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POV PHILIP
Porto Gemma da Jason
"Ciao amico, come va?
" Ciao bello, ciao piccola Gemma, ben tornati" dice facendoci entrare
"Il professore è un po' in ritardo ma tu e Lia potete andare a giocare nel box". Le portiamo lì e andiamo in cucina a bere un caffè
"Allora? Come è andata a Roma? " chiede facendomi l'occhiolino
"Ok Jason ci siamo baciati, contento?"
"Finalmente Philip, cosa stavi aspettando?"
"Non lo so ma con quel vestito era bellissima e non ho resistito" dico ricordando quell'immagine
" Avete parlato dopo l'accaduto?" chiede preoccupato
"Certo che si. Era molto felice del mio gesto ma mi ha chiesto di rimanere così come siamo. Credo che abbia comunque bisogno di qualcuno che la guidi"
"Ti ricordi cosa ho passato con Lia quando mi sono fatto avanti?" chiede sconsolato.
"Certo, ma poi è andata bene. Anche Gemma ha avuto paura che non la volessi più" confesso
"Si ma non è stato come con Gemma. Lia è letteralmente impazzita. Credeva che non le avrei dato più attenzioni, piangeva sempre per attirare l'attenzione. Abbiamo passato delle notti terribili" dice accasciandosi sulla sedia
"Lo so amico, mi dispiace. Ma adesso è passato"
Dopo poco suonano alla porta
"Salve ragazzi"
"Buongiorno professore"
"Jason io vado, per qualsiasi cosa chiamami".

I nostri Daddy ci hanno lasciate nel box quindi possiamo parlare.
"Allora Gemma, come è andata a Roma? "
"Mi ha baciata" confesso subito
"Ma è bellissimo" dico sorridendo
"Quando Jason mi ha baciata sono andata fuori di testa. Avevo paura che non mi volesse più, che non volesse più una bambina da coccolare. Piangevo per qualsiasi cosa e non riuscivo ad addormentarmi per paura che mi lasciasse sola" confessa. Grazie Lia per queste idee penso
"Non volevo tornare a casa e riprendere la routine. Ho paura che si stanchi di farmi le coccole" le confesso.
"Jason è rimasto lo stesso e le sue attenzioni sono aumentate, quindi alla fine è andata meglio" dice ridendo
"Bambine è arrivato il professore". Jason ci aiuta ad uscire e ci accompagna nell'aula. Seguiamo un po' la lezione e poi il professore va in bagno.
"Ti va di fare una pazzia?" mi chiede Lia. Non ho mai fatto niente di stravagante nella mia vita
"si" rispondo decisa. Non penso alle conseguenze e la seguo. Usciamo dalla finestra, la stanza è al piano terra, e iniziamo a correre senza una meta.

POV PHILIP
"Pronto?"
"Non le trovo più" dice Jason
"Cosa?" mi alzo allarmato
"Il professore è andato in bagno e penso siano uscite dalla finestra" dice in preda al panico.
"Cazzo, arrivo subito"
Arrivo a casa di Jason a corsa. Sono talmente scombussolato da dimenticarmi di avere la macchina. Ho il fiatone ma riesco a suonare il campanello
"Ma sei venuto a corsa?" dice stupito
"Si ma andiamo a cercarle, sbrigati"
Le cerchiamo ovunque ma sono sparite. Alla fine torniamo a casa di Jason
"E se sono in pericolo?". Jason è nel panico, cammina nel soggiorno avanti e indietro
" Ti prego calmati e siediti".
"Se tra due ore non tornano chiamo Marcus, il mio amico poliziotto"
Sto quasi per fare la telefonata quando il campanello suona.
Jason si precipita alla porta e quando apro trovo due ragazzine infreddolite sulla porta.  Rimane immobile a fissarle e lo raggiungo. Faccio un cenno a Jason, prendo Gemma per un braccio e andiamo via
"Daddy" Prova a dirmi
"Stai zitta. Fino a quando non te lo dico io non devi fiatare"
Le do un forte sculaccione e la metto in macchina. Mi da retta ma piange per tutto il tragitto. Voglio comportarmi diversamente e capire perché lo ha fatto.
"Siediti sul divano" le ordino e lei esegue
"Spiegami perché lo avete fatto"
"Pp-erchè vv-olevamo fare qualche cc-osa di ff-olle ma poi ci ss-iamo rese conto dd-i non ss-apere dd-ove andare e ss-iamo tornate ii-n dd-ietro"
"Ti senti in trappola?per questo sei scappata? " le chiedo sconfortato. Forse ho sbagliato qualche cosa
"No ma a volte, se mi comporto bene, vorrei che tu mi dessi il permesso di uscire con Lia o con qualche mia amica" confessa torturandosi le mani. Non avevo idea che avesse questo desiderio ma forse avrei dovuto intuirlo. Il mondo in cui viviamo piace ad entrambi ma come io ho i miei amici anche lei ha bisogno dei suoi e non ci ho mai pensato
" E perché non me ne hai mai parlato?"
"Perché l'ho capito solo adesso. Oggi quando siamo uscite mi sono potuta sfogare e ogni tanto ne ho bisogno ma non voglio deluderti" dice abbassando lo sguardo
"Ma tu non mi deludi mai. Mi deludi quando non mi parli delle cose che ti passano in questa testolina"
Avrei dovuto prevederlo, ha bisogno ogni tanto di comportarsi da ragazza della sua età.
"Ti prego non ti arrabbiare, lo so di aver sbagliato ma è che non ho mai fatto queste cose e volevo sapere cosa si provava. Non lo faccio più" dice scoppiando a piangere.
"Sssh non fa niente. Tu puoi e devi dirmi tutto, capito? Devi parlarmi liberamente dei tuoi dubbi e di quello che vuoi fare"
" Ma non ti permettere più di scappare così" dico cambiando tono
"Scusami Daddy, devi punirmi?"
"Si cucciola, vedrai che la prossima volta ci penserai prima di farmi preoccupare così tanto"
La punisco pesantemente, uso la cintura e le do 50 colpi. E' abbastanza brava, la devo ammonire solo un paio di volte ma alla fine accetta la punizione.
"Vai nell'angolo Gemma, mani sopra la testa e non ti toccare il sedere" fa come le ho detto e ce la lascio un po'.

Il mio sedere è in fiamme. Abbiamo solo camminato e mentre parlavamo ho capito di aver bisogno anche di questi momenti. La mia vita con Philip è perfetta ma ci sono dei momenti in cui ho bisogno di sfogarmi come una normale ragazza della mia età ma avevo molta paura di dirgli la verità. Non volevo essere abbandonata ed ero convinta che dicendoglielo mi avrebbe chiesto di andarmene.
"Vieni Gemma, sei stata brava" mi lascio sdraiare sul letto
"No basta punizioni non lo faccio più ti prego"
"Tranquilla voglio solo metterti la crema per il dolore" mi rilasso e lo lascio fare. Continuo a singhiozzare e lui mi prende in braccio
"Basta lacrime. Se farai la brava e se te lo meriterai potrai uscire con Lia o con chi vuoi ma devo sempre sapere dove sei, d'accordo?"
"Grazie daddy" dico dandogli un bacino.
"Sei la mia principessa, farei di tutto per vederti felice ma Gemma devi parlarmi delle cose. Ti punisco quando sbagli, quando mi dici le bugie o scappi durante la scuola ma non ti punirei mai per un tuo desiderio"
"Lo so Daddy ma avevo paura che ci rimanessi male"
"Basta che rispetti gli orari altrimenti il tuo bel culetto ne soffrirà" dice ridendo
"Nono lascialo stare" gli faccio la linguaccia e ridiamo insieme.

Fidati di meDove le storie prendono vita. Scoprilo ora