Capitolo I

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"Oh ma dai ragazzi sono un'agente appena abilitato come posso vivere con un malfattore del genere! mi ucciderebbe in due giorni" dissi io. "Tua L'idea tua la responsabilità" controbatté Bruce banner "esatto e poi tu sei stata con lui per tutti gli interrogatori. ci sarà una sorta di fiducia in te oltreché uno spietato odio." Esclamò Natasha con un sorriso rassicurante. "E se dovesse cercare di uccidermi? e se usasse i suoi poteri? se dovrò fare questa cosa non accetterò che il mio appartamento sia a più di 200 m di distanza dalla Stark Tower" "andata! non c'è alcun problema" mi rassicurò stark con uno dei suoi sorrisi più falsi. "Senti Heather sei costretta a farlo la tua idea è alquanto geniale ed inoltre sei l'unica che probabilmente non lo ucciderebbe avendolo sotto tiro" mi rassicurò Steve.
"Ah d'accordo"dissi sbuffando svogliatamente. Arrivai a casa. il prigioniero sarebbe arrivato il giorno seguente. era il mio ultimo giorno di libertà.  ma io avevo un piano: dividere la casa in due parti!  Per fortuna l'appartamento era abbastanza grande da avere due bagni, avremmo mangiato a due tavoli diversi e non ci sarebbe stato alcun contatto indiscreto. Il giorno seguente mi svegliai di soprassalto. Nick Fury mi stava chiamando al cellulare! Era la prima volta che il capo dello shield mi chiamava direttamente! cosa avrei dovuto dire? magari se lo avessi detto a lui mi avrebbe ascoltato... risposi immediatamente per non farlo attendere a oltranza. "Pronto?" "Agente White volevo avvertirla e darle qualche indicazione riguardo il suo..." finii la sua frase "ospite" "si esattamente! Il suo ospite. Come già saprà Loki è dotato di alcuni poteri come lo sdoppiamento tramite la creazione di cloni e l'illusione" fece una breve pausa "potrebbe cercare di ingannarla per scappare quindi le verrà fornito un dispositivo per controllare casa sua tramite delle webcam" "grazie signore" " non ho finito qui: è di fondamentale importanza che lui non venga mai lasciato solo ma anche che non venga riconosciuto dai civili" "capisco signore. Dopo gli eventi di New York mi sembra comprensibile" "tuttavia... non può chiedere al principe di cambiare forma poiché non sarebbe più individuabile da noi. Quindi dovrà trovare lei un modo per non farlo riconoscere dagli altri" "non sarà un problema. Grazie signore" tolsi il telefono dall'orecchio per riattaccare  "aspetti! Durante il primo periodo non potrà ricevere visite da nessuno" "Come?! E quanto durerà questo periodo?" "Mi dispiace ma non sono tenuto ad informarla. Grazie del suo aiuto agente." Riattaccai velocemente "non c'è di che" pensai amareggiata. Durante quella giornata stetti tutta mattina in casa da sola nuda. Dopotutto era l'ultimo giorno di libertà che mi rimaneva per un lungo "periodo". Nel pomeriggio andai alla torre per stare con i miei amici. Passammo tutto il pomeriggio e tutta la sera a bere e scherzare. Amavo tutto ciò: i miei amici, la sensazione di smarrimento dovuta all' alcool e tutto quel frastuono. Thor aveva sfidato tutti sollevare il suo martello come tutte le sere. Provarono tutti mancavamo solo io, Steve e Nat. Prima andai io: lo afferrai con tutta la fermezza e la sicurezza che avevo in corpo e poi tirai. Sentii uno scricchiolio ma nulla di che "non mi sarei mai aspettata da una come te una tale forza" mi disse Thor schernendomi. Io feci un sorriso forzato, palesemente finto che lo fece ridere. Nat passò e allora toccò a Steve. Cavolo avevo proprio una bella cotta per lui! Sapevo che lo avrebbe mosso anche se solo di poco. "Hey Heather! Hai ancora un poco di bava sull'angolo della bocca" mi derise Tony. Con voce sarcastica gli risposi "molto divertente stark, molto divertente" poi finii il mio Martini. "Cavolo Nat quando andrai in pensione prenditi un lavoretto part-Time in un bar! Sei speciale a fare cocktail!" "Grazie Heath e tu sei... ubriaca. Steve riportala a casa avanti" "certamente". Uscii dalla sala barcollando e salutando tutti con dei baci volanti. Eravamo davvero una bella famiglia. Arrivai a casa e ringraziai Steve. Poi senza neanche cambiarmi mi misi a letto. Mi svegliai presto, mi resi presentabile e aspettai le nove. Ero così in ansia. Ad un certo punto suonò il campanello. Corsi ad aprire la porta e restai imbambolata a guardare l'agente. Velocemente mi ripresi e mi feci da parte. L'uomo entrò scaricò due valige e poi prese una chiave. In quel momento lo rividi: il Dio dell'inganno si palesò davanti a me.  Un altro agente mi diete un paio di manette e una museruola come quella che indossava l'asgardiano. si voltarono e uscirono. Presi le valigie e velocemente le portai oltre la linea. Poi tolsi le manette e il bavaglio a Loki. Calò un'atmosfera così cupa che quasi facevo fatica a respirare. Ora tutto era in mano mia e non avevo la più pallida idea di come gestire questa responsabilità.

The apartment  // Loki LaufeysonWhere stories live. Discover now