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POV PHILIP
Apro gli occhi di scatto. Gemma si dimena e chiama Lia. La sveglio scuotendola lievemente e subito mi abbraccia mentre scoppia a piangere
"Ssh Ssh piccola mia, sei al sicuro"
"Ma lei è in pericolo e io io..."
"Calmati amore mio Lia sta bene" Prendo ol ciuccio con il calmante e la obbligo a prenderlo. Smette di singhiozzare ma si avvinghia ancora di più a me. So quale è il suo timore ma l'ho già rassicurata più volte sull'argomento
" Non lasciarmi" mi sussurra nell'orecchio
"Mai principessa, mai" la cullo per un tempo infinito e finalmente si addormenta. Riesco a riaddormentarmi ma non per molto quindi decido di portarmi avanti con il lavoro.
"Pronto?"
"Ehi amico"
"Ciao Jason, come va?" non ci siamo quasi più sentiti dopo quello che è successo. Aspettavo fosse lui a chiamarmi, volevo lasciargli un po'di spazio.
"Insomma. Sono un po' nel panico" dice ridendo nervosamente
"Jason, tu curi bambini malati tutti i giorni. Sarai un padre meraviglioso"
"Si lo so ma non hanno il mio stesso sangue" dice sospirando
"Hai parlato con Lia?"
"Si ci siamo chiariti ma lei fa fatica a fidarsi di nuovo. Prende spesso le distanze ed è tutto un casino. Domani abbiamo l'ecografia"
"L'hai delusa. E anche se capisce la tua reazione fa fatica ad accettarla. Non puoi biasimarla"
"Sono un coglione lo so. Avrei dovuto darti retta e farmi aiutare prima"
"Questo non importa. Ti stai facendo aiutare adesso"
Tento di chiedergli quella cosa ma lui mi precede
"Si Philip vado anche da uno psicologo, devo superare la perdita di Christopher o perlomeno imparare a conviverci"
"So che è difficile ma vedrai che ci riuscirai. Christopher non se ne andrà dalla tua mente ma finalmente avrà il posto giusto dove stare" dico per rassicurarlo
"Che ne dite di venire a cena? almeno vi distraete tutti e sono sicuro che Gemma vi aiuterà". Anche lei ha bisogno di riprendersi.
È da quando è successo tutto che dorme male e sono preoccupato. È molto fragile e vedere la sua amica in quelle condizioni... Ha avuto paura e la paura è difficile da mandare via. Cerco di rassicurarla il più possibile ma non sempre ci riesco.
"Sei riuscito a far dormire un po' Gemma?" mi chiese dispiaciuto. Gli ho raccontato di questo problema ma non l'ho fatto per colpevolizzarlo.
"Si Jason stai tranquillo, me la cavo"
"Philip lo sai che mi dispia..." non gli faccio finire la frase
"Jason basta chiedere scusa. Non ti ritengo responsabile. Sei il mio migliore amico e ti aiuterò più che posso. Stai tranquillo Gemma tornerà a dormire come un angioletto" ridiamo entrambi per smorzare la situazione dandoci appuntamento per cena. Gemma dorme ancora e non voglio svegliarla.
"Daddy" dice chiamandomi
"Buongiorno piccolina" vuole essere presa in braccio e l'accontento.
"Ho invitato a cena Jason e Lia così puoi vedere come sta Lia. Sei contenta?"
"Grazie daddy" dice baciandomi
"Però adesso principessa studi senza fare capricci"
"Ma non mi va, voglio stare con te" dice mettendo il broncio
"Ehi ho detto niente capricci. Ci mettiamo al tavolino, io lavoro e tu studi. Poi ti interrogo eh" sbuffa ma non dice niente, brava bambina mia.
"Daddy posso bere il latte in braccio?" è da un po' che non lo chiede
"Certo principessa, vieni qui" la prendo in braccio e vado sul divano. Forse ha ancora un po' sonno.
"Cosa c'è principessa? Puoi parlarmi di tutto ricordatelo"
"È che ho paura che anche tu reagirai come Jason quando un domani aspetterò un bambino" dice abbassando lo sguardo
"Jason ha reagito così perché ha perso il suo fratellino. Tutti a volte abbiamo delle reazioni incontrollate, l'importante è capire perché è cercare di risolverlo" dico mettendole il biberon in bocca
"Non vedo l'ora di avere una piccola principessina o un piccolo principino che ti somigliano ma forse è meglio aspettare ancora un po'" dico sorridendo. Mette una mano sulla mia barba come fa sempre quando è rilassata.
"Sei stanca eh piccolina?"
"Ho dormito male"
"Allora adesso rimaniamo così e ti cullo un po'. Chiudi gli occhietti non me ne vado tranquilla" obbedisce e dopo poco si addormenta. Mando dei messaggi di lavoro e rimango a guardarla dormire. È bellissima quando dorme, sembra così rilassata. Non posso crederci che è tutta per me.

È quasi ora di pranzo e il mio stomaco brontolone mi sveglia. Daddy sta lavorando al computer. Mi ha coperta con un plaid bello caldo, adoro quando presta attenzione a questi dettagli. In effetti ne è un po' ossessionato ma in fondo sono cagionevole, me lo ripeterà almeno 10 volte il giorno, e devo stare attenta.
"Buongiorno dormigliona"
"Buongiorno, ho famissima" dico toccandomi la pancia
"Adesso cucino qualche cosa. Non ho fatto caso a che ore fossero" dice dispiaciuto
"Perché non lasci fare a me. Continua a lavorare" lo bacio dolcemente e vado in cucina.
"Lasagne?" chiedo mentre entra
" Oh Gemma ti amo" dice sedendosi.
"Ma stasera mangerai verdure capito signorina?"
"Uffa va bene, cucinerò la caponata così sei contento" dico facendogli la linguaccia
Mi aiuta a mangiare ma è distratto dal telefonino
"Brucia brucia" scoppio a piangere
"Oh amore mio perdonami ero distratto" mi da dell'acqua e prende del ghiaccio. Non smetto di piangere, maledetta polpetta bollente. Bevo altra acqua e mi calmo
"Posso mangiare da sola se sei troppo impegnato" dico in tono acido
"Ho una causa importante Gemma, non ruota tutto intorno a te". Ammetto di essermi offesa e lui sembra aver capito di aver esagerato. Mi alzo per sparecchiare
"Gemma mi..."
"Non fa niente tranquillo". Riordino tutto e me ne vado. Tenta di venirmi dietro ma una chiamata lo blocca. Lo so che è stressato dal lavoro e forse so come rimediare. Corro in camera e indosso quel body di pizzo che mi ha comprato in un centro commerciale. Mi lego i capelli e lo chiamo
"Daddy?" arriva di corsa ma quando mi vede si blocca sulla porta e cambia espressione. Mi viene in contro e mi fa stendere ma ho altro in mente.
"Tu ti stendi e mi lasci fare" dico convinta. Mi diede una leggera sculacciata e sorrise
"Non si danno ordini a daddy principessa, ricordatelo" ma comunque mi lasciò fare. Non sono molto esperta ma a giudicare dai suoi gemiti credo di cavarmela.
"Gemma voglio che ingoi" odio quando mi mette alla prova ma decido di obbedire, mi piace provare nuove cose. Non lascio uscire nemmeno una goccia dalla mia bocca e mi fa i complimenti. Poi è il suo turno ed entra senza tanti sforzi, sono molto è citata per l'ordine che mi ha dato prima. Vengo due volte urlando il suo nome. Poi mi fa girare. Inizialmente non capisco cosa vuole fare ma quando sento aoggiare un dito nell'altro buchetto mi giro di scattk.
"Cch-e vuoi fare?" chiedo intimorita
"Voglio poterti scopare anche qui" dice picchiettando l'indice sul punto
"Ma tranquilla faremo le cose graduali. Ti assicuro che dopo sarà molto piacevole. Se ti rilassi provo ad inserire un dito" Annuisco un po' incerta. Non fa male ma da fastidio
"Daddy è fastidioso" mi lamento.
"Ho quasi fatto principessa sei bravissima" introduce un altro dito e urlo
"Ahi, basta ti prego" mi accontenta e mi bacia
"Sei stata molto brava. Se avrai pazienza ti assicuro che dopo sarà fantastico" decido di dargli retta, mi fidoq di lui e non mi farebbe mai del male.
"Possiamo restare un po' così?" chiedo guardandolo
"Certo amore mio, vieni qui" tira su le coperte e mi sussurra molte frasi dolci. Lo amo quando fac così, mi sento protetta e amata
"Forza pigrone, devo cucinare" gli dico ridendo
"No ti prego altri 5 minuti" dice chiudendo gli occhi
"No signorino, forza alzati" i ruoli sembrano invertiti ma sono le 5 del pomeriggio e devo preparare molte cose. Per fortuna daddy si convince e viene ad aiutarmi
"Gemma" dice venendomi in contro
"Mi dispiace davvero per prima. Non ero attento e ti ho fatto male" dice accarezzandomi una guancia
"Ammetto di essermi offesa all'inizio ma poi ho capito che sei stressato a lavoro e che avevi bisogno di rilassarti. Tutto apposto daddy" vuole controllare la lingua ma non gli do molta retta
"Ma ti pare che tengo la lingua fuori come un cagnolino" dico facendolo ridere
"Va bene va bene la smetto" mi strizza una nautica e ca ad apparecchiare. Poco dopo arrivano i nostri ospiti. Quando vado ad aprire stanno parlottando tra di loro ridendo. Sembra che le cose vadano meglio e lo spero davvero
"Allora voi apparecchiate e noi finiamo di cucinare"
"Si capo" dice Jason ridendo. In realtà ho finito ma voglio parlare con Lia.
"Raccontami tutto" dico piano
"Beh sicuramente le cose vanno meglio ma non benissimo. Ho paura che possa crollare di nuovo" disse abbassando lo sguardo
"Beh la terapia lo aiuterà, fidati ne so qualche cosa" dico sorridendo
"Gemma mi dispiace tantissimo se a causa mia non riesci a dormire ma non sapevo dove andare e io..."
"Basta Lia, hai fatto benissimo a venire da me. Non è colpa tua, la mia mente è fragile. Sono consapevole di rimanere particolarmente scossa dai vari eventi che caratterizzano la mia vita. Sto imparando a conviverci ma ci vuole tempo. Ma ti prego non pensare che sia colpa tua". Mi fa accarezzare la pancia ancora troppo piccola e sorride
"Prima ero terrorizzata e adesso non vedo l'ora che nasca. Spero sia una femmina, te lo immagini un terremoto uguale a Jason?" dice facendomi ridere. Mi aiuta a portare il cibo in tavola e la serata passa piacevolmente. Quando se ne vanno Philip mette tutto in lavastoviglie e la fa partire.
" Ho parlato con Jason e sembra che le cose vadano un po' meglio " mi informa
" Si lo penso anche io ma a Lia servirà ancora un po' di tempo per tornare a fidarsi di Jason. Speriamo che la terapia lo aiuti"
"A te ha aiutato?" mi chiede incerto
"Indubbiamente. Ma ci sono cose che non si possono cancellare. Posso solo cercare di non farmi condizionare troppo e andare avanti" dissi sinceramente. È facile parlare con Philip, non ti giudica mai e ha sempre qualche consiglio da darti
"Ti succede mai che qualche gesto o qualche parola ti riportino in quella casa?" oh si.
" Molto più spesso di quanto pensi. Anche ora in realtà. Il suono della lavastoviglie è lo stesso suono che sentivo là quando mi faceva uscire dallo sgabuzzino" Philip fa per spegnerla ma lo fermo
"Non farlo, non mi aiuterebbe fare finta di niente. Accetto il ricordo, lo metto da parte e lo sostituisco con il ricordo della nostra lavastoviglie mentre pulisce i piatti utilizzati in una serata così piacevole" dico cercando di rassicurarlo
"Deve essere faticoso" disse abbracciandomi
"Solo qualche volta. Ma faccio sempre meno fatica"
"Ti succede mai quando facciamo l'amore?" li mi bloccai. Oh se mi succedeva ma come potevo dirglielo?
"Ehm no mai" dico mentendo. Mi libero dalla sua stretta e vado in camera. Cerco di sembrare il più naturale possibile ma non sono poi così brava
"Puoi dirmelo amore mio, non mi arrabbio di certo. Voglio solo aiutarti"
"Si qualche volta è successo" rispondo torturandomi le mani
"Mi dispiace" dico lasciandomi sfuggire qualche lacrima
"Ehi ehi vieni qui, non è colpa tua" dice facendomi sedere sul letto
"Vorrei poter non pensare più a tutto quello che è successo ma spesso è difficile"
"Un passo alla volta Gemma"
"Non è in quello che fai, ti giuro che amo tutto quello che mi fai ma è proprio l'atto in sé. Però solo all'inizio, poi riesco a scacciare il ricordo"
"Sei bravissima Gemma. Insieme riusciremo a lasciarci tutto alle spalle". Mi cambia e poi mi copre per bene e poco dopo mi addormento. Lo amo sempre di più.

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