Capitolo VI

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Entrammo in casa e lui si fiondò in camera sua. Tornò vestito con degli abiti che sembravano stracci. Erano gli stessi di quella mattina e gli stessi che teneva in cella. Aveva i capelli raccolti in una coda bassa. Stavo prendendo ciò che aveva comprato (sì, non aveva rubato nulla) dalla busta di plastica quando mi sposto bruscamente lontano dai fornelli. "Apparecchia la tavola" "Come scusa?!" "Per cortesia". Lo guardai stupita e iniziai ad apparecchiare. Lui iniziò a cucinare. Era un po' impacciato ma alla fine ci prese la mano. Finii velocemente di apparecchiare la tavola e andai a farmi la doccia. Dopo una ventina di minuti Loki entrò senza bussare. "Sei impazzito per caso?! Mai sentito parlare di privacy o di un'azione chiamata bussare?" "Senti stai calma. Non ho visto nulla. La cena è pronta. Vestiti oppure no come preferisci. A me non importa" aggiunse con tono malizioso. Roteai gli occhi e uscii dalla doccia. Mi asciugai velocemente e mi misi il pigiama i capelli erano ancora bagnati così li tamponai velocemente con la salvietta. Un profumo delizioso arriva dalla cucina. Corsi in cucina e mentre arrivavo scivolai. fortunatamente Loki mi prese al volo per un braccio ed io evitai di schiantarmi  con la faccia per terra "peccato, alla fine hai deciso di vestirti." Lo guardai arrabbiata. Rovinava qualsiasi momento. Sembrava che fosse gentile solo per poterti offendere in seguito. Mi rimisi in piedi e tirai giù lui. "Grazie per non avermi fatto cadere" poi lo tirai su di nuovo e andai a sedermi a tavola. Loki arrivò con due piatti in mano. Aveva fatto delle scaloppine ai funghi, uno dei miei piatti preferiti. "Scusa!? Ti avevo detto di stare fuori dalla mia testa! Credo che tu conosca il termine privacy" "non stai mai zitta? Assaggia." Lo guardai con un'espressione che stava tra la rabbia e il dubbio. "Tranquilla non ho messo alcun tipo di veleno. Non sto cercando di ucciderti" feci due conti e mi resi conto "no, hai ragione non cerchi di uccidermi. Tu vuoi scusarti per il tuo comportamento di merda e perché ti ho curato la mano." "Puoi solo mangiare?!" Non feci bado al suo tentativo di evasione e assaggiai la carne. Quanto mi mandava in bestia il fatto che dovessi ammettere che erano dannatamente buone, proprio come quelle di mamma. "Sì, devo ammettere di aver frugato nel tuo confuso cervelletto mentre cercavi un modo per non offendermi sulle scale. Ma ne è valsa la pena direi no?" "Sono buone. Ti credevo peggio in cucina, mi hai sorpreso." "Sono lusingato" "ma non sei astuto. 1 è stato troppo facile capire che era un modo per redimersi. 2 siccome hai fatto la ricetta di mia madre allora seguiremo le sue regole: chi cucina pulisce." "Oh andiamo. Ho fatto un gesto carino e tu cerchi di incastrarmi così? In fondo io non sono così malvagio" mentre mi allontanavo mi scappò una risatina. Andai in bagno ed asciugarmi i capelli quando ebbi finito il principe stava ancora finendo. "Avanti scherzavo. Possibile che tu non lo abbia capito? Sulla terra abbiamo una cosa chiamata lavastoviglie. Ora sciacquati le mani e vieni a sederti." "D'accordo". Andai a prendere il mio kit per suture e il disinfettante. Presi l'ultima siringa di antidolorifico che mi era rimasta e andai in cucina. L'asgardiano era seduto a tavola. "Iniziamo".

The apartment  // Loki LaufeysonWhere stories live. Discover now