Capitolo 28.

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ANITA'S POV :

Sono sempre stata una persona impulsiva, ho sempre affrontato tutto di petto senza curarmi delle conseguenze. Quello che volevo, quello mi prendevo, e di tutto ciò che ottenevo mi scocciavo dopo neanche un giorno.

Questa volta però non è andata così, Edoardo nella mia vita non era programmato, ed era per me qualcosa di impossibile. Ma ovviamente mai una volta che mi fermassi davanti ad un no, io devo spingere sull'acceleratore fino a quando non sbatto contro il muro.
Ho ottenuto ciò che volevo, ci sono andata a letto e che mi è piaciuto da morire non lo dico a nessuno, e che vorrei rifarlo altre cento volte neanche.
L'unica cosa che mi preoccupa è se mai mio fratello dovesse venire a scoprire questo piccolo segreto, ecco perché mi sono allontanata da Edoardo, per potreggere entrambi.

Solo che appena chiudo gli occhi rivedo quella scena di noi sulla spiaggia in continuazione, non riesco a togliermelo dalla testa.

"Mi vuoi dire che hai?" - mi chiede Clarissa mentre siamo sedute sulla panchina in cortile ed io sto fumando una sigaretta del terzo pacchetto che ho aperto in una giornata.
"Niente." - scollo le spalle. Lei non lo sa quello che è successo ieri, nessuno dovrà mai saperlo.
"Quindi vuoi semplicemente farti venire un cancro ai polmoni per niente?" - mi chiede indicando la sigaretta che ho tra le mani.
"Ma perché nun te faje e cazz tuoij?" - le rispondo in modo aggressivo.
"Perché ormai ti conosco e so quando c'è qualcosa che non va." - mi dice guardandomi attentamente.
"Ho fatto una cazzata Clari'." - le confesso esasperata.
"Quando mai non ne fai una?" - mi chiede ridacchiando leggermente.
"Sì ma questa volta rischio pesante." - le rispondo vaga.
"Anita che hai combinato?" - mi chiede preoccupata.
Mi guardo intorno, non c'è nessuno nei paraggi, le ragazze sono tutte lontane ed i ragazzi ancora non sono scesi.
"Io ed Edoardo stiamo stati assieme ieri." - le sussurro.
"Assieme in che senso?" - mi chiede confusa.
"Abbiamo fatto sesso." - le rispondo diretta.
"Ma dico sei impazzita? Con il migliore amico di tuo fratello.?" - mi sussurra lei agitandosi.

"Uao grazie, non ci avevo fatto caso.
Ma sai ieri mentre avevo la sua lingua in bocca e lui cercava di spogliarmi, mio fratello non era tra i miei pensieri." - le dico con tono beffardo.
"Ti è piaciuto?" - mi chiede lei imbarazzata.
"È stato solo sesso." - scollo le spalle fingendo indifferenza.
"Allora di cosa ti preoccupi?" - lei alza un sopracciglio indispettita.
"Se Ciro lo scoprisse..."- abbasso lo sguardo.
"Se non ti è neanche piaciuto, non c'è il rischio che succederà di nuovo. È stato un piccolo sbaglio, che piano dimenticherai. E sono sicura che neanche lui dirà mai a Ciro che è andato a letto con la sua sorellina."- mi spiega lei.
"Giusto?" - continua Clarissa, io annuisco poco convinta.

I ragazzi fanno ingresso nel cortile, accompagnati dalle guardie.
Davanti a tutti c'è ovviamente mio fratello e al suo fianco c'è come sempre il suo migliore amico.
Entrano nel campetto ed iniziano a passarsi la palla.
Edoardo ride, scherza, si diverte, ma non guarda mai nella mia direzione, neanche una volta.
Si porta i capelli indietro e quel gesto mi manda in totale confusione, mi mordo il labbro pensando che ieri quelle mani erano sul mio corpo, e la sua bocca era sulla mia.
Mi sento improvvisamente accaldata, tanto da dover distogliere lo sguardo per non pensarci.

"Ho capito tutto." - esordisce Clarissa.
"Tu hai paura perché Edoardo ti piace, e neanche poco." - ride lei.
"Ma ca allucca a fa?" - la ammonisco.
"È così, vero? È questo che ti fa paura?" - incalza lei.
"A me nun me ne fott nu cazz e chillu scem." - abbasso lo sguardo.
"Ah sì? Allora asciugati la bava quando lo guardi, prima che qualcuno lo noti." - mi prende in giro lei.
"Clari' non è divertente."- le dico con tono dispiaciuto.
"Non c'è niente di male se ti sei presa una cotta per lui, certo è un bel casino visto che il migliore amico di tuo fratello, ma non per questo è impossibile."- mi dice lei fantasticando.
"Clari' tu credi troppo alla favole."- le dico con un sorriso amaro.
"E che male c'è? Siamo rinchiuse qua dentro, sognare è l'unica cosa che ci resta da fare."- mi risponde lei, io mi giro a guardarla.
"Tu non capisci, questa non è una favola e quelli come mio fratello ed i suoi amici non sono principi azzurri che ti vengono a salvare. Quelli così ti trascinano fino in fondo agli abissi , e dopo non c'è più modo di risalire, ed io ho troppe cose da perdere se vado a fondo."- assottiglio lo sguardo.

"Guarda che l'amore arriva all'improvviso, mica lo puoi controllare."- mi dice con occhi sognanti.
"E ti sbagli, io posso controllare pure i sentimenti."- sogghigno fieramente.
"Non fare l'arrogante con me. Tu sei solo un'adolescente, proprio come me, che si è presa una cotta per un ragazzo, questo non lo puoi controllare."- ribatte lei.
"Ho smesso di essere solo un'adolescente parecchio tempo fa, quando mio fratello e mio padre sono stati arrestati, ed io ho dovuto spacciare droga e punire chi non voleva pagare il pizzo per conto della mia famiglia. O' capisc tu chest?"- le sussurro a denti stretti.
"Mi dispiace per quello che hai dovuto passare."- mi dice amareggiata.
"Non ti dispiacere per me Principe', questo è quella che sono e questa è la mia vita, e a me va bene così."- scrollo le spalle tornando a guardare davanti a me.
"Sì ma non è giusto, tu hai tutto il diritto di goderti il tuo momento di felicità."- mi dice lei con tono dolce.
"Me lo sono goduta, credimi. - le dico in modo malizioso pensando alla giornata di ieri - ma mo' e passat."
"Lui ti piace? Dimmi la verità."- mi chiede lei, io guardo nella direzione di Edoardo.
Vorrei dire tante cose, tutte quelle cose che lui mi fa provare anche solo con un sguardo, ma non posso.
"Pure si foss è finito tutto ieri sera. Gli ho detto che è stato uno sbaglio e che non mi deve cercare mai più."- le rispondo tornando a guardarla.
"Perchè l'hai fatto?"- mi chiede confusa.
"Per fargli credere che io abbia il controllo, che non provo nulla, che sono una stronza che ha solo giocato con lui."- le spiego scrollando le spalle.
"Preferisci stare male piuttosto che viverti questo sentimento?"- lei scuote la testa contrariata.
"E' megl acussì, fidati."- le dico tirandomi il cappuccio della felpa sopra la testa, mettendo così fine a quella discussione.

Io non sono come lei, non mi metterò al pianoforte e dedicherò una stupida canzone d'amore ad Edoardo. Sono più forte di tutto quello che sto provando, io sono in grado di far star zitto il cuore che in questo momento mi sta gridando tante cose, io posso farcela.

ODIJ E AMMORE // MARE FUORIWhere stories live. Discover now