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19 marzo 20XX

Quella mattina, reduce da una nottata pressoché in bianco, mi svegliai così presto che decisi di chiamare le mie amiche. Presi il computer e me lo portai sopra al letto, per poi accenderlo e chiamare le ragazze nel giro di pochi secondi. Fortunatamente risposero tutte e tre, e non mi stupii troppo dato che a quell'ora ormai dovevano già aver terminato tutte le attività pomeridiane.

«Hello my giiiiiiirl!!» esclamò allegra Lucy agitando la mano sinistra. «Non mi hai ancora mandato la foto del tipo!»

Le feci cenno di abbassare la voce. «Parla piano! Qui sono le sei del mattino, se quello mi sente chiacchierare a quest'ora mi ammazza.»

«Wow, si svegliano presto in Giappone.» commentò Rachel incrociando le braccia.

«Non è per quello... Ho trascorso la notte in bianco.» spiegai massaggiandomi la fronte con i polpastrelli.

Camille mi guardò con compassione, inclinando la testa. «Come mai?»

Sbuffai dalla stanchezza. «Pensieri.»

«Dai Jade... Vedrai che ti abituerai.» disse Rachel con la stessa espressione di Camille.

«Non lo so... Mi sento tanto sola, qui.»

«Beh, è normale... Finora hai interagito con una sola famiglia, se ci pensi.»

Alzai le sopracciglia, rigirandomi una ciocca di capelli tra le dita. «In effetti è vero...»

«Vedrai che quando inizierai la scuola conoscerai nuova gente.» mi rassicurò Camille.

«E ti farai nuovi amici.» aggiunse Rachel.

«E vedrai nuovi manzi, spero.» concluse Lucy provocando delle risatine da parte delle altre due. «Lo dico per te eh!»

Le feci nuovamente segno di parlare piano, e lei si innervosì. «Oh dai, non puoi parlare normalmente neanche in camera tua?»

«No, il ragazzo dorme nella stanza accanto alla mia.» risposi tastando con cautela il muro alla mia destra, quasi come se Katsuki potesse percepire ogni minima vibrazione della parete che ci separava.

«Va bene, basta parlare di cose tristi.» disse Rachel liquidando il discorso con un gesto della mano. «Vuoi sapere la novità?»

Annuii incuriosita, appoggiando la testa su una mano aspettando che proseguisse.

«Ce l'hai presente il vicecapitano della squadra di baseball?»

«Chi, Carter?»

«Sì. Non ci crederai mai, ma ha lasciato Céline!» esclamò Rachel battendo freneticamente le mani.

Avvicinai di scatto la testa allo schermo del portatile. «Davvero?» domandai strabuzzando gli occhi.

Annuirono tutte e tre, felici come bambine.
Lucy strinse i pugni. «That bitch deserved it.» sibilò a denti stretti.

«Lo dici solo perché stavi con Carter prima di lei.» commentò Rachel con un sorrisetto.

«Non ricordi cos'è successo alla partita contro la scuola di Chicago?» chiese Camille.

«Quella puttana mi ha schiacciato una mano mentre si arrampicava sulla piramide umana, e il tutto per sfoggiare le sue tette finte davanti agli studenti di due scuole!» strillò Lucy agitando i pugni. «Le sta bene. Non so come facesse Carter a sopportarla.»

«Non pensavo che sarebbe finita così in fretta.» commentai ripensando a quell'episodio.

«Fidati, hanno fatto in tempo a darsi da fare.» mi spiegò Rachel infilando l'indice della mano destra in un anello formato da quello della mano sinistra e il pollice della stessa mano.

Spicy caramelWhere stories live. Discover now