Capitolo XVII

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Loki
"Mi ha fregato" pensai mentre cadevo terra. Un "ma che cazzo" sfuggi dalle mie labbra. La vidi allontanarsi mentre diceva che sarebbe andata via. Provai ad alzarmi ma ero incatenato al tubo di scarico. Urlai il suo nome con tutta l'aria che avevo nei polmoni. Fu come parlare al muro. Cazzo. Sentii gli occhi scaldarsi e divenire lucidi. Urlai di nuovo mentre piangevo. Perché? Eravamo stati insieme. Eravamo stati bene. Dannazione. Era davvero solo sesso? Non per me. Dopo tanto avevo trovato qualcuno incasinato quanto me ed ora ero stato abbandonato di nuovo. Afferrai uno dei coltelli allungando la mano. Feci per tagliarmi la mano ma la lama si congelò e si infranse. Guardai in uno dei frammenti che stavano sul pavimento. Ero blu e i miei occhi erano diventati rossi. Tirai un calcio per allontanare quei pezzi di lama e uno mi si conficcò nella pianta del piede. Andai in iper ventilazione mentre le calde lacrime ricominciarono a scendere sul mio volto. E più cercavo di trattenerle più quelle scendevano copiose, come se anche il mio corpo sfuggisse al mio controllo per dispetto. Ripensai a lei.Mi sentii morire dentro.
Heather
Mi svegliai di soprassalto. Loki si era infilato in un mio sogno. Facevo fatica a ricordarlo ma parlava della fine mia o del mondo. Roba del genere. Stranamente non ero affatto turbata. Il mio cervello non funzionava più come prima. Una parte di me lo prese addirittura come uno scherzo. Andai a cercare Helen ma nell'aprire la porta me la ritrovai davanti. "Ti stavo cercando" mi disse "beh ti ho preceduta" risposi divertita. Helen era una innovatrice nel campo della medicina ed era pluripremiata e pagata molto bene. I suoi lavori sulla programmazione dei tessuti per farli autoriparare e sulla creazione artificiale di tessuti superficiali organici l'avevano resa uno dei volti più noti nella storia della medicina mondiale. Comunque torniamo a noi. Io amo il cibo orientale e lei lo sa molto bene. Mi portò a mangiare in uno dei migliori ristoranti di Seoul. Diamine quanto era buono. Inutile dire che non mi permise di contribuire nel pagamento della nostra cena. Andammo in un locale, e iniziai a spiegarle tutto. Dalla fine di New York a oggi. Helen mi guardò allibita. "Senti Heather: punto numero 1 se due umani eterosessuali di sesso opposto vengono rinchiusi insieme è abbastanza facile che scatti qualcosa. Punto 2 l'uomo con cui sei stata rinchiusa è pure un Dio e fratello di Thor. Hai presente? Punto 3 Coulson è morto e avete fatto il possibile per vendicarlo. Infatti avete sventato la battaglia e questo era il suo principale obbiettivo. Punto 4 gli avengers sono tuoi amici e capiranno. Punto 5, ultimo ma non per importanza, hai diritto di divertirti anche tu." "Ok... siamo ubriache vero?" "Sì" mi alzai e barcollando insieme a Helen tornammo a casa.  Mi buttai sul divano ma non avevo sonno, così decisi di guardare un film. Era tutto in coreano e io non capivo nulla. Allora mi preparai un altro bicchiere e dopo qualche oretta stavo dormendo. L'indomani mi svegliai presto, insieme a Helen, e la accompagnai al lavoro. Lei mi salutò e come tutte le volte mi disse di passare più spesso. Poi girai un po' per la città fino a entrare in un vicolo con varie porte sui muri. Una portava in una sala operatoria abusiva e vi entrai, mostrai il distintivo e passai nel retro, ritrovandomi immediatamente a New York. Corsi a casa in preda al panico e ai sensi di colpa. Mi ero scordata del mio ospite e delle spiegazioni che gli dovevo.

The apartment  // Loki LaufeysonWhere stories live. Discover now