Capitolo XI

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"Ciao Heath. Come va?" "Sei forse impazzito? Se Fury scoprisse che sei qui..." "dai avanti! Volevo solo salutarti." Feci un lungo sospiro. "D'accordo. Accomodati pure." "Niente male l'appartamento. Come va con il tuo ospite?" "Potrebbe andare peggio, dai non mi lamento, ora sta leggendo. Vuoi andare a salutarlo?" Chiesi sarcastica "no, no per carità!". "Vuoi qualcosa da bere?" Chiesi gentilmente a Steve. "Che cosa puoi offrirmi?" "Mmh... vediamo: ho della vodka, del whisky, della tequila e del vino scadente." "Giusto per non farsi mancare nulla" rise il Capitano. "Non si sa mai quando si presenterà una situazione d'emergenza." Risi anche io insieme a lui. "Ho trovato della birra" annunciai "Allora prendo quella." Rispose Rogers. Presi l'apribottiglie e glielo porsi. Scherzammo e bevemmo per circa due ore. Non mi sarei mai aspettata che Steve sarebbe venuto a trovarmi. Poi ad un certo punto si alzò, si avvicinò e mi accarezzò una guancia. "Questa sera sei molto bella" arrossii subito "Gra- grazie, anche tu Steve non sei niente male" balbettai freneticamente. Poi si avvicinò ancora e mi spostò una ciocca di capelli dietro l'orecchio. Mi mise una mano sul fianco, mi tirò leggermente verso di lui e mi bacio. Oh cavolo! Solo Dio sa da quanto tempo bramavo quel momento. Mi spinse contro il muro delicatamente poi lo presi per la camicia mentre cercavo di sbottonarla e lo portai verso la cucina. Mi sollevò e mi mise a sedere sul piano da lavoro. Soffocai un gemito mentre mi infilava una mano nei capelli. Nella stanza si sentivano solo i nostri respiri affannosi. Aprii un attimo gli occhi e il mio sguardo cadde sulla torre. C'erano tutti e per una volta non li invidiavo. Poi però arrivò anche Steve con un vassoio. Era lui. Come cazzo era possibile. Spinsi via l'uomo che era davanti a me. "Chi cazzo sei? Loki per favore vieni qui" stranamente l'asgardiano arrivò e con tutta la calma del mondo andò vicino al clone. Ci passo davanti e poi fece come per tirargli uno schiaffo. Una luce verde si disperse per la stanza. Loki era sparito e il clone era diventato il principe. Mi ci volle poco per capire: Steve era in realtà Loki e Loki era un'illusione. Mi avvicinai. "Hai fatto bene a stupirti quando mi hai visto alla porta. Guardali. Non si curano minimamente del fatto che sei sola con me. Del fatto che potrei farti male. A nessuno importa di una sgualdrina come te che apre le gambe per il primo palestrato che vede." Nella sua voce c'era una nota di cattiveria che fece rompere qualcosa dentro di me. Presi il coltello dal ceppo e saltai il tavolo. Lo scaraventai contro la parete e gli puntai l'arma alla gola. Loki fece una risatina nervosa "Se vuoi possiamo finire ciò che abbiamo iniziato prima" e alzò le mani in segno di resa. Mi voltai e andai via. O almeno così gli feci credere. Appena iniziò a rilassarsi Mi voltai e lanciai il coltello facendolo conficcare nel muro. Poi mi avvicinai nuovamente e gli tirai uno schiaffo. "Non provare mai più a darmi della poco di buono. Chiaro?" "Altrimenti che farai?" "Mi sembra che tu non sia in condizioni di potere al momento." Loki mi appoggiò una mano sulla spalla come per cercare di calmarmi. Gli sganciai una ginocchiata in pancia che lo fece piegare su se stesso. "Per ora potrei iniziare così." Andai in camera e presi una coperta per mettermi sul divano. Una lacrima mi rigò il viso mentre rovistavo nei cassetti. La asciugai subito. Non avevo intenzione di piangere per un uomo del genere. Mi diressi nuovamente in cucina. Poco prima di arrivare vidi Loki davanti al tavolo. Il legno ai lati si comprimeva sotto la sua presa. "Quindi quello arrabbiato saresti tu?" Ero furiosa. "Mi hai fatto male." "Credi lo avrei fatto se fosse stato piacevole per te?" "Inutile mortale" capii che stava per avvicinarsi quando spostò i piedi e lo sguardo verso di me. "Inutile mortale? È tutto quello che sai dire? Sai non sei un mostro ma non sei nemmeno un Dio per quanto mi riguarda. Sei solo un esaltato che crede di poter fare il Dio. Vuoi sapere quale è la verità? La verità è che sei talmente disperato e malato che hai cercato di sottomettere un pianeta per cercare un minimo di approvazione." Ero paonazza in volto. Non ero mai stata così cattiva con nessuno. Sapevo che probabilmente avevo firmato la mia condanna a morte ma non mi importava. "Dimmi cosa devo fare! Non posso continuare così. Non puoi continuare a maltrattarmi nonostante tutto ok? I tuoi stupidi scherzi? Ne sono piena fin sopra i capelli. Ora basta Loki." Sentii la voce tremarmi in gola quindi presi la coperta che nel frattempo era caduta a terra e corsi in camera prima che lui potesse battere ciglio. Mi concentrai di nuovo sul suo discorso. Nel suo tono c'era qualcosa di diverso. Non riuscii a capire di cosa si trattasse prima di addormentarmi in un sonno profondo, forse dovuto solamente all'alcool e al recente litigio.

The apartment  // Loki LaufeysonWhere stories live. Discover now