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"Ciao amore mio" Mi dice mia madre
"È un secolo che non ci vediamo"
"Mamma ci sentiamo tutti i giorni" dico fingendomi scocciato, adoro mia madre. Mi ha sempre supportato e adesso che ho preso Gemma con me cerca di aiutarmi come meglio può.
Saluto mia sorella Ivy con un bacio e i miei fratelli, Jonas, Blake, Parker e Tommy, mi abbracciarono. Jonas è il più grande, è un medico, ha una moglie e due bambini. Blake è un dentista mentre Parker e Tommy, i più piccoli, studiano ancora per diventare uno veterinario e l'altro avvocato. Io e Ivy siamo gemelli, lei insegna ginnastica in una palestra. Ci scambiamo qualche parola giusto per metterci al corrente di quello che succede nelle nostre vite. Siamo tutti troppo impegnati ed è difficile incontrarci spesso ma ogni tanto facciamo queste riunioni. Mio padre è morto quando avevo 16 anni, era un militare. Ancora adesso è difficile parlare di lui e so già che Gemma farà un sacco di domande.
"Philip ma dove l'hai nascosta ? Mi chiede mia madre
" Appena avete suonato è scappata in camera. Vi ho già detto di non soffocarla vero? " li guardo con finto sguardo minaccioso
" Sisi stai tranquillo" dicono esasperati. Ho ripetuto la solita cosa almeno dieci volte ma so che non mi daranno ascolto. Decido di andare a prenderla. So già che non sarà facile convincerla. La trovo seduta sul letto mentre si tortura le mani. Gliele prendo tra le mie per farla smettere
"E se non piaccio a nessuno di loro?" mi dice tenendo lo sguardo basso
"Questo non potrà mai succedere, non vedono l'ora di conoscerti" gli dico accarezzandole la testa
"Si ma io ho un po' paura" Mi dice tirando su con il nasino
"Non piangere tesoro mio. Non c'è niente di cui aver paura. Andiamo giù, conosci tutti e mangiamo tutti insieme. Oggi puoi mangiare quello che vuoi, come i grandi eh?" mi sorride e si asciuga gli occhi. Il piede sta meglio ma decido di prenderla in braccio. Scendiamo le scale e lei nasconde il visino nel mio collo.
"Stai tranquilla" le sussurro all'orecchio. Facciamo il nostro ingresso in salotto e cala il silenzio.
Tutti sorridono e iniziano a salutare Gemma ma lei non si muove da quella posizione.
"Forza piccolina almeno fai ciao con la mano su, fallo per me" le dico sempre nell'orecchio. Si gira e saluto con la mano. Almeno si sta sforzando

Sono terrorizzata. Philip ha una famiglia numerosa e non voglio che mi tocchino, mi abbraccino o mi diano qualche bacino. Immagino che lui gli abbia detto qualche cosa perché nessuno si avvicina più di tanto a noi. Mi intristisco un po'. Non voglio essere sempre quella strana, voglio poter fare amicizia con le persone e parlare normalmente senza avere paura che qualcuno mi faccia del male. Maledetti white e le vostre torture. Ma oggi andrà diversamente. Voglio far vedere a Daddy che i suoi sforzi sono serviti e che sto migliorando.
"Daddy" gli dico nell'orecchio
"Dimmi Gemma"
"posso sedermi sul divano? Come faccio a parlare se tutti mi guardano come se fossi un animale raro e ferito? Evidentemente non ho parlato così piano come pensavo e tutti ridono. Daddy si rilassa e mi accontenta. Ci sediamo tutti e parliamo del più e del meno. La sua famiglia è fantastica,li invidio molto. Per ora non riesco a pensare che  diventeranno anche la mia famiglia. Per adesso è solo la famiglia di Philip.
"Gemma ma prima di incontrare Philip sei sempre stata in orfanotrofio"? Mi chiede quello che credo fosse Blake. O daddy ha omesso delle cose oppure semplicemente non ci ha pensato.
"Blake ma che domande fai" gli disse Daddy visibilmente arrabbiato. Decido di intervenire, non merita di essere sgridato per una semplice domanda.
"Non fa niente, per poco sono stata affidata ad un altra famiglia. Avevo 11 anni. Ma non è andata bene e sono tornata in orfanotrofio" dico sorridendo. Daddy mi guarda come se avesse visto un fantasma. Mi abbraccia e gli sussurro nell'orecchio "Non posso portarmi dietro questa storia per sempre, sarà solo un brutto ricordo". Mi da un bacino e andiamo a mangiare. Daddy confessa di non aver cucinato quasi niente e mi fanno molti complimenti. Mi sento quasi a mio agio.
"Gemma ma da quant'è che ti fa male quel piede? Mi chiede Jonas
"Da un po' ma ieri ho fatto la radiografia e mi hanno dato delle punture dolorosissime da fare" gli rispondo tranquillamente. Lui sembra rifletterci ma non dice nient'altro. Dopo pranzo ci sistemiamo sul divano, io sempre vicina al mio Daddy ovviamente.
"Che ne dici se do un'occhiata a quel piede? Mi chiede gentilmente Jonas. Io mi irrigidisco, non voglio essere toccata ma daddy mi guarda rassicurandomi e acconsento
" Ahi Ahi" dico con le lacrime agli occhi.
"Jonas direi che può bastare" dice in tono protettivo daddy
"Si certo, scusa piccolina. Philip posso vedere come le fai la puntura?" io sbianco, non voglio farla adesso.
"Ma la devo fare ora? Ti prego Daddy dopo" gli dico facendo il labbruccio
"Amore tanto te l'avrei dovuta fare comunque a quest'ora. Jonas è un medico e può dirmi come farti meno male"
"Dai Gemma noi ti aspettiamo qui e poi andiamo a giocare in giardino" dicono i fratelli di Philip
"ok" sussurrorassegnata.
Daddy mi prende in braccio e, seguiti da Jonas, andiamo in camera. Mi adagio sul letto e prende l'occorrente. Io già inizio a lamentarmi
"Ma farà male e io non voglio" dico incrociando le braccia al petto. Sembro una bambina e un po' lo sono
"Vedrai che nemmeno te ne accorgi" Daddy mi da il mio peluche e mi chiede di stare ferma ferma. Inizio a piangere dopo un secondo
"Ti prego basta, mi fai male è atroce" dico cercando di divincolarmi. Ma daddy mi tiene stretta e Jonas mi infligge questa tortura. Non mi sono nemmeno accorta che la puntura la sta facendo lui ma non mi da fastidio.
"Ho quasi fatto piccolina stai ferma ferma" Ma io ormai sto piangendo fortissimo. Una volta finito Daddy prova a cullarmi ma non riesco a calmarmi. Mi sono fatta toccare da qualcun altro e non mi ha dato fastidio eppure qualche cosa nella mia mente non mi fa stare tranquilla.
Inizio a respirare male, scalcio per scendere e daddy mi mette sul letto. Mi rannicchio nella mia solita posizione ma non riesco a respirare
"Jonas fa qualcosa ti prego" dice Philip visibilmente nel panico
Lui corre alla macchina e prende la sua valigetta, torno e mi da un inalatore per l'asma e subito torno a respirare meglio
"Così brava, piccoli respiri. Fai un altro spruzzo e vedrai che passa". Daddy si rilassa molto
"Scusami" gli dico in lacrime
"Sssh piccolina, non è successo niente. Ora Jonas va giù e noi facciamo un po' di nanna"
"Ma io voglio stare giù con voi"
"Tranquilla Gemma, quando ti sveglierai saremo ancora qui" mi dice Jonas per rassicurarmi.
Daddy mi culla un po' e mi massaggia la schiena e cado in un sonno profondo

POV PHILIP
Scendo dopo un po'. Sono molto stanco
"Amore mio Jason ci ha raccontato tutto" mi dice mia madre. Mi lascio andare sulla poltrona
"Non so più che fare. Lo so che le ci vorrà ancora tanto tempo prima di abituarsi completamente a me e a questa vita ma quando sta male veramente non so che fare"
"Invece sei stato bravo. Ora c'ero io ma le altre volte eri solo e sei andato benissimo. Saprai sempre cosa fare e poi ti dico già che è semplice asma. Compra un po'di inalatori e portali sempre con te" mi dice mio fratello
"Sembra che il passato stia diventando veramente passato. Si è fatta toccare da te Jonas, non lo avrebbe mai permesso e si è messa a parlarvi quasi subito. Però a volte scatta qualche ricordo nella sua mente, piange per ore o si sveglia la notte e faccio fatica a farla riaddormentare" confesso a tutti
"È normale, quando si subisce un trauma poi è difficile superarlo. Ma non credo ci sia bisogno di una psicologa per ora" Dice Jonas
"Passiamo un paio d'ore a chiacchierare. Mia sorella si prone per farle da babysitter. Tutti vogliono dare una mano ma so che è perché Gemma è fantastica ed è difficile starle lontano. Dopo poco sentiamo un rumore dalla radiolina, Gemma si è svegliata.
"Possiamo venire con te? Mi chiedono mia madre e Ivy.
" Non credo sia una buona idea. Appena si sveglia a malapena annuisce e ho paura che inizi a piangere se vi vede. Tranquille appena vi conoscerà meglio non si staccherà più
"Buongiorno bambolina, dormito bene? Annuisce solamente. Appena si sveglia non è di tante parole. A dire la verità non è mai di tante parole. La prendo in braccio e andiamo in bagno. La cambio e la vesto con una tutina adorabile. Sono un po' silenziosa e mi preoccupo un po'
"Gemma cosa c'è? Lo sai che a me puoi dire tutto" le dico alzandole il visino. Sta lacrimando un po' e non me ne sono accorto.
"Niente Daddy ora la smetto"
"Non devi smetterla, se qualche cosa ti fa stare male devi sfogarti. Piangere fa bene, non ti vieterei mai di farlo. Voglio solo sapere come posso aiutarti" le dico guardandola negli occhi e lei si mette a piangere più forte. La cullo per non so nemmeno quanto tempo e finalmente si tranquillizza.
"Ssh Piccolina mia sei al sicuro stai tranquilla. Mi dici che cosa è successo? Hai fatto un brutto sogno?"
"No daddy. È che voi siete una famiglia stupenda e io non ne farò mai parte e mi piacerebbe tanto farne parte ma" . Non avevo idea che si sarebbe potuta sentire così. Non c'ho pensato. Dovrei rassicurarla, dirle che quella sarà la sua famiglia. Invece le ho presentato un mucchio di persone. Si è fatta addirittura toccare da jonas pur di farmi piacere e io non mi sono curato di farla sentire al sicuro. Ha bisogno di essere rassicurata spesso e io ho trascurato questo dettaglio.
"Questa è la tua famiglia. Ti vogliono tutti bene e non vedevano l'ora di conoscerti. Farebbero di tutto per farti felice, capito? Non ti devi preoccupare" Cercondi tranquillizzarla. Sembra credermi e smette del tutto di piangere, per fortuna.
"Che ne dici di scendere giù? Ti stanno aspettando

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