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5 maggio 20XX

«Perché devi trattarmi come se avessi cinque anni!?» e altre frasi del genere stavano uscendo dalla bocca velenosa di Katsuki nel tentativo di scalfire la corazza della sua ancor più potente genitrice.

«Perché è una tradizione e finché vivi qui mangi e stai zitto!!»

«SI CHIAMA "FESTA DEI BAMBINI"» le fece notare lui mimando le virgolette con le dita. «E IO HO DICIOTTO ANNI!!»

«NON MI INTERESSA!»

Il povero Masaru sembrava piccolissimo tutto rannicchiato al bancone della cucina mentre guardava con terrore la scena ad occhi socchiusi, quasi come se avesse paura di diventare cieco per tutta l'energia che suo figlio e sua moglie stavano emanando.

Quando vide che ero scesa dalle scale, però, si rimise composto ed esclamò ad alta voce «Buongiorno Jade! Hai dormito bene?.»

Risi sotto i baffi nel vedere che quel gesto così semplice era servito a placare almeno un po' le ire dei due porcospini biondi. «Sì, grazie signor Bakugo.»

Sul volto di Mitsuki comparve un sorriso da angioletto. «Jade, tesoro! Almeno tu spero apprezzerai il mochi che ho preparato per il kodomo no hi!.»

Sapevo a cosa faceva riferimento perché anche negli Stati Uniti mia mamma era solita celebrare questa ricorrenza: si tratta della festa dei bambini, celebrata ogni anno il 5 maggio in Giappone. Ricordo che fuori dalla porta appendevamo delle simpatiche carpe di carta colorate, chiamate "koinobori", che grazie al vento si gonfiavano e sembravano nuotare nell'aria. È un simbolo di buon auspicio per i bambini affinché possano crescere forti e tenaci, come le carpe quando nuotano controcorrente. E anche mamma, come Mitsuki, preparava del delizioso mochi.

«Katsuki è un testone, pensa di essere tanto grande e grosso ma senza sua madre cosa farebbe?» esclamò lei porgendomi un piatto di dolcetti. «Tieni tesoro, e buona kodomo no hi

Sorrisi mentre mi servivo e ringraziai sia lei che Masaru con un piccolo inchino.

Spicy caramelWhere stories live. Discover now