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9 maggio 20XX

Quel pomeriggio decisi di aiutare Mina a studiare inglese dato che era presa parecchio indietro con il programma. Eravamo anche riuscite a prestare attenzione ai libri e agli appunti su John Keats per un paio d'orette, ma quando decidemmo di prenderci una pausa non riuscimmo più a tornare a studiare.

Intuendo che non ce l'avremmo fatta la mia amica propose di vedere qualcosa di non troppo impegnativo su Netflix, così fece partire un episodio a caso di How I met your mother.

Interruppe il silenzio dopo neanche dieci minuti, confermando la mia teoria sul fatto che la serie tv sarebbe stata soltanto un sottofondo alle nostre conversazioni. «Kirishima mi ha detto che ieri Bakugo era più incazzato del solito.»

Non risposi nell'attesa che continuasse, ma non lo fece. Si aspettava che io le sapessi spiegare per filo e per segno cosa era successo.

«Non è una novità» commentai.

«Jade» mi rimproverò alzando la testa per guardarmi negli occhi. «Lo so che c'entri qualcosa.»

Sbuffai alzando gli occhi al cielo e mi lasciai cadere sul letto di Mina. «Perché pensi sempre che tutto ciò che gli succede sia dovuto a me e viceversa?»

«Stavolta ne sono certa.» Ingoiò una manciata di patatine tutta d'un fiato.

«E chi te lo dice? La stessa vocina che ti spinge a credere che mi piacciano sia Midoriya che Bakugo?» la punzecchiai senza nascondere una certa irritazione nella voce.

«Ce lo ha detto Bakugo.»

Spalancai gli occhi. «In che senso?» chiesi tornando a sedermi.

«Eravate in treno insieme e ha detto che ti sei messa a piangere.»

Stronzo bastardo.

«Quindi? Che è successo?»

La guardai negli occhi implorandola di lasciar perdere, ma non sembrava intenzionata a lasciarmi andare prima di aver scoperto la verità.

Sospirai appoggiando i gomiti alle gambe e il viso sulle mani. «Solite stronzate da Bakugo. Gli ho chiesto cos'è successo in montagna perché da quando è tornato si comporta in modo strano e lui mi ha urlato dicendo che della mia compassione non frega un cazzo a nessuno. Testuali parole.»

«Bakugo è andato in montagna?»

«Sì, qualche giorno fa.»

«Oh, anche Kirishima ci è andato con la sua famiglia. Che coincidenza.» Chiuse il portatile e si sedette sul letto accanto a me. «Quindi piangevi per questo?»

Non volevo ammettere che Bakugo che mi urla contro è una delle cose che più mi facevano stare male, così ci girai intorno. «Non è bello quando qualcuno ti dice che sei una falsa perché fingi che te ne importi di quello che la gente prova.»

«In effetti è stato un po' cattivo...» ammise.

«Un po'??»

«Un po' tanto

Mi ributtai all'indietro sul letto, maledicendo mia madre per aver avuto la brillante idea di portarmi a casa sua, quella volta. «Vorrei non averlo mai incontrato.»

Mi tirò uno schiaffetto affettuoso sulla gamba. «Se non fosse per lui non conosceresti nemmeno me!»

«Ok ma potevamo saltare lo step in cui conosco lui e andare direttamente a te.»

«Ah, a proposito di Midoriya...» cambiò discorso facendosi più seria.

«Che ha Midoriya?»

«Penso che lui e Ochaco stiano insieme.»

Non dissi nulla non sapendo bene come reagire.

«So che durante le vacanze si sono visti e da quel che ho capito lei ha conosciuto Inko, la mamma di Izuku, perciò sembra una cosa abbastanza seria...»

"Inko". Che bel nome. "Inko Midoriya" suona proprio bene.

«Jade?»

«Sì.»

«Sì cosa?»

«No, cioè, va bene così. Sono contenta per loro.»

«Qualche sera fa hai dormito addosso a Midoriya e adesso che si mette con un'altra non batti ciglio?»

Sorrisi fissando il soffitto. «Non mi piaceva così tanto. Insomma, ho solo detto che è carino e gentile, ma non penso sia il mio tipo.»

«Dio mio, si vede che non hai mai toccato un ragazzo in vita tua» rise.

«Perché tu sei un'esperta forse?»

«No, però non parlo come te. Cioè, vi ci vedevo bene insieme. E poi che cazzo vuol dire "non penso sia il mio tipo"? Dovrai pur sapere cosa vuoi dalla vita.»

«Voglio uno che mi apprezzi per quello che sono, che non pretenda che io cambi per andargli bene ma che mi spinga a farlo semplicemente perché io possa essere una persona migliore.»

«Che sia alto almeno un metro e ottanta» mi interruppe. «Preferibilmente intorno al metro e ottantaquattro, che sia biondo, incazzato...»

Presi uno dei tanti cuscini vicini a me e glielo tirai in faccia.

«Stavo scherzando!» rise. «Beh, più o meno.»

«Mina, mi ha fatto piangere tipo... poco più di un giorno fa.»

«Chi non ha mai pianto per amore?» disse scherzosa. «E poi dai, è un bel ragazzo. E secondo me deve anche farti un regalo.»

«Ma vaffanculo.» Le tirai un altro cuscino «Ti ho già detto che quel regalo non è per me.»

«E che ne sai?»

«Anche se così fosse probabilmente dopo quello che è successo ieri lo avrà fatto esplodere.»

«Bakugo non è così spietato come sembra» mi contraddisse. «Secondo me è molto carente di affetto, sai. Quando abbiamo iniziato il liceo era davvero perfido e superbo, ma dopo averlo conosciuto più a fondo abbiamo capito che in realtà ha dei sentimenti. Semplicemente non li sa gestire e tantomeno dimostrare.»

Ascoltai con attenzione e riflettei su ogni singola parola.

«Penso che se tra lui e Kirishima o lui e Midoriya si dovesse spezzare qualcosa ne soffrirebbe molto.»

«Ha un po' di problemi con la gestione della rabbia, però.»

«Ognuno ha i propri difetti.»

«Sembra che tu stia cercando di giustificarlo.»

Scosse la testa e la ruotò per guardarmi negli occhi. «Ti sto solo dicendo come comportarti con lui. Quella compassione per cui ti ha rimproverata... In realtà è un dono, e sono sicura che la apprezzerebbe ancor di più se iniziaste a conoscervi meglio.»

Sorrisi ripensando a quella chioma di capelli biondi sparati in aria. «Staremo a vedere.»

Mi tirò un altro schiaffo sulla coscia. «Vedi di darti da fare.»

Spicy caramelWhere stories live. Discover now