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23 maggio 20XX

La prima cosa che pensai quando mi svegliai nell'appartamento in cui alloggiavo fu la differenza abissale tra il compleanno precedente e quello che stavo per trascorrere. Niente vecchi amici, niente festa con cibi eccessivamente dolci e calorici tipicamente americani, niente sovrapposizione con il periodo in cui tutti iniziano a pensare a come vestirsi al ballo di fine anno. In effetti se non mi fossi trasferita mi sarebbe mancato, tra fine delle lezioni ed esami, circa un mese di scuola alla Rohe. E invece avevo praticamente appena iniziato l'anno alla Yuei. Questo faceva parte dei miei rimorsi più grandi quando pensavo a cosa sarebbe successo se fossi rimasta a Washington, ma la prospettiva di una carriera migliore e la consapevolezza di star venendo addestrata da degli eroi piazzati molto in alto nel mondo dei professionisti mi faceva stringere i denti e andare avanti. L'unica cosa che mi dispiaceva un po' era solo che All Might si fosse ritirato appena due anni prima dagli insegnamenti pratici, ma averlo comunque come insegnante era un onore a dir poco immenso.

Quando arrivai in agenzia mi fu detto di andare subito in ufficio da Hawks. Il giorno precedente la ronda era andata bene e non eravamo dovuti intervenire per aiutare qualcuno, ma per Hawks fu un problema non poter volare dato che i suoi ammiratori (anzi, in particolare le sue ammiratrici) lo fermavano ogni tre per due per chiedergli selfie ed autografi. Ogni volta puntualmente si allontanava dicendo che non aveva tempo perché stavamo facendo tirocinio e doveva insegnarmi come si fanno le ronde, e ripeteva la stessa cosa con una certa dose di insistenza. Ero abituata a lavorare con eroi parecchio conosciuti, ma non così famosi come lui che per giunta era anche un modello molto richiesto dalle case di moda. Avevo sentito parlare molto di lui anche negli Stati Uniti, dove era stato spesso sia in missione che come ospite ad eventi come i Grammy Awards e la notte degli Oscar, senza contare tutti gli eventi di beneficenza di cui a volte lui stesso era organizzatore. Era un personaggio pubblico molto conosciuto e molto amato per mille motivi diversi.

Quando giunsi nel suo ufficio mi accolse scattando in piedi dalla sedia, come se non stesse aspettando altro che un motivo per uscire da quel posto. «Buongiorno festeggiata! Sei pronta a fare la modella del giorno?»

Mi pietrificai prima ancora di riuscire a ringraziarlo. Vedendo la mia reazione si affrettò a darmi spiegazioni con l'aria molto divertita. «Il mio team di sarti prenderà le misure per costruirti un item che ti permetterà di volare da aggiungere al tuo costume! Sei contenta?»

Feci un sospiro di sollievo. Per un attimo avevo pensato che avesse deciso di coinvolgermi in qualche servizio fotografico totalmente fuori dalla mia portata. Non lo conoscevo ancora bene di persona, ma dalla prima impressione che mi ero fatta di lui e dal modo in cui ne avevo sentito parlare da Tokoyami che ci aveva già lavorato ero giunta alla conclusione che sarebbe stato capace di propormi qualcosa del genere. «A che cosa hai pensato, quindi?»

«Ieri sera riflettevo sul fatto che non possiamo esagerare con le modifiche al costume e nemmeno farti costruire un jetpack perché la schiena deve necessariamente rimanere scoperta, ma poi ho pensato "Perché non aggiungere un supporto ai lati della schiena invece che sopra?"»

Inarcai un sopracciglio. «Continua.»

«Il concetto è molto semplice. Creeremo delle specie di membrane ignifughe da applicare in alcuni punti del costume in modo che quando allargherai gambe e braccia potrai planare come uno scoiattolo volante!»

In effetti l'idea non mi sembrava irrealizzabile. «Però significa che i miei movimenti a terra saranno limitati perché sarò quasi tutta un pezzo.»

«Escogiteremo un modo per farti attivare e disattivare la modalità "tuta alare" in modo rapido ed efficace. Allora, che ne dici?»

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