto maledicendo per averlo fatto. Ha usato una ciabatta di gomma, fa malissimo.
"Ss-cusa" provo a dire
"Stai zitta Gemma non voglio sentirti parlare" annuisco triste.
"Pulisci tutto. Sbrigati che è tardi" non mi mette la crema, mi alza il pannolino e i pantaloni e se ne va in ufficio. Mentre pulisco capisco perché l'ho fatto. Sono invidiosa della famiglia di Philip e mi vergogno da morire per questo. Una volta in macchina finalmente mi guarda. Hi gli occhi rossi e gonfi.
"Gemma vuoi dirmi perché l'hai fatto?" chiede con calma
"Sono invidiosa della tua famiglia" dico subito per togliermi questo peso
"In che senso?"
"Sono invidiosa di quello che hai avuto e che hai tutt'ora, genitori e fratelli amorevoli. Io invece? Due drogati" dico piangendo. Siamo arrivati ma Philip scende e si siede vicino a me
"Scusami daddy mi vergogno molto a provare questo sentimento ma non posso farci niente" dico abbassando lo sguardo
" Amore mio, non posso dirti cosa provare. È normale che tu voglia una mamma come quella degli altri. Tutti sogniamo una casa e una famiglia amorevole. Purtroppo sei stata sfortunata e mi dispiace così tanto. Ma Gemma devi parlarmi di questi tuoi malesseri, non vergognartene. Sei anche troppo brava a gestire la situazione, credimi" cerca di spiegarmi
"Siamo una famiglia felice ora ma abbiamo avuto i nostri momenti. Quando è morto mio padre per esempio per un periodo sono stato violento. Facevo a pugni con tutti. Ogni famiglia ha dei punti deboli, chi più chi meno. Purtroppo tu non hai avuto una famiglia ma adesso ci sono io e farò di tutto per essere la tua famiglia" dice baciandomi il naso.

POV PHILIP
Arriviamo da Jason e Gemma raggiunge Lia sul divano. Il discorso in macchina mi ha un po' scosso. Odio vederla triste e mi dispiace non poterla aiutare.
"Hei Philip, a cosa pensi?" chiede Jason porgendomi una tazza di caffè
"abbiamo ritardato perché Gemma mi ha confessato di essere invidiosa della mia famiglia. Prima ha pensato bene di rovesciare tutto il latte per terra, l'ho punita e poi mi ha detto che si sente in colpa perché è un brutto pensiero" dico accasciandomi sulla sedia
" beh prima o poi doveva capitare. Voi siete una famiglia fantastica, vi invidio anche io" dice Jason per tirarmi su di morale
"Forse non sono abbastanza per lei" dico sconsolato
"Non pensarlo nemmeno. Ti ha affidato la sua vita e ogni giorno si affida a te per imparare a vivere. Gemma ha avuto dei grandissimi problemi causati da eventi molto brutti ma grazie a te sta imparando a conviverci" Parlo sempre molto volentieri con Jason, sa sempre cosa dire.
Il professore arriva, saluto Gemma e vado a lavoro dove spero di distrarmi almeno un po'

Ho paura di dire a Philip che invidio la sua famiglia ma lui come sempre è stato molto comprensivo.
"Ehi Gemma" Lia mi risveglia dai miei pensieri.
"Che succede?"
"Oggi ho confessato a Philip che invidio la sua famiglia e mi sento malissimo per questo"
"Non devi, è normale. Tutti sogniamo una famiglia unita. Sai io l'avevo trovata e la loro perdita mi ha quasi fatto smettere di vivere. I primi mesi che stavo con Jason non facevo altro che urlargli contro di quanto la sua famiglia fosse perfetta. Non facevo che piangere per quello che avevo perso. Poi però ho capito che non li avrei mai riavuto indietro e, dopo aver conosciuto anche la famiglia di Jason, ho capito che mi era stata data una seconda occasione. Non è il tuo caso lo so ma la famiglia di Philip ti adora e dovresti sfruttare questa cosa per cercare di dimenticare i tuoi nonni o i tuoi tossici genitori e andare avanti. Non si può rimanere ancorati al passato per sempre". Quello che mi ha detto mi fa molto riflettere. Ha ragione. Non posso rimuginare per sempre su quello che mi è accaduto. È passato e adesso la mia vita è migliore. Devo concentrarmi su questo. La mattinata passa veloce e presto Philip torna a prendermi
"Ehi principessa" gli salto in braccio
"Ciao daddy" salutiamo tutti e torniamo a casa. Ho molti compiti da fare ma sono stanca
"Devi studiare?"
"Si ma sono stanca" dico sbadigliando
"Va bene piccolina, allora adesso ti riposi un po' e dopo ti aiuto a studiare" mi accoccolo su di lui e chiudo gli occhi. Mi sussurra un sacco di frasi dolci e mi addormento. Mi sveglio sul pavimento e con un gran mal di testa.
"Ahia" inizio a piangere e daddy entra di corsa
"Bua daddy" dico indicandomi la testa
"Dove piccolina, fai vedere" mi prende in braccio e mi porta in bagno. Ho sbattuto al comodino e esce un po' di sangue.
"Ahi ahi basta basta" mi lamento mentre daddy mi medica
"Stai buona Gemma ho quasi finito" ci mette un cerotto e mi prende in braccio.
"Oggi andiamo a comprare le sponde
" Ma no sono grande" mi lamento
"Ah si? E allora devi dormire nella culla perché non posso rischiare che ti faccia male di nuovo" dice alzando un sopracciglio
"E va bene" mi imbroncio un po'. Voglio dormire insieme a lui ma senza barriere. Però forse è necessario per evitare che mi faccia ancora male. Hopreso una bella botta.
"Forza principessa andiamo al negozio"  obbedisco anche se non mi va
"Ma starò più attenta" dico per convincerlo
"Gemma non ti sto punendo perché sei caduta. Voglio solo evitare che ti faccia male di nuovo. Le mettiamo solo da una parte, non te ne accorgerai nemmeno" rimango imbronciata per tutto il tempo. Le compra rosa e questo mi fa sorridere. Io adoro il rosa
"Hai visto? Sono rosa" dice per farmi sorridere
"Si daddy è un bel colore" torniamo a casa e le monta subito. Non resto a guardarlo e vado sul divano. Dopo poco mi raggiunge.
"Vuoi dirmi perché ti danno tanto fastidio?"
"Mi sembra di essere in trappola"
"Gemma ti ho vietato di scavalcare? non mi sembra. Quando vuoi scendere puoi farlo benissimo. Voglio solo evitare che ti rompa la testa" dice alzando la voce
"Oo-k"
"Non mi piace quando metti in discussione una mia decisione" dice guardandomi con sguardo duro
"Scusa daddy mi dispiace" abbasso lo sguardo, so cosa sta per fare
"Stenditi sulle mie ginocchia forza" obbedisco e mi da 30 colpi. Mi scuso ogni volta mentre piango inevitabilmente
"Non voglio che accada mai più, intesi?" mi chiede mentre mi spalma la crema
"Si daddy, scusa"
"Forza faccia al muro e guai a te se ti tocchi il sedere" obbedisco e rimango lì per un tempo infinito. Le braccia mi fanno male e il sedere è rosso fuoco. Sto per crollare ma finalmente mi viene a prendere
"Brava amore mio, vieni qui" mi prende in braccio e ci sistemiamo sul divano
"Allora hai imparato la lezione?"
"Si daddy, una brava bambina rispetta sempre le decisioni del suo daddy perché sa che sono prese per il suo bene" recito una delle regole che ogni tanto aggiunge alla lista. Sorride compiaciuto e mi fa molte coccole.

Fidati di meDove le storie prendono vita. Scoprilo ora