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2 aprile 20XX

«Il tè di ieri sera era davvero buono. Devi dirmi come si chiama.»

«Lo vendono anche ai distributori automatici della scuola. E c'è un posto che si è appena liberato, dietro di te.»

Guardai alle mie spalle e poi nei dintorni, e vidi che una vecchietta appoggiata ad un bastone di legno stava avanzando nella nostra direzione.

«Sumimasen, posso aiutarla?» domandai andandole incontro.

Prima di acconsentire mi guardò negli occhi per lunghi attimi; sembrò quasi che volesse studiarmi.

La aiutai a raggiungere il posto procedendo lentamente e stando attenta a non farla cadere a causa degli scossoni del treno.

«Arigato!» esclamò. «Grazie mille, signorina.»

«Non c'è di che.»

Per tutto il resto del viaggio percepii la sensazione di essere osservata, ma ne parlai solo una volta scesi dal treno.

«Cosa ha fatto la vecchietta dopo che l'ho aiutata?» chiesi al biondo.

«Non ci ho fatto caso.» rispose distrattamente mentre leggeva qualcosa sullo schermo del suo iPhone.

«Mi stava fissando?»

«Beh, sì, ma non è un comportamento insolito.» continuò. «I vecchi sono strani. Insomma, guarda la racchia.»

«Tua mamma non è strana. E smetti di chiamarla così.»

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«Chissà cosa ci farà fare Aizawa oggi.» sospirò Mina mentre si infilava gli stivali della sua divisa da hero.

«Primo giorno di allenamento dell'ultimo anno scolastico.» intervenne Kyoka. «Cosa potrebbe mai andare storto?» proseguì sarcastica infilandosi i guanti.

Tsuyu si sistemò il costume all'altezza delle gambe. «Considerando come è andata gli scorsi due anni...»

«Vi ricordate quando in prima ha minacciato di espellere Midoriya?» esclamò allegra Tooru. «Ci eravamo cascati tutti!»

«L'anno scorso non è stato da meno dicendo che l'ultimo della classe avrebbe seguito dei corsi extra per tutto l'anno.» disse Kyoka a braccia conserte mentre si appoggiava al muro. «Almeno ora sappiamo che non fa sul serio.»

«Esatto!» rispose Mina alzando un pugno in aria. «Quindi non spaventarti, Jade.»

«A proposito, qual è il tuo nome da eroe, cra?» chiese Tsuyu portandosi l'indice su una guancia.

«Hikori.» risposi. «Non sono brava a inventare nomi.»

«Però ha a che fare con il tuo quirk di ghiaccio, perciò è figo!» esclamò l'aliena rosa battendomi una pacca sulla spalla. «Anche se il tuo costume è un po' strano...» disse guardandomi la schiena quasi del tutto scoperta.

«Mina! Non essere inopportuna!» la richiamò Momo.

«Non c'è problema!» le assicurai. «Ho dovuto adattarmi alle esigenze del mio quirk.»

«In che senso?» chiese Ochaco avvicinandosi.

Sentire tutti quegli occhi puntati su di me in un unico momento non mi stava piacendo molto.

«Lo capirete... quando lo userò.» balbettai per poi alzarmi in piedi in modo deciso. «Andiamo?»

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Spicy caramelWhere stories live. Discover now