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19 aprile 20XX

In quel soleggiato venerdì potei finalmente tornare ad indossare la divisa scolastica e correre la mia maratona quotidiana verso la stazione dei treni. Ero anche riuscita a tornare nella mia stanza, ormai completamente asciutta e pervasa da un lieve profumo di vaniglia emanato dalle lenzuola pulite con cui Mitsuki aveva rifatto il mio letto. Katsuki era felice almeno quanto me dato che poteva tornare a dormire nel suo morbido e comodo giaciglio dopo tre notti trascorse scomodamente sdraiato sul divano.

Oltre alla felicità per essere guarita ero anche eccitata all'idea di trasferirmi finalmente nei tanto adulati dormitori della scuola, nei quali avrei trascorso tutto il resto dell'anno scolastico. Ciò mi provocò un grande sollievo poiché finalmente non sarei più stata una responsabilità sulle spalle dei Bakugo.

Io e Katsuki eravamo arrivati a scuola circa mezz'ora prima del solito proprio per avere il tempo di raggiungere le nostre stanze nei dormitori senza arrivare in ritardo alle lezioni. Ad accoglierci fuori dalla grande e imponente struttura della 3-A Alliance c'era la professoressa Thirteen, candida e splendente nella sua gonfia tuta da astronauta.

«Buongiorno ragazzi!» esclamò lei venendoci in contro a braccia allargate. «Benvenuti!»

Ricambiai il saluto mentre lei mi stringeva entrambe le mani in un gesto affettuoso. «Ora ti spiegherò un paio di cose su come ci si deve comportare nei propri dormitori e dopo potrai andare a lezione.» Si rivolse poi al biondino, rimasto lontano almeno tre metri dalla professoressa. «Tu invece puoi già andare nella tua stanza.»

Senza dire niente il ragazzo varcò la soglia dell'edificio trascinando dietro di sé due grandi valigie e si chiuse la porta alle spalle.

«Le regole sono molto semplici.» proseguì lasciando andare la presa sulle mie mani e invitandomi a seguirla all'interno. «Il coprifuoco è dalle nove di sera alle sei del mattino: se durante questo periodo gli alunni non si troveranno all'interno del loro edificio i professori ne terranno conto e ciò andrà ad influenzare il voto di condotta di fine trimestre. Quando gli alunni rientrano la sera o escono la mattina devono far scorrere il tesserino scolastico davanti a questo monitor in modo che la loro presenza sia registrata. Ovviamente se gli orari infrangeranno il coprifuoco i professori lo verranno a sapere e chiederanno ulteriori chiarimenti.» e indicò un piccolo schermo incastonato nel muro proprio sulla destra della porta d'ingresso.

Mentre proseguiva con le spiegazioni diedi un'occhiata all'enorme sala in cui mi trovavo, che comprendeva la cucina e il soggiorno in un unico ampio spazio.

«La divisione dei compiti per le faccende domestiche è completamente a carico degli studenti. Tra le stanze al piano terra c'è anche una piccola lavanderia.» disse inoltrandosi nella stanza. «Ai piani superiori ci sono le camere da letto. I dormitori femminili si trovano in piani e aree diverse rispetto a quelli dei maschi e l'assegnazione delle camere è scritta qui.» e indicò un foglio chiuso in una busta di plastica appesa al muro raffigurante una pianta dei piani dedicati alle camere da letto. «Per qualsiasi dubbio non esitare a chiedere!»

Dopo che mi ebbe accompagnato nella mia stanza si congedò, lasciandomi sola. Decisi che avrei sistemato il contenuto delle valigie nel pomeriggio per non rischiare di arrivare tardi alle lezioni mattutine, così le lasciai ai piedi del letto, presi tutto l'occorrente e tornai all'ingresso della struttura per andare a scuola.

Non vidi Katsuki durante il tragitto, ma quando arrivai in classe mi accorsi che si trovava già lì, seduto testardamente sul suo banco nonostante i continui richiami di Iida.

«Buongiorno Jade!» mi salutò Momo per attirare la mia attenzione e chiedermi implicitamente di spostarmi dall'ingresso dell'aula.

«Oh, ciao Yaomomo!» ricambiai. «Come va?»

«Tutto bene, grazie.» sorrise. «Tu invece? Ho sentito che hai avuto la febbre alta in questi giorni.»

Mi grattai nervosamente la guancia con la punta dell'indice mentre mi spostavo dall'ingresso per far entrare in classe Koji e Tokoyami. «Ho avuto un po' di... complicazioni, ecco.»

«Mi dispiace...» disse accarezzandomi delicatamente l'avambraccio. «È per via del tuo quirk?» chiese abbassando la voce.

La sua domanda mi spiazzò, ma poi mi tornò in mente ciò che tutti dicevano di Momo: era molto intelligente e aveva una memoria eccezionale, caratteristiche che le permettevano di essere sempre tra i primi della classe.

«Sì... Ma spiegherò tutto a breve.»

Aggrottò la fronte. «Che vuoi dire?»

Mi resi conto che ciò che avevo detto non era molto sensato al di fuori della mia testa: lei non poteva certo sapere che prima o poi avrei parlato di tutto ciò che il mio quirk mi stava provocando.

«Devo spiegare un paio di cose a tutti voi.» dissi lanciando distrattamente uno sguardo al resto dei nostri compagni. «Ma prima ne devo parlare con Aizawa. Sai dirmi quando lo posso incontrare?»

La ragazza si rigirò una ciocca di capelli raccolti nella sua tipica coda di cavallo. «Oggi non abbiamo lezione con lui, ma sicuramente puoi trovarlo in aula professori. In alternativa potresti aspettare che venga ai dormitori.»

«I professori dormono con noi?»

«No, no!» rise. «Vengono semplicemente a dare un'occhiata a come ci comportiamo, ma adesso che siamo al terzo anno tenderanno a farlo sempre meno.»

***

Le lezioni mattutine trascorsero abbastanza velocemente. Decisi di approfittare della pausa pranzo per cercare Aizawa e togliermi questo immenso peso dalla coscienza, così dissi a Mina cosa avrei voluto mangiare per pranzo e mi diressi in sala insegnanti appena suonò la campanella.

Detestavo camminare per i corridoi pieni di studenti sconosciuti e odiavo la sensazione dei loro sguardi puntati su di me. I miei amici mi dicevano sempre che non dovevo credere che chiunque fosse sempre pronto a giudicarmi, ma nella mia scuola americana ero abituata a venire scrutata nei corridoi e non certo per ammirazione o interesse...

Tuttavia giunsi all'aula insegnanti abbastanza presto e fui molto fortunata nel riuscire a incontrare Aizawa proprio mentre si stava allontanando.

«Sensei!» lo chiamai facendo una corsetta per raggiungerlo. «Ha due minuti?»

L'uomo mi squadrò con i suoi occhi cinerei e si sistemò le bende attorno al collo. «Va bene. C'è qualche problema?»

Era finalmente giunta l'ora di sputare il rospo. «Sì. Le devo parlare del mio quirk.»


Angolo autrice
Buongiorno ragassuoli
Come state?
Anche questa settimana sono riuscita a portarvi un capitolo nuovo, però quello per la settimana prossima e tutti i successivi non sono ancora pronti. Purtroppo a causa dell'esame sto impiegando la maggior parte del tempo per studiare e il resto per riposarmi, ci stanno davvero distruggendo tra verifiche e mega ripassi consistenti in interrogazioni a tappeto su TUTTO
Jesus :')
Senza contare che devo ancora iniziare l'elaborato
Tutto questo per dirvi che non so quando la storia verrà aggiornata ancora, spero almeno di riuscire a pubblicare il capitolo della settimana prossima.
Spero possiate capirmi e avere pazienza, scusate davvero :( ❤
Buona settimana a tutti!🥰


Spicy caramelWhere stories live. Discover now