Capitolo 57.

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CLARISSA'S POV:


"Quanto mi è mancato."- Dice Anita mentre aspira fumo dalla sua sigaretta. 
Dopo la piccola festa di bentornata che gli abbiamo organizzato siamo tornati tutti nelle proprie celle, ed io non vedevo l'ora perchè ho così tante cose da raccontarle.
"La tua nicotina ti è mancata più di me?"- la guardo imbronciata, lei intanto si è seduta a gambe incrociate sul tavolino.
Ho immaginato così tanto di rivederla seduta lì che adesso che sta succedendo realmente sembra surreale.
"Decisamente."- mi prende in giro lei, perchè so che in fondo le sono mancata tanto quasi quanto lei è mancata a me.

"Stai bene, adesso?"- le chiedo e nel frattempo mi siedo sul suo letto.
"Ma veramente pensavi che mi avrebbero ucciso?! A me?! Ma m'è vist?!"- fa la spaccona.
"Ani' non scherzare, sono cose serie."- la ammonisco.
"Clari' il mio cognome è Ricci, lo so da quando sono nata che la mia vita è costantemente in pericolo."- la mia amica fa spallucce ed è così triste tutto questo. Nascere per poi sapere che ti aspetta una vita continuamente con il fiato sospeso.
"Mi dispiace.."- mi limito a dirle abbassando lo sguardo.
"Non dispiacerti."- mi dice mentre lancia la sigaretta ormai finita fuori dalla finestra e poi mi raggiunge al mio fianco sul letto.
"Piuttosto mi racconti cos'è successo tra Ciro ed Edo?"- mi chiede lei incuriosita.
"Hanno fatto pace."- riassumo il tutto  senza troppi giri di parole.
"In che senso hanno fatto pace?"- mi chiede lei preoccupata.
"Ciro si è arreso, ormai lo ha capito che Edo ti vuole troppo bene e non ti lascerà andare per nessun motivo al mondo."- la rassicuro io.
"Te lo ha detto Ciro questo?"- mi chiede ancora allarmata.
"No, ma.."- sto cercando di spiegarle bene tutto ma lei mi interrompe.
"E allora non si è arreso, si è solo per un attimo calmato perchè io ero in coma."- Anita si alza dal letto ed inizia a camminare nervosamente per la stanza.
"No Anita. Ciro ha parlato con Pietro, che a sua volta ha parlato con Edo. Sono tornati per fino in cella insieme, e tuo fratello non ha cercato di ucciderlo. Puoi stare tranquilla, veramente."-  cerco di spiegarle bene tutta la situazione.
"Sei sicura?"- mi chiede fermandosi in mezzo alla stanza.
"Sono più che sicura, non c'è nessuno che conosce Ciro meglio di me, fidati. A parte te, ovviamente."- le faccio l'occhiolino.
"Che Edoardo può starmi vicino, mio fratello te lo ha detto prima o dopo essersi fatto un giro dentro di te?"- mi chiede lei maliziosamente, io arrossisco subito.
"Ani' ma che dici?!"- mi era mancato il suo umorismo.
"Quindi la vostra  favola come va?"- torna a sedersi al mio fianco.
"Non ci crederai mai, ma va tutto benissimo."- le rispondo entusiasta.
"E' stato molto male in questo periodo, non l'ho mai visto così tanto fragile, e sai bene che tuo fratello non esprime mai i suoi veri sentimenti."- le racconto e sul suo viso compare una smorfia di dolore.
"Grazie per essergli stata affianco, è un bene che ci sia tu nella sua vita."- a queste parole il mio cuore si riscalda, perchè se per fino la sorella che fino  a poco tempo fa mi odiava si è accorta di quanto bene gli sto dando vuol dire questo amore che provo deve essere veramente molto forte.
"A suo modo anche lui mi da tanto."- le sorrido.
"Sì ho capito cosa intendi per "tanto"."- aggiunge le virgolette con le mani alla parola "tanto", alludendo ad altro.
"Ma la smetti?"- le do un buffetto sulla spalla facendola ridere.
Mi era mancato il suono della sua risata, ma sapevo in cuor mio che sarebbe tornata.
"A proposito della tua festa di bentornata."- le devo raccontare la verità.
"Sì ecco grazie per quello che hai organizzato."- mi dice lei in imbarazzo.
"Anita non è stata una mia idea."- le confido sorridendo, lei alza un sopracciglio.
"E' stata un'idea di Edoardo. E' andato da Beppe, e lo ha convinto a farci fare questa festa, io ho solo dato una mano."- mi guarda con uno strano luccichio negli occhi.
"Ma che stai ricenn?"- mi chiede incredula.
"E' la verità Anita, se c'è qualcuno che dovresti ringraziare  è decisamente lui."- le accarezzo una spalla dolcemente.
"Ci sono tante in cose, in realtà, che devo dirgli."- si morde nervosamente il labbro inferiore.
"Prenditi tutto il tempo che ti serve e poi vai da lui, vi meritate un po' di tranquillità e amore."- le dico in modo compassionevole.
"Non ho bisogno di tempo, ci vado ora."- si alza così in fretta dal letto che quasi mi fa girare la testa.
Improvvisamente, infatti, mi sento di nuovo la bile risalire dalla bocca del stomaco, come mi è capitato l'altro giorno in sala comune e come mi capita spesso in questi giorni.
Corro in bagno, e a stento riesco ad arrivare al lavandino che subito rimetto tutto ciò che avevo nello stomaco.
"Clari' ma che succede?"- mi chiede in stato di allerta Anita.
"Vomito spesso in questi giorni, sono stata molto in pensiero per te."- le spiego mentre mi sciacquo velocemente la bocca.
"Sicura che non sia per qualcos'altro?"- continua a chiedermi.
"Per cosa dovrebbe essere scusa?"- alzo il viso e la guardo dallo specchio posto sul lavandino.
"Non saprei, magari hai preso un virus intestinale o qualcosa del genere. "- scrolla le spalle.
"Sto bene."- la rassicuro.
"Però se vai in infermeria a farti visitare, mi sentirei più tranquilla."- incrocia le braccia al petto.
Sospiro e poi solo perchè conoscendola so che mi ripeterebbe la stessa cosa per i prossimi giorni la accontento.
"E va bene, andrò in infermeria. Ma sono sicura che non è nulla, fidati della tua amica che studia medicina."- le faccio l'occhiolino.
"Scusa se mi preoccupo per te."- mi dice infastidita.
"Vieni qua piccola rompipalle."-  le dico tirandola per abbracciarla, facendo attenzione a non stingerla troppo visto che mi ha detto che ha ancora un sacco di lividi.
Mi è mancata un sacco questa nana.

ODIJ E AMMORE // MARE FUORIWhere stories live. Discover now