Capitolo III

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Arrivai al supermercato più vicino e corsi subito al reparto surgelati. Prima che potessi afferrare una gustosa pizza Margherita Loki mi prese per un braccio. "Che cazzo fai?! Potevo cadere maledizione!" "Quante storie! Voglio della carne" mi disse "Aspetta un attimo: tu cucini? Perché se è così mi devo ricordare di ringraziare Fury!" "Io non so cucinare! Sono un principe! Il mio destino è il trono, non sono i fornelli!" "Come non detto... resti inutile. Beh io non sono una grande cuoca ma anche io ho voglia di carne, perciò potrei fare un tentativo". Presi delle cosce di pollo e delle patate, poi andai verso l'uscita. Mentre Loki passava la porta suonò l'allarme "maledizione" pensai "Che cavolo hai combinato?" "Nulla. Perché tutto questo casino?" "Dovrai togliere gli occhiali e il cappello! Maledizione scopriranno chi sei!" "Allora che aspetti? Corriamo" non era totalmente un'idea stupida ma non riuscii a farlo. "Avanti dammi un oggetto in metallo" "Cosa?" "Muoviti!" "I miei effetti sono allo shield" mi tolsi la catena di mia madre e gliela legai al braccio "ti ucciderò se non me la restituirai". Arrivarono gli agenti. "Scusate infinitamente il mio amico ha questa catenella in rame laccato in argento e mi sono scordata che passando da questa uscita avremmo fatto saltare le sentinelle" "Non c'è alcun problema signorina ma la prego di ricordarsene in futuro" "Certamente agente. Grazie per la sua comprensione!" Mi voltai e trascinai Loki Via da lì. "Non ti credevo così furba sai?" "Sta' zitto Loki" arrivati sotto casa vidi Steve e Thor sulla terrazza della torre. Iniziai a correre verso il tetto della palazzina. Loki mi seguiva incuriosito. Avevo una cotta molto pesante sia per Steve che per Thor. In fondo chi non era cotta di quei due? Arrivai fino alla terrazza che era parecchi piani più in basso rispetto al piano della torre dove si trovavano i due. Loki arrivò con il fiatone e si nascose dietro la porta delle scale. Dopo essermi sbracciata per un paio di minuti finalmente Steve mi vide. Mandai un bacio a Steve e a Thor come mio solito. Come sempre Thor afferrò il suo, lo incollo sulla maglia e poi fece lo stesso con quello di Steve che scosse la testa ridendo. Thor ricambio mandandomi un bacio e saltando come un pazzo mentre Steve mi salutò più elegantemente.
Quando i due rientrarono in casa io presi Loki e rientrammo anche noi. Dopo essermi messa una tuta per stare in casa iniziai a cucinare. Alla fine non combinai un completo disastro. Piacque anche a Loki. Poi finito di cenare mi aiutò a sparecchiare e misi i piatti in lavastoviglie. Quella sera non avevo sonno così mi misi davanti alla finestra della cucina ad osservare i miei amici. Loki non espresse alcuna emozione fino a quel momento. Sì, fino a quell'istante. Poi prese a parlare. Iniziò con una risatina sarcastica "credi davvero che loro sentano la tua mancanza? Sei solo una delle tante agenti che ha lavorato con loro. Sì, modestamente, è un grosso caso con grossi problemi, ma veramente credi che a loro importi di una come te? Quanti anni avrai? Forse sei poco più che maggiorenne." Mi voltai per guardarlo "credi davvero che uno come mio fratello o uno come il capitano possano stare con una come te? Sei patetica. Al limite del esilarante." Lo guardai incredula poi andai in camera mia. "ecco brava! Corri a rintanarti nella tua stanza!" In realtà stavo frugando tra le mie cose: cercavo un diario o qualsiasi cosa dove potessi aver scritto delle mie cotte e dei miei dubbi, delle mie paure. Non ero una stupida, sapevo che per mantenere un segreto non si doveva scrivere da nessuna parte, ma magari lo avevo fatto da ubriaca. Ultimamente non mi fidavo molto di me stessa. Mi resi conto che non avevo scritto nulla da nessuna parte, il segreto era solo... solo nella mia mente! Spalancai la porta e con due falcate raggiunsi il salotto. Quello stronzo era sdraiato sul mio divano. "Come fai a saperlo? Come cazzo hai fatto a saperlo?" Mi guardò con un'espressione compiaciuta. "Ogni mago ha i suoi segreti" "Fuori" "Come?" "Ho detto fuori!" "Vuoi davvero correre il rischio di lasciare andare uno come me? Credevo di essere l'essere più egoista dell'universo ma tu... tu batti davvero ogni record" "Fuori dalla mia testa idiota!" Gridai a gran voce "Oppure no" disse deridendomi "sai c'è un bel casino lì dentro. Potresti quasi competere con me" l'unica cosa che volevo fare in quel momento era aprirgli le membra e appendere i suoi organi sul soffitto di camera mia, così da vedere quello stronzo prima di addormentarmi. "Stammi a sentire, infido verme, o tu esci dalla mia testa o io ti faccio uscire da questo universo" "uh uh... la ragazza ha tirato fuori le unghie!" Eravamo a pochi centimetri l'uno dall'altra e lui ne approfittò per prendermi il mento e tirarlo verso l'alto. Gli sferrai un pugno nello stomaco e lui si accasciò a terra. Mi abbassai alla sua altezza e gli dissi "ora fuori dalla mia testa, e non provare più a toccarmi" poi la sua espressione cambiò da una smorfia di dolore ad un sorrisetto malefico. qualcuno mi afferrò stringendomi e mi sollevò. L'immagine di Loki davanti a me si dissolse e capii di essere stata imbrogliata. "Dopotutto sono il Dio dell'inganno" disse portandomi nella mia camera e chiudendo la porta a chiave. Avrei venduto la mia anima per poterlo uccidere.

The apartment  // Loki LaufeysonWhere stories live. Discover now