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Sto andando a casa di Christine. Le mie sorelle sono a scuola quindi posso affrontarla. Philip non è molto d'accordo. Vorrebbe rimanere con me ma gli ho fatto promettere di rimanere in macchina. Lei non sa che sto andando a casa sua
"Ciao Gemma" mi saluta nervosamente ed entro
"Philip non c'è?"
"No, non vuole vederti" dico soddisfatta. Mi siedo sul divano e lei fa lostesso
"Sai Christine quando ci siamo conosciute ero un po'diffidente. Lo sono con tutti. Poi ho imparato a conoscerti e ho subito pensato che fossi una brava persona" sorride a queste parole, crede davvero che voglia farle un complimento
"Ma non mi aspettavo che fossi capace di rubarmi il fidanzato" dico abbozzando un sorrisetto.
"Gemma io non volevo"
"Che cosa non volevi? Baciarlo? Farmi soffrire? Provarci con lui a cena? Dimmi che cosa non volevi" dico alzando la voce
"Sto attraversando un brutto periodo sai Nathan"
"Non me ne frega niente. Anche io sto attraversando un periodo schifoso ma non vado a baciare i fidanzati delle altre" urlo alzandomi.
"Non sei più la benvenuta in casa nostra". Quando riesco a calmarmi vedo che abbozza un sorrisetto
"Beh allora non potrai più vedere le tue sorelle" minaccia.
"Non metterle in mezzo. Non pensi che stiano soffrendo abbastanza?" le dico quasi pregandola
"Tu non hai il diritto di venire a casa mia e dirmi cosa fare. Non ti avvicinare più alle tue sorelle o ti denuncio" dice sbraitando. Le do uno schiaffo e mi sento un po' meglio. Non ho mai picchiato nessuno ma è dannatamente liberatorio.
"Che succede?" chiede Philip raggiungendomi
"Oh ciao Philip" lo saluta sorridendo maliziosamente. Lui non la degna di uno sguardo, ha occhi solo per me.
" minaccia di non farmi più vedere le bambine" informo Philip. Mi aspettavo questa sua mossa ma non so che fare. Non posso denunciarla per niente e lei può benissimo impedirmi di vedere le mie sorelle. La odio. Non pensa per niente alle sue figlie. La guardo con sguardo cattivo e poi me ne vado. Sembra soddisfatta ma stai pur certa che non finirà così. Philip mi segue. Non dico una parola durante il tragitto. Sono furiosa. Appena entriamo in casa poso il giacchetto, mi tolgo le scarpe e mi accascio sul divano. I miei occhi sono lucidi. Philip si siede vicino a me e mi abbraccia
"Vedrai che le tue sorelle saranno così insistenti che dovrà cedere" mi rassicura
"Skyler piangerà talmente tanto che Christine sarà costretta a portarla" abbozzo un sorriso e mi asciugo una lacrima.
"Tutti quelli che entrano nella mia vita mi fanno del male. Tutti tranne te. Sono così cattiva? Mi merito questo odio?" gli chiedo sconsolata
"No Gemma. Sei solo tanto sfortuna
Ma hai la mia famiglia, le tue sorelle e molti amici che ti vogliono bene e che mai si sognerebbero di farti stare male" dice facendomi sorridere
"Che ne dici se stasera invitiamo a cena Ava e Parker?" il mio sguardo si illumina.
"Grazie daddy" lo bacio e poi va a telefonare. Vorrei solo un po' di pace. Finalmente ho le mie sorelle e non voglio perderle.
"Ecco fatto. Cosa cucini di buono?" ci penso un po'
"Allora facciamo il riso così lo posso mangiare anche io. Risotto alla zucca?". Daddy sorride, è il suo preferito.
"Poi faccio la pasta per uno sformato con la zucca che avanzerà e di secondo l'arrosto?"
"Mi sembra perfetto" ci baciamo e poi corro in cucina. Philip
mi segue e per il resto del pomeriggio mi aiuta. Scherziamo e ridiamo.
"Daddy?" si gira e gli tiro un po' di farina
"Piccola furbetta" me ne tira un po' e comincia una guerra. Alla fine riesce a prendermi.
"Sei bellissima" arrossisco e lo bacio. Quando arriviamo in camera mi stende sul letto.
"Girati!" dice prendendo il controllo. Sono un po'intimorita. Abbiamo fatto molta ginnastica. Ho pianto e supplicato diverse volte di togliermi quei maledetti plug ma non me lo ha mai permesso. Ho paura di sentire dolore. Senza che me lo aspetti infila un dito e mi lascio sfuggire un gridolino
"Sssh rilassati, vedrai che ti piacerà" quando infila il secondo provo a fare come ha detto ma non è facile. Toglie le dita ed entra lentamente. Mi sfugge un lamento e scaccio via una lacrima
"Rilassati. Adesso passa" mi lascia abituare e quando inizia a muoversi il dolore si trasforma in piacere.
"Più più forte" ansimo. Mi accontenta e veniamo insieme. Dopo esserci ripresi mi gira a pancia in su
"Sei tutta bagnata" dice facendomi leccare un dito. Entra senza troppi problemi e facciamo l'amore. Alla fine restiamo abbracciati.
"Grazie Philip" non lo chiamo mai così ma ora ho bisogno di farlo. Sembra sorpreso.
"Lo so che preferisci che ti chiami daddy ma devo farlo. Sei sempre vicino a me, mi sostieni e mi aiuti a rialzarmi quando qualcosa o qualcuno mi ferisce. Grazie. Sei l'unica persona che non mi ha mai ferito" dico guardandolo negli occhi.
"Tutto per te principessa. Se ci sono io non devi preoccuparti" restiamo a farci ancora qualche coccola.
"Forza facciamo un bel bagno caldo" scuoto la testa, ho altro in mente.
"Perché non facciamo la doccia insieme?" gli chiedo mordendogli l'orecchio. Sospira e acconsente.
Ci insaponiamo a vicenda ma poi mi inginocchiò e gli faccio un pompino. Sembra gradire. Ingoio tutto e lui mi elogia
"Brava bambina". Sono un po' dolorante e sembra accorgersene.
"Ti fa male?" chiede toccandomi. Mi scanso di scatto, fa decisamente male.
"Un po'". Dopo avermi asciugato mi stende a pancia sotto sul letto. Non voglio che mi metta la crema
"No daddy non importa"
"Ssh ssh niente capricci" mi divincolo ancora un po' ma due forti sculaccioni mi fanno immobilizzare.
"Basta capricci" dice serio. Lo lascio fare ed effettivamente mi da sollievo.
"10 minuti nell'angolino forse ti faranno riflettere"
"Ma no daddy faccio la brava" mi guarda seriamente ed obbedisco. Mi torturo le mani per tutto il tempo. Non voglio che si arrabbi con me.
"Vieni piccolina, basta." mi prende in braccio e mi stringo a lui
"Scusa daddy"
"Va bene, sei stata brava". Mi aiuta a vestirmi e poco dopo suonano alla porta. Sono elettrizzata ma quando apro Parker sta finendo di sgridare Ava e lei lo guarda molto seriamente. Non interrompo, daddy mi punirebbe.
Quando finisce Ava mi abbraccia e urliamo di gioia
"Vi prego calmatevi" Philip accoglie Parker e vanno a bersi una birra in cucina.
"Daddy possiamo andare in camera?" chiedo il permesso, lui vuole sapere sempre dove sono
"Certo ma non correte per le scale" annuiamo e corriamo via. Ops!!
Ci sediamo sul divanetto e iniziamo a raccontarci tutto quello che ci siamo perse
"Allora Philip è proprio un bel bocconcino" dice spingendomi
"Devo dire che è proprio bello" ammetto ridendo
"Ma anche Parker non scherza eh"
"Beh abbiamo avuto fortuna" ci rabbuiamo un po'. Entrambe stiamo pensando alla nostra vita prima di incontrarli.
"Che cosa è successo quando sei andata via?" le chiedo guardandola
"Mi hanno portato in una casa e mi hanno rinchiusa in cantina con altre ragazze. Sono stata lì per un mese. Ogni tanto qualcuna spariva e non sapevamo mai che fine faceva. Ci picchiavano se ci ribellavamo. Mi conosci, ho la lingua lunga e ho provato a fuggire più volte. Poi un giorno mi hanno venduta ad un uomo. Mi ha portato in una specie di ospedale e mi hanno tolto un rene. Quando mi sono risvegliata ero legata ad un lettino. Ho capito di essere finita in un brutto giro. Quando la polizia è arrivata stavano per operarmi, mi avrebbero tolto un pezzo di fegato ma per fortuna mi hanno salvata" dice lacrimando. L'abbraccio forte e la lascio sfogare.
"Ti ho cercata così tanto. Tutte le sere uscivo di nascosto e perlustravo le vie più buie. Non sono riuscita a salvarti" le dico tristemente. All'età di 7 anni ci siamo promesse che non avremmo mai abbandonato l'altra. Avremmo dovuto cercarci e, se ce ne fosse stato bisogno, salvarci. Ma purtroppo la vita è ben diversa.
"E tu Gemma? Dove sei finita?" sospiro e inizio a raccontarle tutto. Non tralascio nessun particolare.
"Il brutto è che poi mi hanno riportata là e quella stronza della direttrice mi ha trattata sempre peggio. Speravo che qualcuno mi adottasse. Insomma facevo abbastanza pena, sola e in ospedale. Ma non è stato così semplice" dico facendo scivolare una lacrima sulla mia guancia. Ci abbracciamo ancora un po'.
"Ho scoperto di avere due sorelle"
"Sorelle?"
"Si si chiamano Sky e Elisabeth. Hanno 5 e 10 anni". Le racconto tutta la storia e rimane a bocca aperta.
"Ci sarà mai un lieto fine per noi?" chiede sconsolata
"Credo proprio di sì. Philip e Parker sono i nostri lieto fine". Guardo l'orologio e vedo che è ora di cena. Ava mi aiuta a portare tutto e ci accomodiamo a tavola

POV PHILIP
"Dottore" dico porgendogli una birra
"Oddio no, solo Parker ti prego"
"Come sta il mio paziente?"
"Alla grande, hai fatto un ottimo lavoro" lo ringrazio bevendo.
"Sono proprio contento che le nostre bambine si conoscano"
"Già, Gemma ha bisogno di molta stabilità. È così fragile"
"Ho adottato Ava già 5 anni fa ma ancora non riesce a dormire bene. Questa cosa mi fa impazzire. Quando l'ho vista su quel lettino tutta sola mi si è stretto il cuore. Volevano prenderle anche una parte di fegato quei bastardi" dice stringendo i pugni
"Quando Gemma ha qualche incubo le do un po' di calmante. Se non è un ricordo troppo brutto funziona. Altrimenti passo il resto della notte a cullarla per la casa" dico ridendo.
"Ma adesso va meglio?" chiede Parker curioso.
"Ultimamente abbiamo avuto problemi con il padre, che poi è quello che mi ha investito"
"Suo padre ha cercato di ucciderti?"
"No, voleva uccidere lei ma sono riuscito a mettermi in mezzo"
"Quindi mi stai dicendo che dopo tutto quello che ha passato, ritrova il padre ma questo cerca di farla fuori?" chiede incredulo
"Esattamente. E la cosa peggiore è che all'inizio lui sembrava davvero tenerci a lei. Spesso credo che prima o poi si spezzerà ma poi la vedo che cerca di sopravvivere e penso che anche questa volta ce la farà"
"Dio che storia. Non ci annoiamo eh?" ridiamo entrambi e andiamo dalle nostre little. Gemma e Ava portano in tavola i piatti e passiamo la serata a ridere e scherzare. È a suo agio anche se non conosce Parker. Evidentemente la presenza di Ava la rassicura molto.

Fidati di meDove le storie prendono vita. Scoprilo ora