Capitolo LXIV

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Loki mi afferrò e si mise a cavalcioni sopra di me per bloccarmi qualsiasi possibilità di fuga. Rimasi a guardarlo mentre con le mani cercava di scoprire le mie spalle. "Per quanto mi piaccia la svolta che questa situazione sta prendendo, devo rifiutare." "Davvero?" Lui si piegò e iniziò a baciarmi mentre muoveva avidamente le mani sotto i miei indumenti. Afferrai il suo volto con entrambe le mani, stringendo un po' le guance, e lo staccai da me. "Siamo su questa nave da troppo tempo." "Vuoi andare a morire assiderata nel vuoto cosmico?" Si sollevò da me sedendosi sulle mie gambe. "Ma no! Voglio andare a vedere le stelle!" Loki sembrò pensarci su un po' e poi si alzò, iniziando a camminare avanti e indietro per la stanza. "Conosco un posto." Mi sollevai e indossai nuovi vestiti. "Che stiamo aspettando?" "Quel posto è occupato da mio fratello. Sì è autoproclamato re e ha deciso di prendere la stanza migliore per se." Mi lasciai cadere nuovamente sul letto. "Non dovrebbe essere lui al comando, ma io! Io sono destinato ad essere re. E, effettivamente, sono più portato." Sollevai lo sguardo verso di lui. "Loki..." "No, so cosa stai per dire. Questa volta ho ragione! Non sa gestire questo popolo mentre è in preda al panico." "E tu invece sì? Mettiamolo ai voti: cosa hai tu da offrire in più rispetto a Thor? I tuoi 'gloriosi propositi'?" Lui cominciò a guardarmi male. "Ragiona: nessuno è veramente al comando. Il popolo si sta gestendo da se, senza l'aiuto di nessuno. Thor approva solo i progetti, tutto lì. E poi quanto potrà mancare alla Terra?" Mi ero avvicinata a lui. Appoggiai una mano sul suo volto. "Comunque non hai torto sul fatto che sia stato lui a prendere la stanza migliore. Noi siamo in due!" Finalmente sorrise. Quel sorriso che faceva ogni volta prima di combinare un disastro. Aveva già un piano ovviamente. Avrebbe creato un'illusione per far spaventare gli asgardiani mentre io avrei dovuto rubare la chiave e buttare fuori tutta la roba di Thor. Sicuramente mi sarei divertita. Alla fine funzionò. La camera di Thor era enorme e con una grande finestra sullo spazio. I colori prevalenti erano l'oro, il nero e il blu. C'era un grande letto che dava le spalle alla vetrata, una specchiera, una specie di salottino con tanto di divani e credenza con alcuni alcolici. La stanza era divisa da una specie di vetrata con sottili linee d'oro che formava un corridoio che portava al bagno con una vasca e una doccia enorme. Loki arrivò qualche minuto dopo con la nostra roba ammucchiata tra le braccia. Bussò ed entrò velocemente. Lasciò cadere due grosse borse scure piene di vestiti vicino alla porta. "Sei arrivato! Ci hanno creduto vero-" non riuscii a farmi spiegare nulla poiché mentre avanzavo verso lentamente lui mi raggiunse con due falcate. Afferrò il mio viso tra le sue forti mani e mi baciò tagliando completamente le mie parole. Passò una mano sulla mia schiena, sotto la maglia, provocandomi tanti piccoli brividi. Si staccò da me lasciandomi interdetta e bloccata nel centro della stanza. Mi guardò per qualche secondo e poi raccolse i due sacchi della nostra roba e iniziò a sistemare. Cercai di ricompormi e lo raggiunsi vicino all'armadio per aiutarlo a sistemare. Sentivo il suo magnetico sguardo su di me ma mi concentrai sul da farsi e lo ignorai. Raccolsi la roba di Thor in giro per la stanza in uno dei nostri Sacchi e lo appoggiai fuori dalla porta. Il bagno di Thor era il più avanzato. Aveva un sistema di filtraggio automatico quindi ci si poteva permettere di usare acqua corrente per lavarsi. Nessuno lo sapeva a parte noi per evitare disguidi nel resto del popolo. Avvertii Loki e andai a lavarmi. Entrai in quella specie di corridoio e, quando stavo per premere il pulsante di apertura, la porta scattò da sola. Ne uscì Valchiria. Mi guardò e sorrise. "Mi chiedevo quanto tempo avevate intenzione di aspettare prima di venire qui." Percorse il corridoio con solo una salvietta addosso, salutò Loki, che la ignorò completamente, e uscì dalla stanza. Velocemente entrai e mi lavai in fretta e furia. Avere acqua per lavarmi sotto la doccia mi faceva sentire privilegiata e a disagio davanti agli altri. Uscii già vestita in cerca di una salvietta per asciugare i miei capelli. Con la coda dell'occhio intercettai un movimento e afferrai la salvietta che volava verso di me lanciata da Loki. "Grazie." Arrivai al divanetto e mi sedetti su esso piegando la testa fra le gambe per asciugare i capelli. Anche lui si lavò e poi si asciugò i capelli con al sua magia. Era davvero fortunato a poterla usare. Mi stesi sul letto con una sua maglia addosso, mentre traduceva uno dei suoi libri scritti in asgardiano. Scivolai lentamente nel sonno, cullata dalla sua voce che mi narrava di imprese cavalleresche e conquiste di guerra. Ancora acqua, Surtur, Hela, l'aria che mancava. Aprii gli occhi e mi sollevai scattando e rischiando di cadere dal letto. Portai entrambe le mani alla gola, come se mi mancasse l'aria, e iniziai a respirare profondamente. Era stato diverso. Questa volta il mio sacrificio non era servito a nulla. Di fianco a me vedevo il mio sangue e altri corpi cadere in acqua a parecchi metri da me. Surtur aveva mancato Hela che era riuscita a risalire e bloccare il popolo. Nell'alzarmi di scatto svegliai anche Loki che dormiva di fianco a me stringendomi le spalle con un suo braccio. Inizialmente si voltò dall'altro lato aspettando che mi sdraiassi nuovamente, poi sentì il mio respiro diventare corti e pesante, con frammenti di voce strozzata. Sentivo la sua paura soffiarmi sul collo. Con poca fermezza e decisione raccolse i miei capelli, spostandoli davanti, e mi circondo con le sue braccia. Ero seduta fra le sue gambe mentre mi stringeva appoggiando la sua testa su una mia spalla. Lacrime iniziarono a cadere dal mio volto. Appoggiai la mia testa sulle mie ginocchia e mi rifugiai in un pianto silenzioso mentre Loki mi accarezzava e baciava la schiena. Non riuscivo a calmarmi così mi afferrò e mi trascinò verso di lui, mi lasciò sdraiare nel letto e mi coprì leggermente con il lenzuolo. Mi ero rannicchiata su me stessa stringendo il mio stomaco. Quando, finalmente, riuscii a rilassarmi Loki mi afferrò il viso e piantò i suoi occhi di ghiaccio nei miei color veleno. Cercava di dirmi qualcosa. "Ti prego Heather. Lasciami entrare." Chiusi gli occhi per cercare di non sentire le sue parole. "Non posso farlo, Sentiresti tutto. Come posso farti questo?" "E io non posso lasciarti portare questo dolore da sola." "L'ho fatto per tutta la vita, posso continuare a farlo." Lui scosse la testa. "Non significa che tu debba continuare a farlo, me lo hai insegnato tu." Rimasi in silenzio. Non potevo fargli provare quel dolore. Lui sospirò e mi trascinò verso di lui. Appoggiò la mia testa sul suo petto. "Posso farlo." Sussurrai. Lui sospirò. "Lo so." Mi baciò la fronte e vidi una specie di scintilla verde. Svennì.
Loki
Mi dispiace così tanto. La baciai in maniera da farla riposare almeno per un po' senza incubi o preoccupazioni. "Cerca solo di riposare ora." La lasciai nel letto sola in quel sonno "inflitto" per alcuni minuti. Sapevo che sarebbe stata dura. Mi preparai e iniziai. Sostituii il cuscino con le mie ginocchia e appoggiai le mie mani delicatamente sulle sue tempie. Cercai di stabilire una connessione ed entrai nell'archivio delle sue memorie. Per quanto desiderassi cercare anche nel suo passato mi concentrai su Ragnarok. In pochi secondi raggiunsi il ricordo. Con estrema cautela cercai di "accedervi". Era tutto molto confuso e impreciso. Piccoli flash di brevi istanti di sofferenza. Non riuscivo a fare più di così. Iniziai a guardare e riguardare quei momenti interrotti dal buio più totale, soffrendo come aveva sofferto lei. Ero incredulo. C'era qualcosa, un dettaglio alla fine, poco prima che il buio si facesse perpetuo. Una strana calma prima di quel brutto colpo alla testa. L'acqua aveva iniziato ad entrare nei polmoni e i muscoli erano completamente rilassati. Si era arresa. Aveva smesso di lottare. Aprii gli occhi lentamente, lasciando cadere le mie lacrime sul suo viso. Cosa avrei dovuto fare ora? Mi lasciai divorare dal dolore per un secondo prima di sdraiarmi nuovamente di fianco a lei, stringendo il suo esile e stremato corpo a me.

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Sono state un po' più di due o tre settimane direi...
Parto dicendo che mi scuso, sono sparita e magari alcuni di voi hanno pensato che avessi deciso di lasciar perdere questa storia. Vi assicuro che non è così, avevo solo bisogno di un momento di pausa per schiarirmi le idee e iniziare questo anno scolastico con la carica giusta (Spoiler: non ci sono riuscita 😀). Cercherò di ricominciare con le pubblicazioni di sempre e speriamo di reggere. Continuate a leggere e votare e se vi va lasciate un commento, che è sempre gradito 😉, vi saluto e alla prossima <333

The apartment  // Loki LaufeysonWhere stories live. Discover now