Capitolo 13.

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CLARISSA'S POV: 

Sono due notti che non chiudo occhio per colpa delle parole di Anita.
"In realtà penso che siate entrambi in pericolo." , mi ha detto e per un secondo ho sentito il cuore fermarsi. Ho sempre saputo che mio padre si sarebbe messo in qualche casino per colpa di quella merda dei Di Salvo, ma ora che anch'io  mi ci ritrovo in mezzo spero che tutto questo sia solo un brutto sogno.

Le prime luci del mattino entrano dalla finestra e proprio all'ora che la mia compagna di cella salta giù dal letto, posto sopra il mio e si avvicina alla finestra per fumare una sigaretta.
Ma poi si accorge di me, e la riposa nella pacchetto.
"Già sei sveglia?"- mi chiede sedendosi sul tavolino.
"Non ho proprio chiuso occhio."- le rispondo sincera.
"Senti Clari' forse non avrei dovuto essere così brutalmente sincera sulla questione di tuo padre, capisco che è difficile da comprendere se non sai come vanno le cose nel nostro mondo." - mi dice e sembra dispiaciuta realmente.
"E' vero non comprendo quasi nulla del vostro mondo, ma hai fatto bene a dirmi cosa potrebbe rischiare mio padre."- le dico e piano mi alzo dal mio letto.
"E anche tu. Nun to scurdà che rischi anche tu."- mi ammonisce.
"Già, anch'io."- ammetto con un sorriso amaro.
"Io comunque ho parlato con Ciro. Lui ha più esperienza di me, e  soprattutto ha contatti ovunque, magari qualcuno sa qualcosa."- mi spiega, e anche se mi tocca ammetterlo ha fatto bene a raccontare la verità al fratello.
" E lui che ti ha detto?"- la guardo impaziente di sapere qualcosa in più.
"La verità?! Lui non crede alla tua storia."- mi confida.
"Come non ci crede, e perchè?"- le chiedo confusa.
"Clarì anch'io ho i miei dubbi su di te. Il problema è quando cresci in una famiglia come la nostra, cresci sapendo che ci sono nemici ovunque, e che non ti puoi fidare di chiunque."- mi spiega, ed io non riesco a comprendere come una ragazza della mia età riesca a portare il peso di tutta quella merda sulle proprie spalle.
"Devo parlare con tuo fratello, gli spiegherò bene tutta la storia, e lui si fiderà di me."- affermo decisa e lei ridacchia.
"Buona fortuna."- mi dice con tono beffardo.
So che i fratelli Ricci non sono semplici da gestire, ma in questo momento sono la mia unica possibilità di uscire viva da qua dentro.

La guardia del nostro padiglione  ci viene a prendere per portarci giù per la nostra ora libera, ma proprio quando io e Anita stiamo uscendo dalla cella, la guardia del padiglione maschile ci ferma.
"Nunzia vieni un attimo ti devo parlare."- dice l'uomo alla nostra guardia, io e Anita li guardiamo confusi mentre si allontanano e  le  sussurra qualcosa all'orecchio.

La nostra guardia torna da noi e indicando Anita le dice.- " Tu vieni con me."
"Ed io?"- le chiedo sconcertata.
"Tu resti qua con me."- una voce alle nostre spalle ci fa sussultare, e girandomi capisco che è Ciro.
"Va' ca guardia' Ani'."- fa l'occhiolino alla sorella mentre la guardia in questione la porta via.
Ciro entra nella nostra cella ed io lo seguo in silenzio mentre il poliziotto si mette poco fuori  l'entrata.
"Fa ambress."- comunica con tono impaurito a Ciro, e lui annuisce in silenzio.

"Allor Principe' ci siamo decisi a parlare."- mi guarda scrutandomi attentamente.
"Diciamo pure che sono stata costretta da tua sorella."- gli dico incrociando le braccia al petto.
"Ti ha messo di nuovo le mani addosso?"- il suo sguardo si fa più serio e cupo.
"No, però ha insistito molto."- abbozzo un sorriso.
Lui nel frattempo si siede sulla sedia a gambe accavallate.
"E quindi sei veramente una principessa? Papà fa l'avvocato? E tu sei stata incastrata?"- mi pone le domande una dietro l'altra.
"Sì, è la verità."- affermo io.
"E perchè non tu crer ?"- prende una sigaretta, se la porta alle labbra  e poi se la accende, i suoi movimenti sono calmi  e lenti.
"Ti devi fidare di me."- gli dico avvicinandomi, lui mi guarda dal basso e poi sorride amaramente.
"A fiducia' è na debolezza ca nun me song maje potuto permettere."- mi dice mentre aspira fumo dalla sigaretta.
"A me non interessa niente delle vostre leggi di strada, mi interessa che mio padre ne esca illeso."- alzo un po' il tono di voce.
"E ma chest nun e possibil. Se tu stai ca dint tuo padre si è esposto già oltre il limite."- la sua calma fredda e gelida anche in queste situazioni mi fa incazzare.
"Come posso scoprirlo?"- gli chiedo cercando tramite lui di trovare una soluzione.
"Devi prima chiedere a tuo padre in che casino si è messo."- mi risponde asettico.
"Non credo che lui me lo dirà, al primo colloquio non si è neanche presentato."- gli spiego agitandomi.
"Principe' mi sembri una ragazza molto intelligente,  e so sicur che troverai il modo per far parlare tuo padre." - mi dice lui alzandosi dalla sedia, fronteggiandomi. 
"Seppur mi dicesse la verità, che faccio?"- gli chiedo smarrita, mentre lui in un scatto repentino lancia la cicca ormai finita fuori dalla finestra.
"E poi vieni da me, e vediamo come posso aiutarti."- mi dice autoritario.
"E perchè io invece mi devo fidare di te?"- gli chiedo riducendo gli occhi a due fessure.
"Perchè io e te vogliamo la stessa cosa : togliere da mezzo quella merda dei Di Salvo."- mi spiega alzando di poco l'angolo della bocca.
"Carmine, però, non deve essere toccato."- metto subito in chiaro che il mio amico non deve essere tirato in mezzo a questa cosa.
"O' piecuro nun è nu problem ro tuoij."-  mi dice lui beffardo.
"Sì, invece. E' mio amico, gli sta per nascere una bambina e lo voglio al sicuro."- lo guardo minacciosa.
"Tu parl assai, e a me a gent che parl assai nun me maje piaciut."-il suo sguardo è così intenso che devo distogliere per un attimo gli occhi.
"Abbiamo un patto, sì o no?"- taglio corto io.
Lui sogghigna.- " Vediamo prima se mi posso fidare di te principe'."

Si allontana piano da me, per poi richiamare la guardia che è stata tutto il tempo fuori.
"Come faccio a cercarti dopo il colloquio?"- gli chiedo.
"Song ij che veng a' cercà a te, nun te preoccupa'." - mi dice sorridendo.
"Cia' principe'." - mi saluta lui con il soprannome che ormai mi ha affibbiato e poi esce dalla cella.

Ora devo solo aspettare i prossimi colloqui e cercare di scoprire la verità, poi devo confidare nel fatto che  Anita e  soprattutto Ciro mi aiutino.

ODIJ E AMMORE // MARE FUORIOnde histórias criam vida. Descubra agora