Capitolo XLI

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Tornai nella mia stanza. Aprii la porta ma non trovai nulla. Accompagnata dalla mia ancella andai dai guaritori per cercare Thor. Entrai nella stanza di soppiatto mentre tutto gridavano. C'era veramente un putiferio e non riuscivo a capire per quale motivo. Improvvisamente Thor si girò verso di me indicandomi. Mi guardai intorno per vedere se ero davanti a qualcuno. "Heather! Accompagna Jane nella vostra stanza." Jane mi guardò e si alzò delicatamente. Notai che le guardie la fissavano minacciosamente e che alcuni oggetti erano a terra. Le mie guance si tinsero subito di rosso appena lei mi guardò. "C-certo." Allungai il braccio verso la porta. "Seguimi pure. Da questa parte." Jane si alzò, prese la giacca e mi seguì. Stavamo cercando da ormai qualche minuto. "Sai dove stiamo andando?" Chiese lei. Mi grattai la testa. "In realtà è la prima volta che ci vado anche io, mi hanno cambiato la stanza poche ore fa e non so dove si trovi. Però ho mandato la mia ancella a chiedere informazioni." "Ok. Potremmo sederci? Mi sento stanca." Cercai una panchina con lo sguardo. "Certo. È lì." Si sedette e io feci lo stesso. "Allora... tu sei?" "Io sono Heather White. Sono un'agente dello shield." I suoi occhi si illuminarono. "O mio Dio quindi sei una terrestre! Credevo di essere sola. Ma come sei finita qui?" E ora che mi invento? "È una lunga storia. Problemi con il Tesseract." "Perché non torni a casa?" "C'è stato un problema al mio arrivo e non posso usare il Bifrost. Hanno detto che potrei morire o cose del genere." Lei abbassò lo sguardo. "Abbiamo qualcosa in comune quindi" fece una risatina triste con lo sguardo basso. Presi la palla al balzo. "Tu invece sei Jane Foster! Ho seguito il tuo lavoro da lontano e ne sono rimasta colpita. Non capisco molto di astrofisica ma ho visto il risultato sulle nostre apparecchiature." Lei arrossì leggermente. "Ti ringrazio." "Signorina! Signorina White!" La mia ancella correva verso di noi. Mi alzai e le andai incontro. "Ho trovato la vostra stanza." "Grazie, ora riprendo fiato e poi indicaci la via." Arrivate nella stanza indicai a Jane tutto ciò che era suo. Ormai era quasi sera e io dovevo andare ad allenarmi. "Rimani qui." Poi mi rivolsi alla mia ancella. "So che non c'è ne bisogno mate la affido. Fa si che non le manchi nulla." Uscii correndo dal palazzo. Mentre entravo nel capannone vidi nuovamente la luce del Bifrost. Quel giorno Sif era veramente carica. Tornando in camera vidi Jane e Thor ammirare il cielo stellato. Mi fiondai sotto la doccia. Mentre insaponavo i capelli sentii nuovamente la voce della notte dell'ultima festa con i miei compagni, dell'ultima volta che ero stata con Loki. Non riuscivo a capire cosa diceva. Per quanto mi sforzassi non sentivo altro che un bisbiglio incomprensibile. Uscii dalla doccia lentamente. Andai di fronte allo specchio e guardai il mio esile corpo. Finalmente il mio fisico era tornato secco e asciutto. Seguii con gli occhi le mie curve fino alle spalle sul mio collo c'erano due segni: un livido a forma di dito da un lato e l'ombra di un bacio spinto di Loki. Sorrisi pensando al fatto che sul mio corpo c'erano i segni di ogni sfaccettatura della nostra relazione. In fine guardai nei miei occhi. Rischiai di cadere quando vidi che non erano più grigi ma erano viola sfumati di viola. Mi vestii velocemente e corsi nelle prigioni. Loki stava già dormendo. Entrai e mi lanciai su di lui. "Svegliati dannazione! Andiamo so che mi senti." "Mhmm. Che vuoi? Stavo dormendo." Si stava coprendo il volto per via della luce. "Leva queste mani." Lo costrinsi a guardarmi. Non capivo se mi stava ammirando o era spaventato. "Non so cosa mi sia successo. Mi stavo solo facendo la doccia ed è successo questo." Improvvisamente Loki si alzò e mi buttò sul letto. "Ma che cosa fai? Devo tornare nella mia stanza con Jane. Se non sai come aiutarmi farò da sola." Cercai di alzarmi ma lui mi teneva bloccata. "Insomma! Non è possibile che tu abbia in testa sempre e solo-" "Vuoi stare zitta un attimo?" Alzò la voce facendomi sobbalzare leggermente. Non mi ero accorta che mi stava fissando come se stesse risolvendo un'equazione. "È la prima volta che vedo una cosa del genere... Comunque ti donano molto." Tornò velocemente tranquillo e mi stampò un bacio sulle labbra. "Si ma io ora che faccio?" Dissi mentre mi alzavo e sistemavo i capelli. "Non ne ho la più pallida idea. Dovresti andare dalla regina, lei potrebbe sapere che fare." "Allora vado" Uscii correndo dalla cella. "Hey ma te ne vai così?" Sentii le sue parole e dovetti sopprimere il desiderio di tornare da lui. Era notte fonda ormai. Jane era nella stanza di Thor e io stavo girovagando in cerca della mia nuova stanza. Raggiunsi la sala del trono. La regina era seduta su una poltrona e sorseggiava qualcosa da una tazza. Non chiedetemi perché fosse sveglia a quell'ora. "Heather, cara, mi cercavi?" "Io... in realtà si. Come mai è sveglia? Qualcosa la turba?" "Non preoccuparti. Dimmi, cosa succede?" Mi avvicinai e spostai i capelli dal viso. "Non so perché ma mi è successo questo." Frigga appoggiò la tazza sul tavolino e mi prese le mani. Un'ancella appoggiò un cuscino in prossimità della gonna della regina e lei mi tirò giù, facendomi sedere su di esso. "Bambina, non so cosa ti stia succedendo, ma so che dobbiamo sbrigarci a capirlo, non ci resta molto. Ti chiedo di affidarti alla mia magia e lasciare che scavi nei tuoi ricordi." Annuii senza dire una parola. La regina mi appoggiò due dita in mezzo alla fronte e chiuse gli occhi. La imitai. Spinse leggermente le dita e fu come fare un salto temporale. Divenne tutto buio e poi svenni. Mi svegliai quando ormai il sole stava sorgendo nel mio letto. "Dove mi trovo?" Avevo un forte mal di testa. "Devo chiamare sua maestà." Il tempo di lavarmi il viso e tornare a sedermi sul letto che la regina era nella mia stanza. "Ti ringrazio per avermi permesso di vederci più chiaro. Vorrei che tu ti mettessi comoda per ascoltare ciò che ti sto per dire." Ero molto preoccupata. Mi sistemai su una poltrona di fronte a lei. "Sei più simile a mio figlio di quanto tu non creda. Sono riuscita a ripercorrere buona parte della tua infanzia e ho scoperto che, quando tua madre ti ha abbandonata, non ti ha lasciata in una stazione di servizio, ma in un orfanotrofio. Le suore che gestivano la struttura però erano streghe. Loro hanno deciso di tramandare in te la loro tradizione come io ho fatto con mio figlio. Credo che in molti ti abbiano fatto notare che le tue abilità sono strabilianti. E credo che tu abbia notato come le tue convalescenze siano sempre molto brevi rispetto a quelle dei tuoi compagni. I tuoi tessuti sono in grado di rigenerarsi cinque volte più velocemente di quelli di un normale umano. E anche la tua forza e la tua abilità sono solo agli inizi. Con un giusto allenamento potresti sviluppare questi poteri in maniera formidabile." Ero incredula. Tutto tornava ora. "Wow" fu l'unica cosa che riuscii a dire. "Ora che faccio?" "Prova!" Strabuzzai gli occhi. "Provare? E come?" "Devi concentrarti al massimo. Pensa a tutta l'energia del tuo corpo e prova ad incanalarla nelle tue dita." Chiusi gli occhi e seguii le sue istruzioni. Sentii freddo e caldo, tutto a intermittenza. Aprii gli occhi lentamente. Dalle mie dita uscivano leggeri filamenti neri illuminati di viola. "Questo è... è... è sorprendente!" La regina mi sorrideva. Mi inchinai impacciatamente e ringraziai la regina. Corsi nelle prigioni. "Loki! Sveglia!" "O dei... sei ancora qui?" Entrai nella cella. "Anche io sono felice di vederti. Comunque..." Provai nuovamente quel trucchetto di magia. "Che cosa è quella roba?" Loki era spaventato. "Non lo so! È fantastico vero? Tua madre dice che è a causa delle streghe che mi hanno cresciuta prima di darmi a mia madre." "Dovresti allenarti, quei poteri potrebbero essere utilissimi in battaglia." Roteai gli occhi con noia. "Finiscila." Lo presi per il colletto della maglia e lo baciai. Una guardia si avvicinò. "Signorina, deve seguirmi." Il suo sguardo era quasi preoccupato nonostante cercasse di non farlo vedere. Guardai Loki e lo seguii.

The apartment  // Loki LaufeysonWhere stories live. Discover now