Capitolo VII

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Pulii tutta la superficie e le attrezzature. Aprii il nuovo filo e disinfettai la mano di Loki. Poi presi la siringa e feci l'iniezione. "non sono sicura che sia completamente efficace, probabilmente sentirai un po' di dolore." "Il dolore non mi spaventa" roteai gli occhi e dissi "mi sarei aspettata un atteggiamento del genere da tuo fratello." Presi il filo con la clamp e mi posizionai per iniziare. Feci per avvicinarmi quando Loki scattò in piedi "stai lontana da me con quel coso" "eccola qui la vera natura del Dio delle malefatte" dissi ridendo. "Non sei divertente! Portami in un ospedale dove sanno fare il loro lavoro." "Lo farei volentieri, ma sei un pericolo pubblico, quindi direi di no. Siediti o sarò costretta a farlo senza anestesia" si sedette in fretta e voltò lo sguardo verso la sala. "Che cosa è quella tavola nera?" "È una televisione. Serve per guardare programmi e film." "Potrei vedere come si fa?" "Ho già iniziato purtroppo. Se riesci a clonarti e prendere quel coso nero però posso farlo." In men che non si dica il telecomando era sul tavolo. Pigiai qualche pulsate la tv si accese. Il principe guardò lo schermo per tutto il tempo. Sembrava essersi calmato ma non potevo saperlo siccome non lasciava trapelare alcuna espressione.  Mentre stavo chiudendo la sutura iniziò il telegiornale: "dopo i recenti avvenimenti di New York che vedono coinvolti gli avengers, lo shield e soprattutto il responsabile, Loki, che si trova in una prigione di massima sicurezza, Il conteggio delle vittime ammonta a..." riuscii a sentire solo questo poi, alla velocità della luce, presi il telecomando e cambiai canale. In fretta e furia presi un cerotto e lo posizionai sopra la mia opera, Fasciai il tutto con bende pulite "et voilà" esclamai. Loki mi guardò. Non capivo cosa volesse da me quindi andai verso il lavello e iniziai mettere i piatti in lavastoviglie. "Perché lo hai fatto?" "Se la ferita si fosse infettata saresti anche potuto morire e sei necessario" "non mi importa della mano. Io parlo della televisione o come cavolo si chiama!" Disse urlando. Nella sua voce si poteva iniziare a sentire il suo tipico timbro velenoso. "Non mi sembrava corretto." "No, no! Tu provi compassione! Smettila!" "Di fare cosa?" Dissi senza voltarmi. "Smettila di compatirmi! Sono un mostro, sono un pericolo per le persone. Lo hai detto tu in fondo, no? Smettila di compatirmi." "Non ti sto compatendo. E non sei un mostro." "Smettila di rassicurarmi! Stupida che non sei altro io ho fatto questa cosa ora ne accetterò le conseguenze. Avanti, dimmi quanti sono morti. O hai paura per caso?" "Loki finiscila. Non puoi solo ringraziare e basta?" Lo sentii avvicinarsi velocemente così mi voltai. Ad un metro da me rallentò a si avvicinò piano "stupida mortale, obbedisci! Oppure dovrei trattarti come Rogers? Tanto alla fine ti piace no? Sei solo una puttanella." Nel dire l'ultima parola fece uno scatto e io mi allungai subito verso il ceppo con i coltelli. Lui, però, intercettò il mio movimento e mi afferrò il polso, facendomi male. "Loki lasciami mi fai male" "tu non credi che io sia un mostro? A quanto pare dovrò darti una lezioncina Allora." "Non sei un mostro, ma sicuramente sei un bastardo." Dissi l'ultima parola con tutta la cattiveria che avevo in corpo. Poi lui cambiò il suo sadico sorrisetto con l'espressione più arrabbiata che avessi mai visto. Mise l'altra mano sulla mia spalla e mi scaraventò a terra. Poi lo vidi prendere un coltello dal ceppo e avvicinarsi. Si abbassò vicino al mio volto mentre cercavo di allontanarmi e mi disse "ripetilo se hai il coraggio" "sei solo un bastardo" si mise a cavalcioni sopra di me e inziò a giocare con il coltello poi si abbassò e lo avvicinò alla mia gola "ora, mancami di rispetto ancora una volta, e non vedrai il mattino" "lasciami andare" dissi con voce poco ferma. Poi si alzò e finì di riordinare la cucina. Io corsi in camera e mi lasciai andare in un pianto silenzioso. Volevo la mia vita di prima e la volevo ora.

The apartment  // Loki LaufeysonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora