Capitolo LXXVIII

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Tutti si scambiarono sguardi preoccupati. Poi Steve inspirò come se questa fosse una cosa inattesa, che sarebbe capitata solo nella situazione peggiore; guardò poi Tchalla che annuì e sparì seguito da alcune guardie. Mi passò di fianco il capitano seguito da Nat e Sam. Bucky rimase a guardare l'esterno. Una barriera semitrasparente si palesò alla fine della steppa che ci circondava. In fine anche lui mi passò di fianco "Abbiamo una nuova guerra da combattere". Parlava con tono stanco, quasi annoiato, e a bassa voce. Annuii senza rendermene conto e lo seguii. Materializzai tutte le mie lame e le infilai nelle fibbie in pelle lungo il mio corpo. Sollevai il cappuccio, come per proteggermi dal sole, e uscii. Intorno ai miei occhi le vene cominciarono a scurirsi e sentii sapore di sangue sul palato. Incrociai per sbaglio gli occhi di un guerriero wakandiano ed egli, dopo avermi guardato come se avesse visto il demonio, fuggì lontano da me. Sospirai e iniziai a camminare. Scesi le scale e raggiunsi la prima fila dove si trovavano Nat e Steve. Guardando l'orizzonte la barriera semitrasparente che si era formata lungo il perimetro della città non era più visibile ma le navi triangolari che stavano arrivando ormai erano a pochi chilometri da noi. Iniziammo ad avanzare fino a trovarci a metà distanza tra la città è la barriera. Re Tchalla si mise di fronte alle legioni delle tribù e iniziò a parlare. Usava parole cariche di potere e sentimento, tanto da infondere forza nei meno fiduciosi e dare coraggio ai terrorizzati. Quando smise di parlare il suo volto venne coperto da una maschera per completare il suo costume e lanciò un urlo incrociando le braccia sul petto a cui tutti i wakandiani risposero imitandolo. Subito materializzai un coltello e avanzai in prima linea. Ora non rimaneva che attendere. Le navi triangolari si mossero sollevando polvere e alcuni dei pannelli di cui erano composte si sollevarono. Da sotto di esse si sollevò un polverone che si spostò avvicinandosi alla barriera. Mano a mano che avanzavamo riuscivamo a capire che si trattava di individui che spingevano per entrare. Iniziammo a correre riducendo notevolmente la distanza tra noi e la barriera. Scrutando riuscii  a capire prima degli altri che non erano persone quelle che cercavano di oltrepassare il confine invisibile, ma bestie dall'aspetto canino, senza occhi ne orecchie, con enormi bocche contenenti numerose file di denti aguzzi e più braccia di quante ne avrebbero dovute avere. Con un salto mi portai davanti a tutti per fermare Tchalla. Ci fermammo e attendemmo che qualcosa accadesse. Riuscivo a percepire quegli esseri che si suicidavano nel tentativo di entrare nel campo di battaglia. Alzando lo sguardo, però, notai che alcuni di loro stavano cercando di aggirare il campo e si dirigevano verso il palazzo dove si trovava Visione. Poco a poco anche gli altri si accorsero e iniziarono a correre verso quella direzione. Informai sua maestà, che prese l'unica decisione possibile: aprire la barriera. Tutti erano pronti ad uno spargimento di sangue immane, ma nessuno immaginava davvero cosa sarebbe successo quel giorno. Quegli esseri informi iniziarono a correre verso di noi e noi verso di loro. Sfoderai due lunghe spade e con un salto superai nuovamente tutti. Mi tuffai sopra un cumulo di bestie e iniziai la mia carneficina. In pochi secondi mi trovai sommersa da loro che presto si resero conto di non essere in grado di fermarmi. A causa del sovraccarico di energia sotto la mia pelle essa divenne calda a tal punto da ustionare gravemente tutti quegli esseri. Finalmente finii con quel cumulo ed ebbi il tempo di respirare. Continuavo a infilzarli mano a mano che correvano verso di me, tagliando la loro carne come fossero burro. Saltai indietro per aiutare anche gli altri. Corsi da un gruppo di wakandiani che si trovava in difficoltà. Saltavo da una parte del campo all'altra. Combattevo senza sosta da più di un'ora eppure non sentivo la stanchezza. Mi trovavo vicino alle dora milaje quando delle ruote dentate entrarono dalla fessura della barriera iniziando ad investire e trucidare i soldati e le bestie. Cercai di spingere le guardie reali il più distante possibile perché si salvassero. Quando alzai lo sguardo quelle ruote erano a poco più di due metri da me. Non riuscii nemmeno a battere ciglio che queste di fermarono, alzandosi sopra di me, mentre erano avvolte da una nebbiolina rossa. Sul mio volto spuntò un ghigno. Subito dopo queste di alzarono ancora di più e volarono sopra la mia testa. Caddero lontane, lasciando profondi solchi nella terra, simili a trincee. Vidi una testa bionda alzarsi dalla polvere e capii che era Natasha. Con un balzo la raggiunsi e subito dopo ci raggiunse anche Wanda. Tutte e tre ci scambiammo un veloce sguardo prima che Proxima ci raggiungesse. Iniziammo a combattere contro di lei. Nonostante lo scontro nello spazio, sembrava non avere alcun danno. Atterrò Nat e Wanda e poi sparò a me. Era una specie di rete elettrificata. Mi voltai sulla pancia per cercare di strisciare via. Era come se gran parte del mio corpo non mi rispondesse più. Un forte colpo alla nuca mi fece bloccare. Con grande difficoltà riuscii a materializzare un piccolo pugnale. Proxima mi raggiunse e mi voltò. Sapevo che lo avrebbe detto. "Sei sola vedo... Il traditore non c'è l'ha fatta, non è così?" Strinsi i denti per sopprimere qualsiasi emozione. Improvvisamente la scossa finì e io ripresi completamente le mie capacità. Schivai il suo colpo e piantai il pugnale nella sua gamba. Lei si accasciò a terra lentamente permettendomi di mollarle un calcio dritto dritto sul naso mentre mi rialzavo. Cadde sul fianco e cercò di riorientarsi mentre con la mano percorreva il suolo per trovare la sua lancia. Con un calcio la lanciai via giusto prima che la prendesse lei. Ero acciecata dalla rabbia. Con la mente ero tornata sulla nave degli asgardiani. Materializzai una spada senza rendermene conto e la scagliai con naturalezza e tranquillità nel ventre dell'aliena. Ella gemette di dolore e si sforzò di muoversi il meno possibile. Un tirapugni apparve intorno alle mie dita. Mi chinai mettendo un ginocchio sul suo petto. Nel frattempo, Wanda e Nat si erano rimesse in piedi. Iniziai a prenderla a pugni, deformandole il volto e fratturandole il cranio. Schizzi del suo sangue mi arrivavano in faccia. Con le sue ultime forze mi strappò il cappuccio dalla testa, come per mostrare a tutti il mio volto, il volto di un mostro. Il suo sangue, grazie al dislivello, scivolava verso di me, sporcandomi le gambe. Urlai e colpii un'ultima volta la sua testa con tutta la forza che avevo in corpo. Il suo teschio si era completamente sfondato, così come il suo sterno. Presi a respirare affannosamente, come se per tutto quel tempo avessi trattenuto il fiato. Lentamente, appoggiandomi alla mia spada, mi rialzai, per poi estrarla dal corpo deturpato dell'aliena. Agitai la mano per staccare i pezzi della sua carne e far cadere la gran parte del sangue. Mi ripresi e in un secondo ero tornata in Wakanda. Nat e Wanda mi guardavano. Scorsi il terrore nei loro occhi. Ripresi il cappuccio dalle mani di Proxima e mi pulii le gambe e il volto. Lo gettai su di lei come se niente fosse. Appena mossi un passo verso di loro entrambe scattarono sulla difensiva. "Heather sai dirmi dove ti trovi?" Nat avanzò verso di me. "In Wakanda." Entrambe si rilassarono. "Scusate." Portai una mano dietro la nuca e alzandola fino alla fronte materializzai un nuovo cappuccio. Poi ci dividemmo e scappammo verso differenti zone del campo. La battaglia ricominciò. Non riuscivo a capire chi fosse in vantaggio. Improvvisamente sentii un prurito dietro la nuca ed istintivamente alzai lo sguardo. Dal cielo intravidi un puntino luminoso che diventava mano a mano più grande e distinto. In una frazione di secondo un fascio di luce enorme si abbattè sulla steppa. Era il Bifrost. Allungai un braccio infilzando una di quelle bestie che aveva cercato di azzannarmi mentre ero distratta. Quando il fascio si distolse sul campo era rimasto il simbolo nordico del Bifrost e sopra esso Thor con altri due individui abbastanza stravaganti. Con un salto lo raggiunsi. Ero a parecchi metri di distanza da lui. Quando i nostri sguardi si incrociarono lui si paralizzò. Camminai lentamente verso di lui mentre lui al contrario corse. Mi strinse forte con un braccio mentre con l'altro sorreggeva una specie di ascia. Ero paralizzata. Ci misi un po' prima di alzare le braccia per stringerlo a mia volta. Ci guardammo negli occhi sorridendo e poi tornammo a combattere. Ero vicina a Steve quando lo vidi toccarsi l'orecchio per attivare l'auricolare. Il suo sguardo era terrorizzato. Mi urlò di cercare Wanda. Quando la trovai corsi con lei dentro il palazzo. Uno degli scagnozzi di Thanos si era intrufolato all'interno per trovare Visione e prendere la gemma della mente. Riuscimmo a salvarlo a pelo e lo portammo nella foresta che stava dietro la steppa dove si combatteva. Sentii dei suoni e notai degli alberi muoversi parecchio. Scavalcando alcune liane vidi il dinosauro scagnozzo di Thanos battersi con Bruce che si trovava dentro una delle armature di Tony. Sapevo che sarebbe stato inutile e controproducente cercare di aiutare Banner. Quando tornai indietro però sentii di nuovo quel prurito sulla nuca. Appena il tempo di voltare lo sguardo che un portale si aprì dietro di me. Era un portale del Tesseract, ormai gemma dello spazio. Vidi il titano pazzo uscirne con un ghigno di disprezzo. Sul suo guanto ora c'erano altre 3 gemme: una rossa, una arancione e una verde. Non ci misi molto per capire che l'unico pezzo mancante era quello incastonato nella testa di Visione. Premetti l'indice sull'auricolare. Non sapevo bene che dire. "Steve." "Heather ti sento." "È arrivato." Sentii un silenzio tombale. "Lui è qui." Dissi di nuovo. La linea cadde. Guardando verso la battaglia notai alcuni individui correre verso di noi. Vidi Visione afferrare le mani di Wanda e iniziare a parlare con lei. Il suo sguardo cambiò completamente, il che mi fece intuire che non stava per succedere nulla di buono. Mi voltai verso Thanos. Sembrava avermi riconosciuta. Materializzai un spada e la lanciai nella sua direzione. Con mia grande sorpresa questa divenne di fili sottilissimi, simili a capelli, non appena si avvicinò troppo alla sua faccia. Mosse un passo verso di me e io ricominciai a lanciare armi. Fu tutto inutile. Davanti a lui c'era come una barriera e nulla riusciva ad oltrepassarla. Era quasi arrivato a me. Sorrideva sadicamente. Lanciai un ultimo coltello. Stranamente questo fece centro. Graffiò una sua guancia e un rivolo di sangue iniziò a scendere fino al suo collo. Si toccò appena, sporcandosi leggermente un dito. Poi con uno scatto allungò il braccio e mi prese per il collo. Non stava stringendo troppo. "Sei ancora viva quindi." Non riuscivo a spiccicare nemmeno una parola. "Sei tenace, questo te lo concedo." Stava per colpirmi con il guanto d'oro che aveva sull'altra mano quando uno dei bastoncini di Nat lo colpì sullo zigomo, rilasciando la scarica elettrica, e facendogli mollare la presa. Rotolai all'indietro, rialzandomi praticamente subito. Iniziammo a combattere di nuovo. Era una lotta disperata. Ormai solo pochi metri e una donna separavano Thanos dal compimento del suo folle piano. Mi trovavo sopra le sue spalle, intenta a tirare forti pugni sulla sua testa mentre gli altri lo immobilizzavano, quando una forte luce rossa mi distrasse. Persi la lucidità per qualche secondo. Wanda stava distruggendo la gemma della mente con i suoi poteri. Stava uccidendo Visione. Alcuni flash di Loki mi attraversarono la testa. Thanos nel frattempo aveva scaraventato gli altri lontano da lui, per poi prendere me per una gamba e lanciarmi tra gli alberi. Ne sfondai un paio, poi rimbalzai su uno. Mi rialzai per l'ennesima volta e corsi verso gli altri. Nat aveva una gamba rotta e Bucky, senza più un braccio, era con Sam. Piantai un pugnale nella schiena di Thanos, senza ottenere alcun risultato. Ormai Visione era morto. Vidi Wanda accasciarsi a terra. Thanos finalmente si voltò. Prese una gemma e la strinse nel pugno per colpirmi. Strisciai a terra per qualche metro, lasciando solchi al mio passaggio. Il titano si voltò di nuovo verso Wanda e Visione. Raggiunse il corpo di lui e lo sollevò come se niente fosse. Vedevo doppio e non capivo cosa stava succedendo. Una luce verde coprì completamente la visuale. Quando questa scomparve Visione era vivo, ma lo sarebbe stato ancora per poco. Thanos posizionò tre dita intorno alla gemma e con il minimo sforzo la strappò dalla testa del nostro compagno. Il corpo cadde a terra e Wanda si precipitò su di lui. Mi rimisi in piedi con le lacrime agli occhi. Un fascio di luci e fulmini attraverso il braccio del titano dalla mano alla spalla, lasciando odore di carne bruciata nell'aria. Le mie orecchie fischiavano. Steve si lanciò contro di lui e prese la mano guantata per impedirgli di schioccare le dita, fallendo. Anche lui venne scaraventato lontano. Mi attaccati alla sua schiena per destabilizzarlo. Un fulmine lo colpì, facendo balzare indietro me e facendo cadere in ginocchio lui. L'ascia di Thor lo colpì in pieno petto. "È finita." Pensai. In qualche secondo però udii Thor gridare e un fascio di luce ci investì. Mi rialzai da terra per raggiungere il limite della foresta e guardare il campo di battaglia. Thor era in ginocchio a fissare il punto dove si trovava Thanos prima che sparisse in un portale. Vidi della polvere passarmi davanti agli occhi. Voltai lo sguardo verso Wanda. Iniziai a vederla grigia e poi a vederla dissolversi. Corsi verso di lei stringendo nelle mani granelli di polvere. Mi accasciai di fianco a Visione, poi alzai lo sguardo. Pregai che lo stesso destino spettasse anche a me. Attesi e attesi. Ma ormai i corpi avevano già smesso di smaterializzarsi: chi doveva morire se ne era già andato. Gridai, contorcendomi su me stessa mentre sentivo dei passi avvicinarsi a me. Sentivo Bruce e Steve. "L'ha fatto." Disse Banner. "Ha sterminato metà della vita, il 50%." Scansai la mano che mi aveva toccato la spalla. Non riuscivo a respirare. Materializzai una spada dal nulla. Altri passi si fecero più svelti. La calai e la puntai contro il mio ventre, stringendo entrambe le mani sull'elsa. Appena la punta mi sferzò la carne iniziai a percepire tutto in maniera poco distinta e un dolore sul mio collo sostituiva quello dei miei intestini. Caddi a terra per qualche secondo e poi qualcuno mi sollevò. Persi definitivamente i sensi.

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So che sparisco spesso (e fatico a mantenere le mie promesse 🫶🏻) MA mi piace sempre rendervi partecipi di ciò che condiziona la scrittura dei capitoli. Credo che ormai stiamo giungendo alla fine di questo "viaggio"- possiamo chiamarlo così? Sì, penso di sì- Non sono rimaste più molte chance per ì persona ed ormai quasi tutti si trovano davanti ad un bivio ben definito. Ma nulla è ancora deciso...
Per quanto riguarda i lunghi ritardi -lunghissimi oserei dire- sono riuscita a prendere la patente! 🎉 Però -ci deve sempre essere questo però?-  mi sono fratturata la caviglia e sono stata in alto mare per gli ultimi due mesi. Ora ho ripreso gli studi e il tempo si è notevolmente ridotto. Ci sono comunque capitoli quasi pronti che devo sistemare cosicché possa pubblicare con più frequenza.
Buona lettura e non disperate, i capitoli arrivano -prima o poi-.

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⏰ Last updated: Sep 20, 2022 ⏰

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The apartment  // Loki LaufeysonWhere stories live. Discover now