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Oggi è un anno che Philip mi ha adottata. Questa vita non mi sembra vera. Ho tutto quello che desideravo e un fidanzato davvero straordinario.
"A cosa pensi?" mi chiede smettendo di guardare il computer
"Oggi è un anno che mi hai adottata lo sai?" dico sorridendo
"Il giorno più bello della mia vita" si alza dalla sedia e mi bacia molto intensamente. Finiamo a letto a fare l'amore. Ho bisogno di sentirmi amata e di provare che questo non è solo un sogno.
"Ti amo"
"Anche io, tanto"
Le nostre giornate sono sempre molto frenetiche ma la domenica cerchiamo di stare insieme il più possibile.
"Che cosa vuoi fare oggi principessa?"
" mmmm non lo so, scegli te"
"Perché non invitiamo un po' di gente e festeggiamo questo giorno così speciale?" divento tutta rossa
"Non voglio essere al centro dell'attenzione"
"Ma infatti festeggiamo il mio grande coraggio di aver adottato una bambina così monella" dice facendomi la linguaccia. Gli salto addosso e giochiamo ancora un po'. Fa un po' di telefonate mentre io sceglievo cosa cucinare.
"Hai deciso cosa cucinare?" mi chiede entrando in cucina
" solo il dolce per adesso" dico imbronciandomi.
"Non fare niente di complicato. Alle 6 saranno tutti qui"
Cucino per un esercito. Riso freddo, cous cous con verdure, pizzette, tramezzini, vitello tonnato, pollo con patate e tante altre cose. Il dolce vienr benissimo. Sistemo tutto sulla tavola e poi mi sdraio sul divano. Sono stanchissima ma non ho tempo per dormire
"Sei stanca principessa?" mi chiede sedendosi vicino a me
"Un po'" dico accoccolandomi
" Sul letto c'è una sorpresa" mi alzo e corsi fino alle scale, poi mi fermo e mi giro. Philip mi sta guardando con le braccia incrociate
"Scusa daddy, posso andare a vedere?" chiedo con lo sguardo supplichevole
"Certo vai pure" dice assumendo un ghigno soddisfatto. Quando obbedisco senza che lui me lo chieda esplicitamente gonfio il suo ego smisurato.
Sul letto c'è un abito bellissimo, un tubino nero con degli strass lungo il corpetto e delle scarpe favolose ma non troppo alte. Sicuramente si è ricordato di quanto sia negata a portarle.
"Ti piace?"
"È bellissimo" mi aiuta ad indossarlo e  poi scendiamo per aspettare gli ospiti che non tardano ad arrivare e la festa inizia. Mi fanno molti complimenti per il cibo e come al solito arrossisco ogni volta. Le mie amiche, nonché le little degli amici di Philip, sono bellissime. Non le ho mai viste così, tranne Lia.
Per la prima volta parliamo comodamente sedute sul divano, senza essere rinchiuse in un box.
"Allora Gemma è arrivato anche il tuo momento" dice Olivia ridendo
"Si purtroppo, odio essere al centro dell'attenzione" rispondo coprendomi il viso con le mani
"Ma alla fine devo dire che non è così male" ho parlato troppo tardi perché Philip  sbatte la forchetta contro il bicchiere per attirare l'attenzione e fa un discorso
"Buonasera a tutti. Grazie per essere qui con noi stasera. Io e Gemma ci teniamo molto a ringraziarvi per averci sostenuto e aiutato in questo anno turbolento. Come sapete Gemma è molto timida e non avrebbe mai fatto una festa del genere quindi stasera festeggiamo il mio coraggio" ridono tutti mentre io tengo lo sguardo basso e ho già gli occhi lucidi
"Tutti voi avete avuto il piacere di conoscerla e di capire quanto sia straordinaria e bellissima. Grazie Gemma per essere nella mia vita. Ti amo" tutti applaudono ma non ce la faccio e scappo nel suo studio. Dopo poco entra Philip
"Ehi amore mio, che succede?" sono in lacrime
"Niente ma nessuno mi ha mai detto così tante cose belle. Finalmente ho la vita che volevo" dico mentre mi abbraccia.
"Lo so amore mio ma te lo meriti e farò di tutto per renderti felice" mi lascia sfogare e poi torniamo alla festa. Tutti fanno finta di niente e continuiamo a divertirci. Ad un certo punto qualcuno suona alla porta e vado ad aprire. Rimango immobile a fissare la donna che sta davanti a me. Non pensavo che l'avrei rivista, Philip mi ha assicurato che non sarebbe mai tornata ma evidentemente si sbagliava
"Che vuoi?" le chiede Philip affiancandomi
"Voglio solo parlare con mia figlia"
"Io non sono tua figlia" le dico guardandola con disprezzo
"Hai ragione ma è giusto che tu sappia  la tua storia, no?" ci penso un po' e poi mi rivolgo a Philip
"Stai tranquillo, ci parlo 5 minuti e poi la mando via"
"Rimango qui nei paraggi"  dice per rassicurarmi. Lo bacio e poi ci lascia sole
"Ti ama proprio tanto quel ragazzo" annuisce soltanto. La situazione è molto strana e non pensavo che questo momento sarebbe mai avvenuto
"Io mi drogo Gemma e lo facevo anche quando sei nata tu. Per 5 anni ti hanno allevato i miei genitori ma poi sono morti e sei stata messa in un orfanotrofio"
"Avevo dei nonni?" chiesi stupita.
"Certo, nonno Jack e nonna Caroline. Con lei facevi sempre molte torte" ecco da chi ho ereditato questa passione pensai.
"Non mi aspetto che tu capisca e che mi perdoni. Volevo solo spiegarti come sono andate le cose"
"E mio padre?"
"Ho mentito l'altra volta. So chi è ma è morto di overdose due anni dopo la tua nascita. Lui voleva tenerti ma la droga è un male troppo forte e come me ha scelto lei" rimaniamo un po' in silenzio e poi mi decido a parlare
"Io vi odio. Per colpa vostra ho avuto un'infanzia bruttissima. Sono stata affidata a due individui che mi hanno torturato. Sono quasi morta" gli urlo contro
"Ti ringrazio per avermi detto la verità ma non voglio avere niente a che fare con te. Torna a drogarti" non dice altro e se ne va, chiudo il cancello e torno in casa. Mi blocco a guardare tutti. Nessuno sembra essersi accorto di quello che è appena successo. Un altro pezzo di me sta andando in frantumi. Speravo che fosse venuta per dirmi che avrebbe smesso per potermi conoscere e invece ancora una volta aveva ribadito che avrebbe sempre scelto la droga al posto mio.

POV PHILIP
Con molta riluttanza ho acconsentito a lasciare sola Gemma con sua madre. Ne aveva bisogno ma spero non le faccia troppo male.
"Ehi Philip dov'è Gemma?" mi chiede Jason
"Sta parlando con sua madre" rispondo stringendo i pugni
"Come con sua madre. Non le hai detto di non tornare?" mentre Jason mi riempie di domande io non stacco gli occhi da lei, la porta è rimasta aperta
" Esattamente, ma penso che Gemma abbia bisogno di capire chi è sua madre. Spero solo che non soffra troppo" dico sconsolato
"Stai tranquillo. Magari domani organizziamo qualche cosa con Lia così si può sfogare con un'amica". Io e Jason siamo così, sempre pronti a soccorrere l'altro
"Grazie amico. Ti faccio sapere come passeremo la notte e poi vediamo. Magari il pomeriggio"
Nel frattempo Gemma è rientrata e fissa gli invitati. Ha lo sguardo perso nel vuoto e questo mi preoccupa. Qualche cosa però sembra averla scossa perché si toglie le scarpe e a passo svelto si rifugia in camera. Quando arrivo sta lanciando tutto quello che le capita vicino, soprattutto cuscini per fortuna.
L'abbraccio forte e per un momento cerca di divincolarsi ma dopo poco si abbandona a me e piange, piange molto. La lascio sfogare e quando finalmente si calma ci sediamo sul letto
"Scusa daddy, dopo metto in ordine"
"Non mi importa del disordine adesso. Mi importa di sapere come stai e cosa posso fare per farti stare meglio"
"Hai una mamma di riserva nel cassetto?" sorrido a questo suo tentativo di scherzarci sopra e le faccio una carezza
"No, ma conosco un fantastico fidanzato pronto a soccorrere la sua amata" dico facendola ridere
"Parlami Gemma, sfogati con me"
"Sinceramente? Sono contenta che sia venuta. Fino ad oggi ero rimasta con qualche dubbio ma adesso so con certezza che preferisce la droga a me. Ho avuto dei nonni sai? Ma sono morti. Non voglio averci niente a che fare. Speravo che si scusasse e che provasse a riallacciare il rapporto ma mi ha detto chiaramente che non le interessa quindi devo solo voltare pagina e farmene una ragione" dice abbassando lo sguardo
"Mi dispiace tanto piccolina mia. Farei di tutto per non farti soffrire ma purtroppo nella vita spesso le persone ci deludono. Pensa a quello che hai adesso. Non hai bisogno di una madre che non ti vuole. Tante persone ti vogliono bene, la mia famiglia ti adora e anche i nostri amici" la coccolo un altro po' e poi si alza.
"Basta, questa è una festa e devo ancora servire la mia splendida torta" ridismo insieme e torniamo dai nostri invitati. Oggi ho la prova che Gemma è cresciuta un altro po'. La serata prosegue senza ulteriori sorprese. Il dolce è spettacolare e l'applauso generale la fa arrossire tantissimo. Quando tutti se ne vanno è tardissimo e Gemma inizia a sbadigliare
"Vieni principessa, ti porto a letto" la prendo in braccio e la porto in bagno. La cambio e lei si accoccola a me.
"Ma tu rimani con me vero?"
"Certo, ma tu chiudi gli occhietti e non pensare a niente" aspettobche si addormenti e poi spengo la luce. Torno di sotto a riordinare un po' ma è stata una lunga giornata e decido di finire domani. Raggiungo Gemma a letto e mi addormento.

Fidati di meDove le storie prendono vita. Scoprilo ora