Capitolo XLIX

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Non ero mai stata brava ad esternare le mie emozioni. Le ho sempre represse e trattate come una punto debole. Sapevo che lo erano. Lo avevo sperimentato su di me, sugli altri, sulla società... Non potevo dimostrarmi debole. Nessuno mi avrebbe tirato su se fossi caduta e non avevo ne la voglia ne la forza di raccogliere di nuovo i miei pezzi. Questa volta però avevo dato il meglio di me. Avevo esternato le mie emozioni e sensazioni in maniera precisa. Ero stata sincera con me e con gli altri. Loki rimase quasi pietrificato. Un sorrisetto si arricciò sulle sue labbra. Anche io sorriso timidamente, contagiata da quell'euforia. Riuscii a sussurrare solo un "ti amo" prima di essere baciata nel modo migliore del mondo. Di tutti i baci che avessi mai provato quello era di gran lunga il migliore. Brividi mi percorrevano lasciando scie di pelle d'oca sulle mie braccia nude. Loki Finalmente si staccò lasciandomi riprendere fiato. Lo strinsi forte. Stavo veramente scoppiando dentro. Il mio cuore batteva all'impazzata. Loki si abbassò alla mia altezza e iniziò a sussurrarmi all'orecchio. "Riusciremo a trovare un modo. Nessuno si metterà più tra di noi." "Lascia perdere questo posto. Vieni sulla terra. Questa sete di potere ti ha sempre portato a fare cose stupide. Torna da me. Troveremo un modo er farti restare su Midgar senza creare problemi. Non si meritano di averti qui." Loki si staccò leggermente da me. Sembrò dubbioso per un attimo. I suoi occhi erano l'unica cosa che riuscivo a distinguere nitidamente nel buio. Mi chiedevo cosa sarebbe successo ora. Aguzzai i miei sensi per poterlo vedere meglio. Sentii dei passi in lontananza. Afferrai un braccio di Loki e lo trascinai dietro una parete. "Che stai facendo?" Sembrava uno di quei sussurri urlati. "Ho sentito dei passi. Ora zitto." Loki mi guardò di traverso e aprì la bocca per iniziare a parlare nuovamente, lo fermai mettendo una mano su di essa. "Shh!" I passi si dirigevano verso di noi. Mi guardai intorno per trovare una via di fuga. Riconobbi la strada per la scogliera, l'unica che non avevo mai scordato. "Seguimi." "Aspetta, ma dove vai?" Arrivammo poco prima degli scogli dove ero salita. L'acqua non poteva raggiungerci da lì ma l'odore di mare era molto forte. "Dai, avanti." Afferrai nuovamente il suo braccio e lo strattonai verso di me. Sciolsi i capelli per farli pettinare dal forte vento freddo che soffiava lì. Il mare era molto agitato e le onde erano molto alte. Nonostante il freddo era bellissimo rimanere alla mercé di quel luogo. La forza del vento, la potenza del mare. Chiusi gli occhi e rimasi in balia delle mie sensazioni. Riuscivo a percepire Loki vicino a me. Osservava l'orizzonte con fare annoiato, il freddo e l'acqua sembravano non scalfirlo nemmeno. Aprii gli occhi e mi voltai verso di lui. "Sei davvero di ghiaccio allora..." cercai di scherzare ma Loki mi fulminò con lo sguardo. "Questo posto mi trasmette una libertà incredibile." Continuai a sorridere mentre Loki mi fissava. "Quando avevamo litigato l'ultima volta ero venuta qui." Osservavo l'orizzonte. "Volevo osservare il mare. Anche quel giorno era molto mosso. Osservare questo immenso specchio d'acqua mi ricordò quando sono arrivata qui. Il viaggio con il Tesseract difettoso che mi stava uccidendo. Ho pensato a ciò che avevo provato mentre affogavo. Credevo fosse un buon modo di andarsene e per un secondo ho immaginato di lasciarmi andare." Il suo sguardo era preoccupato. "Ti sono grata per non aver dubitato di me quando sono tornata e sapevo di mare." Mi voltai verso di lui. Continuava a guardarmi senza sapere che fare. "Scusa se non te ne ho parlato prima." Una forte folata di vento mi fece rabbrividire. "Rientriamo. Fa troppo freddo per te." Loki mi appoggiò una mano sulla spalla e indietreggiò tirandomi leggermente. I corridoi erano deserti. Il banchetto era finito e le ancelle e i servi stavano sgomberando la sala del trono. Tornammo nella nostra stanza. C'erano ancora i nostri vestiti a terra. Sorrisi ricordando quei momenti. Iniziai a raccogliere tutto distinguendo ciò che potevo indossare da ciò che invece era ormai troppo sgualcito. Arrivai vicino all'armadio e raccolsi il vestito che Loki aveva letteralmente strappato in due. "Questo mi piaceva molto però." Lo sollevai per farglielo vedere meglio. Mi guardò sorridendo e iniziò ad avvicinarsi. Sapevo quali erano le sue intenzioni. Continuai a riordinare facendo finta di niente. Era a pochi passi da me. Volevo divertirmi quindi iniziai a togliermi gli abiti che indossavo. Prestai molta attenzione, non volevo rovinare il vestito che mi aveva regalato lui. Gli girai intorno mezza nuda osservando il suo sguardo languido. Arrossii un pochino. Era rimasto per tutto il tempo fermò a fissarmi aspettando che gli tornassi vicino. Tolsi anche la biancheria e mi diressi verso il bagno. "Faccio una doccia". Camminai a pochi centimetri da lui passando una mano sul suo petto. Lui cercò di seguirmi prima che chiudessi la porta ma fu troppo lento. Non lo avrei lasciato a bocca asciutta ma prima volevo farmi desiderare un po'. Finito di lavarmi uscii dal bagno con i capelli ancora bagnati e iniziai a vestirmi. Guardandomi intorno non vidi nessuno. Chissà dove era andato. Andai a prendere una salvietta e iniziai ad asciugarmi freneticamente la massa di scuri capelli arruffati che avevo in testa. Ero piegata su me stessa e tenevo la testa bassa. Strizzavo gli occhi per evitare che i capelli ci finissero dentro. Dopo qualche secondo buttai la testa indietro alzandomi. Rimasi con gli occhi chiusi ancora qualche secondo prima di aprirli. Sentii una leggera brezza sulle mie guance.

The apartment  // Loki LaufeysonWhere stories live. Discover now