Capitolo LI

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Eravamo nel Bifrost. Stavo letteralmente distruggendo la mano di Loki per l'ansia. Appoggiai quella libera sul suo petto per sentire il battito del suo cuore. Dalle palpebre passava della luce a intermittenza. Loki mi accarezzò una guancia per farmi aprire gli occhi. Non credo di aver mai visto qualcosa di così meraviglioso. Era una specie di tunnel simile al ponte. Sembrava composto da luci di mille colori. Vidi una cosa grigia avvicinarsi sempre più a noi. Strinsi di nuovo gli occhi mentre abbracciavo Loki. Quando li riaprii ero davanti a Central Park. Loki era immobilizzato dalla mia presa e Thor ci fissava con uno sguardo a metà tra l'intenerito e lo scherzoso. Non doveva essere abituato a vedere il fratello sotto quella luce. Mi ricomposi con un finto colpo di tosse. "Ok. Allora io... vado!" Salutai entrambi e corsi via. Il bar non era troppo distante. All'interno trovai solamente Clint. "Burton, come va la vita? La famiglia?" Lui iniziò a parlare senza nemmeno voltarsi verso di me. "Stanno tutti bene, grazie." Ad interrompere quel momento imbarazzante ci pensò Nat grazie al cielo. Entrò insieme a Steve e si sedettero ad un tavolo mentre li raggiungevo. Nat mi abbracciò forte prima di farmi raggiungere il mio posto. Le promisi che le avrei spiegato tutto. Ero rimasta poco più di qualche giorno su Asgard ma avevo perso i contatti con loro da ormai qualche mese. Lasciai che mi spiegassero tutto ciò che era successo. Niente di grave. Steve parlò in maniera confusionaria di un certo Bucky, non avevo la più pallida idea di chi fosse. Salutai tutti e poi lasciai che Nat mi desse un passaggio fino al mio appartamento per prendere le mie cose. Volevo rimanere con Loki, almeno finché non avrebbero deciso cosa farne su Asgard. Mentre infilavo le ultime cose nel borsone il mio cellulare squillò. Era un numero sconosciuto. Risposi. "Pronto? Chi parla?" "Oh, Heather! Che fortuna avere ancora il tuo bigliettino. Dovresti venire qui." Era Thor, più impacciato che mai. "Va bene Thor, ma mi Devi dire dove." "Ah, sì, giusto. Sono al 177A di Bleecker Street." O mio Dio. "Sto arrivando." Chiusi la chiamata e iniziai a cercare le chiavi dell'auto. Riuscii a trovare solo quelle della moto. Avevo solo un vecchio casco ma se Thor mi aveva chiamato doveva essere per forza un'emergenza. Lo indossai e arrivai velocemente davanti a... un... museo? Poteva sembrare anche uno studio legale se non fosse stato per la grande finestra circolare sul tetto. Aveva un disegno che avevo già visto. Bussai forte alla porta. Non aprì nessuno ma dopo poco la serratura scattò da sola. Una grande scalinata si apriva davanti a me. Salii velocemente i gradini. All'interno erano custoditi vecchi oggetti provenienti da tutto il mondo, probabilmente antiche reliquie. "C'è nessuno?" Girai per le stanze piene di librerie e teche. Non so come riuscii a tornare davanti alle scale. Stavo scendendo i gradini quando per poco non calpestai Thor. Era letteralmente apparso dal nulla. Rischiai di cadere pure io. Il Dio ruzzolò giù dalle scale fino a cadere con la faccia sul pavimento. Pochi passi più avanti a lui c'era un tipo vestito di blu con un mantello rosso e un paio di guanti gialli. Aveva una faccia familiare. "Thor ma che succede qui?" Corsi fino da lui. "Hey Heather, sei arrivata! Come hai fatto a entrare? Vabbè, comunque, questo signore crede che Loki sia una minaccia per la terra e lo ha rapito, quindi gli ho promesso che se ci avrebbe portato da mio padre non ci avrebbe più rivisti." Lo guardai perplessa e mi voltai verso l'altro uomo. "E lei sarebbe?" L'uomo alzò lo sguardo con impassibilità e disse "Sono il dottor Stephen Strange." Quel Stephen Strange? "Aspetta, tu sei il chirurgo che mi ha operata! Sei tu vero? Non mi sto sbagliando..." lui piegò leggermente la testa "Sì,  sono io." "E come è finito in un museo?" "Non è un museo. E un tempio, il Sancta Sanctorum. Ti basti sapere che ho mollato la medicina e ora difendo la terra da minacce esterne." Rimasi perplessa ma decisi di non fare altre domande. Con un gesto della mano agitai leggermente l'aria e ricominciai con le domande. "Va Bene. Ora, dove è Loki?" Thor mi si avvicinò e incrociò le braccia come per sottolineare la mia domanda. "Se siete pronti a partire ve lo restituisco subito." Thor annuì. Mentre Strange stava alzando le braccia verso il soffitto però lui lo interruppe. "Aspetta!" Allungò il braccio verso le scale. Sì iniziò a sentire un gran frastuono di ferro e libri che cadevano. "Sssssscusa..." la esse più lunga che avessi mai sentito. Come un lampo un ombrello si fiondò nella mano di Thor. "Ora siamo al completo." Strange alzò nuovamente le braccia tenendone una tesa e l'altra più morbida, facendo movimenti circolari. Nel vuoto si aprì un cerchio di scintille arancione e un urlo che si faceva sempre più vicino riempì la stanza. Improvvisamente vidi Loki precipitare fuori dal portale, che si richiuse immediatamente, cadendo sul pavimento. Era alquanto esilarante. Feci per avvicinarmi quando lui buttò indietro la testa in maniera drammatica e urlò "Stavo precipitando da 30 minuti!" In pochi secondi si rialzò e, senza degnarmi di uno sguardo, estrasse i pugnali dalle maniche e iniziò a camminare con fare minaccioso verso Strange. Quando vidi che voleva assalirlo mi allungai verso di lui e Thor lo richiamò ma il mago/stregone ci precedette e aprì un nuovo portale che fece scorrere verso Loki, facendolo cadere attraverso esso. Io e Thor entrammo tranquillamente e subito dopo il varco si chiuse dentro di noi. Eravamo su una specie di scogliera con un grande prato verde e una vista meravigliosa su coste frastagliate e un mare blu. Loki si rialzò e reinfoderò i pugnali. "Stai bene?" Lui annuì senza dire una parola. Entrambi si voltarono verso il panorama. Un vecchio con i capelli bianchi era seduto su delle rocce. I due si guardarono e poi si avvicinarono. Li vidi entrambi sedersi e parlare con lui qualche minuto. Poi l'anziano si dissolse in una polvere d'oro e fu trasportato via dal vento. Allora capii che si trattava di Odino. I due si alzarono per seguire quei piccoli frammenti del padre finché fosse stato loro possibile. Arrivarono a pochi passi dallo strapiombo. Thor si voltò verso Loki e iniziò a parlare. Non capivo cosa stessero dicendo ma dal linguaggio del corpo erano entrambi parecchio tesi. Mi avvicinai a loro di due passi. Un rumore alle mie spalle mi fece voltare. Notai che anche i fratelli si erano voltati verso quella direzione. Un altro portale nero e verdastro si era aperto a pochi centimetri dal terreno. Sembrava una dimensione orrenda e oscura, in cui nemmeno l'anima più pura può sopravvivere. Ora anche Thor e Loki erano dove mi trovavo io. Dal varco uscì una donna. Era alta poco più di me, aveva capelli neri e una veste aderente che lasciava scoperte le clavicole e si stringeva al collo verde e nera. Intorno agli occhi c'era un alone scuro. I due si trasformarono. La donna iniziò a parlare di Odino e della sua storia a tratti molto lunghi. A quanto pare era lei la vera erede al trono di Asgard in quanto primogenita del padre degli dei. Era stata però rinchiusa da Odino stesso poiché era troppo avida e assetata di potere. Posso dirlo? Ok. Il premio come peggior padre dell'universo va a... Odino! Credo che per lui sia un hobby farsi odiare dalla sua progenie. Tornando a noi. Disse di chiamarsi Hela. Fece un paio di commenti sul nostro aspetto: Thor era come il padre, Loki parlava come il padre e io... beh io ero "una semplice umana con del potenziale. Ti aspetterò se sceglierai il lato giusto da cui stare." Loki mi fissò come se non si aspettasse un mio rifiuto. Ci chiese di inginocchiarci e a quel punto fu finita. Thor le scagliò contro il mijolnir e lei riuscì a fermarlo con una mano sola, mandandolo in frantumi. A quel punto Loki fece la cosa più stupida che potesse fare. Chiamò il guardiano dicendogli di attivare il Bifrost. Hela prendeva il suo potere da Asgard stessa, quindi trascorrendo tempo lì si sarebbe fortificata. Il raggio si attivò prendendoci tutti e tre. Iniziammo a volare verso l'alto quando ci accorgemmo  che anche lei era nel Bifrost con noi. Le scagliai un mio pugnale contro. Pessima scelta. Lei lo afferrò e lo lanciò indietro, colpendo Loki che finì fuori dal Bifrost. Arrivò fino a me e mi afferrò per il collo. "Peccato ragazzina, mi saresti stata parecchio utile." Cercai in tutti i modi di difendermi ma fu inutile. Mi bloccò polsi e mi usò come trampolino per salire fino a Thor. La spinta fece volare fuori dal raggio anche me. Iniziai a sentire tanto freddo e i polmoni svuotarsi. Gli occhi si appannarono. Riuscii a vedere solo per qualche secondo la bellezza della panorama che si poteva ammirare da lì. Una miriade di galassie, nebulose e stelle di mille colori sgargianti. Osservai la mia mano ghiacciata e poi vidi lui. Lui mi afferrò il volto e lo strinse forte, appoggiò le sue labbra sulle mie dandomi quel poco di aria necessaria per sopravvivere ancora un po' e poi mi spinse forte nel vuoto. Svenni in pochi secondi.

The apartment  // Loki LaufeysonTahanan ng mga kuwento. Tumuklas ngayon