Capitolo XXVII

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Loki
Heather si stiracchiò allungando il torace come se volesse toccare il soffitto. La maglia si allungava con lei mettendo in risalto i suoi seni. La fissai intensamente con uno dei miei migliori sorrisi. Lei iniziò a diventare rossa e guardare la maglia come se avesse qualcosa addosso. Era divertente vederla diventare il cosplay di un pomodoro. "Ti prego smettila di fissarmi." Disse imbarazzata. Non poteva capire quanto fosse difficile smettere di guardarla, distogliere lo sguardo. I suoi occhi grigi si muovevano freneticamente lungo il foglio con gli appunti. "Ok per oggi abbiamo raccolto abbastanza materiale. Che vogliamo fare? Sono solo le 16:30." Disse mentre fissava l'orologio. "Io un paio di idee le avrei." Il mio tono cupo la fece irrigidire. Lentamente mi alzai e feci il giro del tavolo. Mi posizionai di fianco a lei che era ancora seduta sulla sedia. Si voltò lentamente fino a che il suo volto non fu davanti al mio pacco. Le sollevai il volto con due dita sotto il mento. Lei deglutì rumorosamente e iniziò a sollevare le mani. Credevo lo avrebbe fatto davvero. Sulle mie labbra si arricciò un sorriso malizioso. Ma mi sbagliavo. Heather si alzò e esclamò "Bene! Direi che possiamo andare a fare un giro in città, oppure alla torre" inclinai la testa di lato "Come prego?" Lei mi girò intorno e se ne andò in camera sua.
Heather
Non potevo credere a ciò che era appena successo. Seriamente si aspettava che lo avrei fatto? Povero illuso. Mentre tornavo in camera mi sentivo i suoi occhi addosso. Indossai un paio di jeans neri, un crop top non troppo corto e una camicia a quadri verdi e neri. Raccolsi i capelli in maniera disordinata così che alcune ciocche mi cadessero sul viso e lungo il collo. Un po' di matita nera sotto gli occhi e un lucida labbra ed ero pronta.  Al contrario di Loki,come sempre. Ne approfittai per chiamare mia madre. Aveva bisogno di una mano perché il frigorifero era rotto. Ora sapevamo dove andare. "Finalmente sua maestà è pronta!" Lo derisi mentre sentivo i suoi passi arrivare dal corridoio. "Molto divertente" "Dobbiamo andare da mia madre. Ha un problema con il frigorifero e dobbiamo aiutarla." "Dobbiamo?" Disse stupito "Ti sembro un'elettricista?" "Tu hai studiato qualsiasi cosa ad Asgard." "Ma ad Asgard non abbiamo l'elettricità terrestre. Ne ho letto ma non so come si ripara un elettrodomestico." "Quante storie! Andiamo intanto". Scesi le scale velocemente, come mio solito. Salii in auto e aspettai Loki. Si sedette lasciandosi cadere sul sedile. "Perché non posso guidare io?" Misi in moto e mentre uscivo dal parcheggio gli elencai una serie di motivi "non hai la patente, sei un detenuto, non sai guidare, se sai guidare allora non sai guidare a New York e soprattutto non sai il codice stradale..." "Va bene, va bene. Ho capito" disse irritato. Un sorrisetto apparve sulle mie labbra. "Che hai da ridere ora?" Disse Loki con tono acido "Non sto ridendo. Sono solo compiaciuta." Per il resto del viaggio ci fu un silenzio tombale. Arrivati da mia madre parcheggiai e scesi velocemente. "Niente stupidaggini, intesi?" "Ok capo" rispose lui. Quando mia madre aprì la porta entrammo in casa. "Ti ricordi di lui mamma? È l'amico che è venuto a trovarmi e mi darà una mano con il frigorifero" mia madre fece un'espressione stupita e senza proferire parola andò in cucina per preparare il caffè. "Seguimi" arrivati nella cantina aprii il frigorifero. Fortunatamente mia madre lo aveva già svuotato. Iniziammo a guardare cosa ci fosse che non andava ma tutto sembrava a posto. "Ok, avevi ragione, sei negato per queste cose" dissi con il fiatone "Te lo avevo detto io. Dovresti decisamente..." Loki si bloccò mentre fissava il pavimento. Poi di scatto si chinò, raccolse la spina e disse "dovresti inserire la spina". Mi sentivo un'idiota. Una volta collegato il frigorifero alla corrente questo riprese a funzionare benissimo. "Il caffè è pronto" esclamò mia madre dal piano superiore. Salimmo le scale e, una volta bevuto il caffè, c'è ne andammo con una scusa qualunque. Mentre eravamo fermi ad un semaforo notai una vetrina. Al suo interno spiccava una bellissima tutina nera di velluto e un cappotto lungo stile Matrix. Velocemente cambia corsia e cercai un parcheggio. Scesi dall'auto e la chiusi prima che Loki potesse seguirmi. Mi dispiaceva un po' lasciarlo lì ma ora ero il momento dello shopping. Guardai i prezzi dalla vetrina. "Sono più che accessibili" pensai. Loki era allibito. Gli feci segno di aspettare un attimo. Entrai nel negozio, provai entrambi i capi e uscii con due borse. Salii in auto e partii. "Scusa. Avevo bisogno di nuovi abiti." Non era assolutamente vero ma non importava. Arrivati a casa sistemai gli abiti nel mio armadio. Non vedevo l'ora di poterli indossare. La cena la preparò lui per una volta e, finito di mangiare, ci sistemammo sul divano per vedere un film. "Se avevi voglia potevi anche essere più esplicita." "Cosa?" Mi guardò con un sorrisetto e capii subito. Gli tirai una leggera gomitata sul petto e mi sistemai di fianco a lui. "Che film sdolcinato vorresti guardare?" Disse annoiato Loki. "Si vede che non mi conosci affatto. Questa sera fanno un horror." Lui quasi sbiancò. "Un... horror?" Ripeté titubante. "Sì. Non avrai mica paura di un qualche suono piazzato lì per farti tendere i nervi?" "Io? Paura? Per favore". Il film parlava di quattro idioti che decidono di andare a cercare la sorella scomparsa di un amico in una foresta affidandosi a due esaltati dei dintorni. Ci fu un jumpscare abbastanza prevedibile e Loki mise un braccio intorno alle mie spalle. "Guarda che non sono spaventata" mormorai. Inutile dire che alla fine del film l'asgardiano era abbracciato a me come se fossi un orsacchiotto. Questa non me l'aspettavo affatto. "E così il Dio degli inganni e delle malefatte ha paura di un innocuo film" "Non ho paura! È solo suggestivo, ecco" disse mentre si alzava in piedi cercando di togliere quella nota di imbarazzo dalla sua voce. Andai nella mia stanza e mi misi sotto le coperte. Loki mi seguì ma io mi alzai e lo feci uscire dalla stanza. Lui mi guardò stupito. "Sono stanca. Questa notte voglio dormire. Dormire da questo momento fino a domani mattina. Quindi questa sera dormiamo ognuno nella sua stanza." Rimase di stucco e io gli chiusi la porta sul muso. Mi infilai sotto le coperte e mi addormentai velocemente.

The apartment  // Loki LaufeysonUnde poveștirile trăiesc. Descoperă acum