Capitolo XXV

292 12 0
                                    

Durante la settimana alla torre io e Loki cercammo di stare il più lontano possibile l'uno dall'altra. Quando arrivò l'ultimo giorno ci fu una festa a cui l'asgardiano non partecipò ovviamente. Avevo un vestito aderente che arrivava a mezza coscia nero e dei tacchi vellutati Rossi. Verso la metà della serata, però, andai a mettermi i miei amati doctor martens Perché i tacchi mi stavano distruggendo i piedi. Tornai a casa verso le 3 del mattino mentre Loki portava le valigie dietro di me. Lo stavo sfruttando? Un pochino, sì. Me ne pentivo? Ero mezza sbronza, non stavo pensando a quello. Arrivati in casa mi levai le scarpe lasciandole davanti all'entrata. Quando lui entrò le spostò con un piede dopo aver rischiato di inciamparci dentro. Fece sparire le valigie schioccando le dita. Lui non era molto elegante. Aveva solo un paio di jeans e una felpa larga. Chiuse la porta e poi si avvicinò pericolosamente. Mise le mani sui miei fianchi tirandomi a se. All'inizio sembrava dolce ma poi la sua espressione cambiò. Era indecifrabile. "Che diavolo ti sei messa?" Disse mentre giocava con una ciocca dei miei capelli. Lo guardai furiosa. "Non devo spiegazioni a nessuno su come mi vesto." Mi mossi di lato per sfuggire alla sua presa. Mentre mi dirigevo verso la mia camera sentii dei passi avvicinarsi sempre di più. Con uno scatto girai la testa e allungai una mano contro la maniglia della porta. Non feci in tempo e Loki mi afferrò un avambraccio. Strattonandomi mi fece voltare. "Vuoi davvero litigare per questo? Uno stupido abito?" Mi guardò furioso. "Lo hai fatto per Rogers vero?Forse per quello che tu definisci mio fratello? Non sei in grado di rimanere fedele. È nella tua indole. Sai io ti davo della poco di buono per offenderti ma, maledizione, non mi sbaglio mai" quando sputò fuori quelle parole fu come se un buco si fosse aperto nel mio ventre. Alla fine mi lasciò e io entrai nella mia camera. L'ultima cosa che volevo era piangere, piangere per lui. Non meritava le mie lacrime e non meritava il mio tempo. Mi tolsi il vestito strappandolo e lo lanciai dal lato opposto della stanza. Volevo andare in cucina a prendere dell'alcol ma Loki era al tavolo. Misi la testa appena fuori dalla porta e lui si voltò verso di me. Richiusi la porta, tirai un lungo sospiro e poi uscii. Ero senza maglia. Tutto il trucco era colato lungo le guance perché, sì, alla fine avevo pianto. Appena uscii dalla penombra del corridoio e la luce grigia della finestra mi illuminò il viso Loki abbassò lo sguardo. Arrivai in cucina, presi la bottiglia di vodka migliore che avevo in casa e un bicchiere sottilissimo. Ripensandoci fu una pessima scelta. Aprii la bottiglia con i denti e versai l'alcolico nel bicchiere. Mi voltai e mi appoggiai alla cucina. Lo fissai senza dire una parola per svariati minuti. L'alcol non faceva effetto, forse era a causa degli antidolorifici e antibiotici che prendevo. Ero furiosa. Sentii gli occhi inumidirsi e mi voltai velocemente. Con la coda dell'occhio lo vidi chiudere leggermente il libro. Buttai giù l'ultimo sorso e alzai la testa verso il soffitto, cercando di dissolvere le lacrime. Appoggiai il bicchiere bruscamente, forse troppo. Anzi decisamente troppo dato che lo mandai in frantumi tagliandomi la mano in diversi punti. Imprecai silenziosamente per via dell'alcol che mi faceva bruciare le ferite. Loki si alzò e mi raggiunse. Lo fermai con un cenno della mano. Alzai lo sguardo verso di lui mentre le lacrime scendevano copiose sul mio volto. Una goccia di sangue infrangersi sui cocci di vetro. Lui si mise una mano sul volto cercando di nasconderlo. "Tu..." dissi con voce bassa e ferma "Tu. Credevo di aver trovato qualcuno che mi potesse capire. Credevo di poter stare bene con te ma tu... tu sei pazzo. Sei possessivo, bipolare, crudele e... e io mi sono innamorata. Ho sempre avuto problemi con le persone ma con te ho davvero passato ogni limite. Pensavo di poterti salvare dal destino che hai scelto, offrendoti un'uscita, ma tu sei cieco, non vedi nulla." Teneva lo sguardo basso. "Tu non capisci. Non puoi salvarmi. È il mio destino è si chiama così per un motivo. Io sono così. Tu lo sapevi. Anche io credevo di poter stare bene con te. Io mi sono innamorato perdutamente di te. Sei la prima cosa bella che mi capita dopo anni e io..." si voltò velocemente. Abbassai lo sguardo e andai in bagno per medicare la ferita. Chiusi la porta e scoppiai in un pianto isterico. Non mi preoccupai troppo del fatto che Loki fosse alla porta. Dopo essermi calmata fasciai la ferita e andai a vestirmi. "Devo andare in farmacia a prendere delle iniezioni anestetizzanti." Lui si vestì velocemente e mi seguì. Tornata a casa mi sedetti al tavolo e iniziai a lavorare. Fortunatamente avevo bisogno solo di due punti perché gli altri tagli non erano troppo profondi.  Mentre preparavo la cena Loki rimase tutto il tempo a fissarmi. Non dormivo da un giorno intero se non di più. Cenammo senza guardarci e lui riordinò tutto. Ero un'idiota. Già mi mancava e io volevo farlo tornare allo shield? Chi volevo prendere in giro? Fissavo il soffitto dal mio letto mentre questo pensieri mi impedivano di addormentarmi. "Problemi di insonnia?" Sobbalzai e mi alzai sui gomiti. Avrei voluto voltarmi dall'altra parte e dirgli di andarsene ma non ci riuscii. "Mi hai scoperta. La tua scusa?" "Sensi di colpa" mi tolsi subito lo stupido sorriso che avevo sulle labbra e mi sedetti invitandolo a fare lo stesso. Lui si avvicinò leggermente e poi si lasciò cadere vicino a me. Rimanemmo in silenzio a fissare la libreria davanti a noi finché lui non mi prese una mano. Mi voltai subito. "Mi dispiace." Avrei voluto interromperlo ma qualcosa mi fermò. Volevo sentirlo, sentire cosa aveva da dire. Delicatamente prese anche la mano ferita. "Sono sempre stato troppo geloso, troppo invidioso. Questo mi ha sempre portato disgrazia e tristezza. Non avrei dovuto arrabbiarmi così e offenderti in quella maniera." Appoggiai la testa sulla sua spalla. Ogni parte di me fremeva al solo contatto con la sua pelle. Eppure qualcosa dentro di me mi frenava. Non gli diedi importanza. Loki mi alzò la testa e mi guardò intensamente. Guardando nei suoi occhi verdi cercai di scrutare sentimento con scarsi risultati. Erano indecifrabili come sempre. Misi una mano sulla sua guancia e lui una dietro la mia schiena. "Mi sei mancato" dissi timidamente. Loki mi baciò togliendomi il fiato. Volevo che quel momento non finisse mai.

The apartment  // Loki LaufeysonWhere stories live. Discover now