Capitolo 79.

1.1K 41 7
                                    

CIRO'S POV :

Sono passati ormai tre mesi da quando Clarissa ha scoperto di essere incinta e le nostre vite sono cambiate totalmente. Inaspettatamente non mi sono mai sentito così tanto bene in vita mia, sentirmi legato a Clarissa è bellissimo ed indescrivibile ma sapere che c'è un'altra vita dentro di lei che presto nascerà, al quale dovremmo imparare a camminare, a parlare, a mangiare, ad inseguire i propri sogni mi riempiere il cuore di una gioia che non credevo neanche fossi in grado di provare. Sicuramente ho ancora tanta paura, non so se sarò in grado di fare il padre, se riuscirò a dargli tutto ciò che chiede, ma di sicuro mi impegnerò affinché lui o lei cresca in un posto pieno di amore.

Oggi è il giorno di visita dalla ginecologa per Clarissa, e siccome oggi molto probabilmente scopriremo il sesso di nostro figlio abbiamo chiesto un permesso per uscire, e dato che quella piccola rompiscatole di mia sorella ha detto che non si sarebbe persa per nessuna ragione al mondo una cosa così importante nella vita di suo nipote ha riempito la testa della direttrice di chiacchiere e alla fine anche lei stanca di ascoltarla tutti i giorni ha ceduto a far uscire anche lei e non so come abbia fatto firmare un permesso anche per Edoardo.

Ora io e il mio amico siamo fuori dall'IPM ad aspettarle, ma loro ci stanno mettendo più tempo del previsto.
Camminando nervosamente avanti ed indietro fumo cercando di calmarmi, mi mette agitazione il loro ritardo.
"Cirù."- mi richiama Edoardo mentre è appoggiato con le spalle al muro e mi guarda attentamente, mi conosce e sa benissimo com'è il mio stato d'animo in questo momento.
"Lo sai che le donne ci mettono sempre più tempo per sistemarsi e fare tutte quelle cose loro , stai tranquillo."- continua lui , cercando così di tranquillizzarmi.
Sbuffo fumo dalla bocca, mentre vedo arrivare la macchina di uno dei ragazzi che lavora per la mia famiglia. E proprio in quel momento i cancelli dell'IPM si aprono e da dietro spuntano le due donne più importanti della mia vita.
"Sappiamo di avervi fatto aspettare, ma le persone importanti si fanno attendere."- ci saluta così mia sorella scuotendo leggermente i capelli, facendo ridacchiare Clarissa. Io finalmente mi rilasso e getto a terra la sigaretta.
"Possiamo andare?"- chiedo avvicinandomi a loro due, afferrando lo zaino che Clarissa porta sulla spalla per poterlo portare io.
"No, lascialo, è leggero."- mi dice lei sorridendo ma ormai l'ho già caricato sulla mia di spalla.
"Era meglio quando eri il cattivo della storia ." - mi prende in giro mia sorella.
Ma io non la ascolto, e mi avvio verso la macchina seguito da Clarissa.
Quest'ultima però mi afferra una mano e mi costringe a girarmi verso di lei.
"Non mi saluti neanche?"- mi fa il broncio, io mi avvicino e le metto una mano sulla guancia accarezzandola.
"Sì, scusa, principe'."- le dico baciandola delicatamente, e il suo profumo di cocco mi invade subito le narici.
Quando però mi stacco dalla sua bocca e noto che alle sue spalle mia sorella e il mio migliore amico stanno letteralmente pomiciando un senso di fastidio mi fa storcere il naso.
Clarissa segue il mio sguardo e poi ridacchiando mi chiede.-" Non ti abituerai mai, vero?"
"Probabilmente no."- le rispondo sincero. Sono contento che stiano insieme, dico sul serio, ormai ho accettato che si vogliono bene a modo loro ma credo che vederli baciarsi, toccarsi, anche solo guardarsi in modo carino mi darà sempre un po' di fastidio.

Durante il tragitto in macchina le battute di Anita, il modo in cui Edoardo la rispondi sempre a tono, e la risata di Clarissa mi hanno distratto, ma una volta fuori dalla clinica sento risalirmi l'ansia. Non è la prima volta che accompagno Clarissa, ma oggi è più importante delle altre volte. Oggi scoprirò se mio figlio è maschio o femmina, e non so ancora quale delle due opzioni mi faccia più paura.
"Stai tranquillo, andrà tutto bene." - Clarissa afferra la mia mano e la stinge fortissima. Ed è strano che proprio io, mi sento al sicuro solo così.

La ginecologa è una donna minuta e paffuta, che ha circa 50 anni, è sempre molto alla mano e non ha mai fatto più domande del dovuto fortunatamente.
Quando ci vede arrivare non sembra essere particolarmente felice di veder 4 ragazzini nel suo studio, ma senza far storie ci fa entrare lo stesso.
"Buongiorno dottoressa."- la saluta Clarissa mentre la ginecologa ci fa accomodare.
"I tuoi genitori oggi non ci sono?"- chiede la dottoressa sorridendo.
"No, purtroppo, avevano un importante riunione di lavoro e non mi hanno potuta accompagnare." - Clarissa si stende sul lettino e si alza di poco la maglietta, ormai già sa come fare.
"Vedo che comunque sei in una buona compagnia."- la dottoressa invece si avvicina al monitor ed inizia a accenderlo.
"Sì,  conosce già Ciro, mentre loro sono i miei migliori amici."- spiega velocemente Clarissa. Noto che Anita resta in un angolo della stanza senza dire una parola, e conoscendola è un comportamento veramente strano.
"Che c'è? Hai paura?"- chiedo a mia sorella corrugando la fronte, intanto che la dottoressa prepara tutti gli attrezzi.
"No, cioè, sì, cioè come funziona?! Quel coso entrerà ..?"- pone le domande una dietro l'altra.
"Sì, si sta cagando sotto."- Edoardo alle sue spalle ridendo la interrompe.
"Stat zitt - lo colpisce su una spalla - sto solo cercando di capire."
Nel frattempo la dottoressa stende il gel sulla pancia di Clarissa, e poi le sistema l'ecografo su di esso.
"Questo è un ecografo e serve per vedere la camera gestazionale e il feto all'interno, quella che intendi tu è una sonda che si basa sull'emissione di onde sonore, che adesso però non ci serve."- le spiega la ginecologa.
"Non sei incinta pure tu, vero?"- chiedo allarmato.
"Dio, no."- mi risponde alzando gli occhi all'insù per poi avvicinarsi a Clarissa.
"Allora dottoressa, mio nipote è maschio o femmina?"- chiede impaziente.
"Intanto vi dico che è tutto apposto, il bambino o la bambina sta crescendo bene, e questo è il suo cuore che batte ."- ci dice prima di premere qualcosa sul computer e poi far partire quel rumore che mi fa sempre lo stesso effetto.

Tum Tum Tum ed io mi sento vivo.
Tum Tum Tum ed i nostri cuori battono all'unisono.
Tum Tum Tum ed io torno a respirare.
Tum Tum Tum e per me non esiste nient'altro che te.

"E lui si sta svegliando proprio in questo momento ..."- aggiunge la dottoressa riportandomi alla realtà.
"Scusi ha detto lui?"- chiede Clarissa cercando di guardare nel monitor del computer.
"Sì ho detto proprio lui. Complimenti è un bellissimo maschietto."- conferma la ginecologa.
Io e Clarissa ci guardiamo negli occhi per un secondo, lei con le lacrime agli occhi ed io con stranamente un sorrisetto stampato sul volto.
Forse in cuor mio ho sempre saputo che era un maschietto, ma averne la conferma oggi mi fa sentire stranamente di buon umore.

Abbiamo deciso di pranzare a casa mia e poi nel pomeriggio Clarissa vuole passare a casa sua per comunicare la notizia ai suoi genitori.
"Visto che non potete chiamarlo Anita, per ovvie ragioni, perchè non lo chiamate Antonio che è il nome maschile che più si avvicina al mio ?"- ci chiede Anita. E' da tutta la mattina che cerca un nome che ricorda il più possibile il suo, come sempre deve stare al centro dell'attenzione.
"Perchè no, Ani', ferniscel."- la ammonisco mentre distribuiscono i panini del MC Donals che abbiamo ordinato.
"Dai però Antonio è carino come nome, molto più di Anito."- Clarissa la prende in giro. Perchè sì mia sorella voleva che mio figlio si chiamasse Anito.
"Chiamatelo Edoardo, accussi nasc bell com e me. "- dice il mio amico beccandosi un' occhiataccia da mia sorella.
"Sì e nasc pur strunz però."- Edoardo le da un pizzicotto sulla guancia.
"Com vai pazz pe' me piccre'."- le dice e lei sta per risponderlo sicuramente in malo modo quindi prima di sentire l'ennesima litigata tra i due li interrompo.
"Io forse ho pensato ad un nome."- esclamo, ed improvvisamente tutti gli occhi sono su di me.
"Forse potrebbe sembrarvi un'idea scontata, ma è tutto il giorno che ci penso."- aggiungo.
"Ti ascolto."- mi dice Clarissa appoggiando la sua mano sulla mia, io la prendo e la chiudo a conchiglia.
"Ho pensato al nome di papà. So che starete pensando che sia pazzo, che lo esporrei ancora di più, insomma così facendo ci sarà un nuovo Salvatore Ricci che presto potrebbe diventare il nuovo boss ma non sarà così . Io rispetto tantissimo mio padre, la mia famiglia e il mio cognome, non ho mai rinnegato chi sono e quello che mi hanno insegnato ma per mio figlio sarà diverso. Lui sarà un Salvatore Ricci diverso, lui andrà a scuola, studierà, lavorerà sodo, realizzerà i suoi sogni e mai e dico mai vedrà quello che ho visto io. Lui sarà il cambiamento, una nuova vita, una nuova speranza, lui sarà il mio Salvatore."
Quando smetto di parlare mi accorgo che sia Clarissa che Anita stanno piangendo.
"Sei un bastardo di merda."- mi dice Anita tra le braccia di Edoardo, che nel suo linguaggio significa "Grazie per avermi fatto piangere".
"Sarà il nostro angelo, già è il nostro angelo."- mi dice Clarissa mentre si alza per venire ad abbracciarmi.
"Va bene per te chiamarlo così?"- le chiedo conferma, voglio che anche lei sia contenta di questo nome e del suo significato.
"E me lo chiedi anche?! Sì, assolutamente sì."- annuisce sicura lei.

Mi alzo e me la porto sul petto abbracciandola. Ora sto bene, non mi manca più nulla.

ODIJ E AMMORE // MARE FUORIWhere stories live. Discover now