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3 aprile 20XX

Tra me e il biondino esplosivo le cose non potevano andare bene per più di due giorni di fila.

Finalmente sembrava che avessimo fatto pace, mi aveva comprato del tè verde e delle patatine super piccanti per rendermi la vita un po' meno uno schifo, e invece eccoci di nuovo seduti in cucina, in silenzio, a consumare nervosamente la nostra colazione.

«Quando andrete a stare nei dormitori, baka?» chiese Mitsuki al figlio mentre raggruppava tutti i documenti di cui aveva bisogno per il lavoro.

«Non lo so.» grugnì.

Sua madre probabilmente capì che non era il caso di parlarci troppo, così lasciò perdere e tornò ad occuparsi delle sue faccende.

Uscimmo di casa, isolati l'uno dall'altra grazie agli auricolari e la musica a palla nelle orecchie.

Avevo un solo desiderio in quel momento: arrivare a scuola il prima possibile.

❀ ❀ ❀

Dopo una mattinata di ardua sopravvivenza a matematica, scienze ed educazione fisica, arrivò finalmente la pausa pranzo.

«Non vedo l'ora di fare una bella scorpacciata di takoyaki!» esclamò Mina stiracchiandosi mentre uscivamo dallo spogliatoio femminile. «Tu invece cosa provi, oggi?»

«Non ho ancora deciso.» tagliai corto.

L'aliena si sporse in avanti per cercare di incrociare il mio sguardo. «Qualcosa non va?»

«Sono solo stanca.» mentii.

«Guarda che non me la fai.» mi avvertì sorniona. Poi, all'improvviso, il sorrisetto malizioso che si era fatto largo sul suo volto scomparve. «Sei arrabbiata con me per quello che è successo ieri?» domandò preoccupata.

«Ne abbiamo già parlato.» la tranquillizzai. «Non è stata colpa tua.»

«Allora come mai hai quella faccia? Sembra che tu stia per spaccare tutto da un momento all'altro.»

Grazie al cielo si sbagliava.

«Sono solo un po' triste.» la corressi. «Ho litigato con una persona.»

«Bakugo, vero?»

Le lanciai uno sguardo inquietato che la fece scoppiare a ridere.

«Stamattina vi ho visti evitarvi sin dal primo momento.» spiegò. «Che è successo?»

Strinsi il laccio della sacca da ginnastica. «Odio quando le persone insistono per raccontare cose di cui non voglio parlare, e lui lo ha fatto. Continuava a chiedermi cosa è successo ieri durante la lezione pratica con Aizawa.» Non mi sembrava il caso di raccontarle la storia delle patatine.

Chissà a cosa avrebbe pensato.

«Se per questo anche a me piacerebbe scoprirlo.» ammise grattandosi la testa vicino a una delle sue piccole corna gialle. «Ma non voglio costringerti, perciò porterò pazienza.» sorrise.

«Ti ringrazio.» dissi ricambiando il gesto.

«Ad ogni modo... Tra poco più di due settimane è il suo compleanno. Di Bakugo, intendo. Stavamo pensando di organizzare una festa a sorpresa, ma non mi sembri in vena in questo momento.» rise imbarazzata.

«Spero di farci pace entro due settimane.» ammisi. «Non deve essere piacevole avere uno come lui contro di sé.»

«Concordo.»

Ridemmo all'unisono, e il peso che avevo nello stomaco iniziò ad alleviarsi.

«Comunque ci sta essere incazzate con i ragazzi.» continuò aprendo le porte della mensa. «Chissà che magari non ne nasca qualcosa!» ridacchiò sgomitandomi.

«Mina», la richiamai, «penso sia l'ultima persona con cui mi metterei insieme sulla faccia della terra.»

L'aliena rise così forte da attirare gli occhi di più di uno studente su di noi. «Non dire stupidaggini! Preferiresti uno come Mineta?»

«Mineta è quello... con le palle in testa?»

Mi resi conto solo dopo di quello che avevo detto, e ciò fece sì che mi unissi alla contagiosa risata della mia amica.

«QUELLO CON LE PALLE IN TESTA!» ripeté asciugandosi le lacrime. «Comunque sì, è lui.»

«Il pervertito.» conclusi.

«Esatto.»

«Magari Bakugo sarebbe la penultima persona con cui mi metterei.»

Mina fece un gesto di disapprovazione con le braccia. «Oh, ma dai! Bakugo è migliorato rispetto al primo anno, ed è uno dei ragazzi migliori della classe, secondo me.»

«Non hai proprio peli sulla lingua, tu.»

«Dico solo la verità!» esclamò fiera. «Indubbiamente il più figo è Todoroki, ma anche Bakugo non si piazza male in classifica. Lo metterei... Al terzo o quarto posto, direi.»

La scrutai incuriosita mentre ci posizionavamo in fila per il pranzo. «E chi ci sarebbe al secondo posto?»

«Ovviamente Kirishima!» esclamò lei. «Voglio dire, gli hai mai toccato gli addominali? Quel ragazzo è fatto di marmo anche senza usare il suo quirk!»

Dovetti tapparle la bocca con le mani per evitare altre figuracce, ma servì a poco o niente. Però parlare con lei mi fece stare meglio, e per un po' mi dimenticai di aver litigato con "il terzo o quarto classificato".

«Se ti va possiamo andare a fare un giro uno di questi giorni.» mi propose quando ci fummo calmate. «Ti porto nel mio centro commerciale preferito!»

«Buona idea!» accettai. «Non vedo l'ora!»

Spicy caramelWhere stories live. Discover now