Capitolo X

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Una leggera pioggia iniziò a cadere sulle nostre teste. Presi l'ombrello e lo aprii velocemente. Stavamo andando verso la costa e il tramonto era stupendo. Girammo per la città per un'oretta. Mentre eravamo a due isolati da casa la pioggia iniziò a cadere forte sulle nostre teste. Un forte vento piegava gli alberi come se fossero di carta. Ormai era buio e faceva abbastanza freddo. Arrivati in casa eravamo totalmente fradici. Un bastardo ci aveva visti e ci aveva bagnati passando con l'auto in una pozzanghera. Andai a prendere una salvietta e la porsi a Loki. "Se lo avessi sotto tiro quel-" "Stai tranquillo. È solo acqua." Lo interruppi. Sembrava davvero infuriato. Gli appoggiai una mano sopra la spalla come per rassicurarlo ma lui si voltò e se ne andò subito. Come dovevo fare con lui? Se ero gentile mi maltrattava, se ero indifferente mi maltrattava, se ero maleducata mi maltrattava. Avanti, era impossibile non impazzire. Per cena mangiammo la pizza. Lui non la aveva mai vista ne mai assaggiata. Provò a morderne un pezzo e, sì, gli era piaciuta. La divorò con una voracità che fece impallidire perfino me. Io ero ancora un po' stomacata da ciò che era successo a pranzo. "Vuoi anche la mia metà?" "Sei già sazia?" "Sì non ho molta fame". mangiò anche la mia porzione e poi buttò i cartoni nella pattumiera. Gli sistemai la ferita velocemente e poi mi stesi sul divano. Volevo accendere la televisione ma ero troppo stanca. Così guardai i miei amici alla torre come sempre. "Sai, sento la depressione crescermi dentro solo guardandoti" Disse Loki con il suo tono seccante. "Per fortuna non sei obbligato a farlo" iniziò ad avvicinarsi ma sentii i suoi passi e gli dissi: "senti Loki non sono in vena dei tuoi soliti scherzi o delle tue offese, Ne tantomeno ho la voglia e la forza di litigare. Quindi, fammi il piacere di starmi lontano."
Guardò a terra e bisbigliò al limite dell'udibile una cosa come "non capisci proprio nulla". Poi si voltò e velocemente andò in camera sua sbattendo la porta. Continuando a guardare alla finestra notai che Steve non era lì. Mi chiesi dove potesse essere. Magari era a Brooklyn da Peggie. Oppure era a fare un giro con un altro suo amico. O era semplicemente dentro invece che sulla terrazza. Bho. Ad un certo punto qualcuno bussò alla porta. Mi affrettai ad aprire. Mentre facevo girare la chiave controllai dal cellulare dove fosse l'asgardiano. Non mi stupii di vederlo in camera a leggere. Aprii la porta e con mia grande sorpresa vidi Steve. Mi abbracciò forte e poi entrò in casa. Che cavolo ci faceva lui qui?

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Ciao lettori. I prossimi capitoli saranno un po' più corti poiché in queste settimane ho tanto studio e tanti impegni (nonostante la zona rossa). Ovviamente appena finirà questo periodo ricomincerò a scrivere capitoli più lunghi. Commentate se vi va e se vedete degli errori. Alla prossima 🖤

The apartment  // Loki LaufeysonWhere stories live. Discover now