Capitolo 71.

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CLARISSA'S POV:

Avrei tanto sperato che questo giorno non arrivasse mai, restavo sveglia la notte credendo che magari così il tempo non sarebbe passato, e invece questi ultimi giorni sono volati così in fretta che sembra sia stato solo un battito di ciglia.
Oggi verrò trasferita in un altro IPM fuori Napoli, lontana da Anita, alla quale non so neanche come sia possibile essermi legata così tanto, e lontana soprattutto da Ciro. L'ho amato dal primo istante in cui l'ho visto, anche se non volevo ammetterlo nè a lui nè tanto meno a me stessa, e lo amo ancora oggi nonostante tutto. Volevo aiutarlo, magari salvarlo, ma non ci sono riuscita, porto dentro di me una piccola parte di lui, ma ormai ho accettato che lui in carne ed ossa non sarà più presente nella mia vita.

"Hai preso tutto?"- la voce di Anita mi riporta alla realtà.
"Non è che avessi poi così tante cose qui."- le rispondo mentre ripongo nel borsone le ultime cose.
"Puoi mettere anche me nella tua valigia?"- mi chiede guardandomi appoggiata alla finestra.
"Se solo potessi."- le rispondo  arricciando il naso cercando di non  piangere.
"Ti devo dare una cosa."- mi dice mentre si avvicina al  tavolo e prende un foglio, sembra essere un disegno.
"Questo è per te." - me lo porge quasi intimorita.
Afferro il disegno dalle sue mani, sono raffigurate due ragazze che si abbracciano, un semplice disegno che potrebbe anche non significare nulla ma fatto da Anita, la quale non riesce neanche a dire "Ti voglio bene ", so che significa tutto. Questo è il suo modo per dirmi che ci tiene a me.
"Anita ma è bellissimo."- le dico con la voce che si incrina.
"Così non ti dimenticherai di me."- mi dice con un mezzo sorriso e gli occhi che le si riempiono di lacrime.
"Lo sai che non potrei mai dimenticarmi di te, sei la mia migliore amica." - cerco di rassicurarla, ma fa male vederla così.
"Mi aspetterai fuori?" - la vedo oscillare nervosamente su i talloni. E' così piena di insicurezze, convinta di non meritare neanche un briciolo di amore, proprio come il fratello.
"Certo che ti aspetto, anzi appena usciremo sono io che verrò a cercarti per tutta Napoli."- le dico mentre la attiro a me in un abbraccio.
Il suo corpo sussulta, segno che ha appena iniziato a piangere, così la stringo più forte a me.
"Lo avresti mai detto che ti saresti messa a piangere per me?"- la prendo in giro facendola per un attimo ridere.
"Si sempr na principessa ro cazz, non ho cambiato idea su di te."- mi dice lei mentre tira su con il naso.
"Però adesso sono una principessa alla quale vuoi molto bene."- sorrido pensando a quanto il nostro rapporto sia cambiato così tanto.
"Fin troppo."- mi stringe di più a sè, ed io ricambio stando attenta a non stropicciare il disegno che mi ha fatto.

A separarci è la voce di Nunzia, la quale entrando nella cella mi informa che è arrivato mio padre, ed insieme a lui e delle guardie verrò trasferita.
"E' ora di andare."- dico ad Anita che nel frattempo si sta asciugando le lacrime.
"Posso accompagnarla almeno fino al cancello?"- chiede la mia compagna a Nunzia, mentre io prendo il borsone, infilo il disegno di Anita all'interno e me lo appoggio su una spalla.
"E va bene, facciamo  quest'eccezione per questa volta."- le risponde Nunzia in modo dolce.
"Questa dalla a me."- Anita mi prende con forza il borsone dalla spalla.
"Ma Anita ce la faccio anche da sola."- roteo gli occhi.
"Tu si secca secca, non vorrei che ti spezzassi. Forza cammina."- mi spinge delicatamente per farmi uscire dalla cella senza che io possa replicare.

Quando arriviamo giù vicino al cancello, c'è per l'appunto mio padre che è meravigliato di vedermi insieme ad Anita.
"Ciao Clarissa."- mi saluta con un bacio sulla fronte.
Mi limito a salutarlo con un cenno del capo, non posso fingere di non essere ancora molto arrabbiata con lui, ma ormai è andata così, non si torna più indietro.
"Questa è di Clarissa."- Anita gli porge il mio borsone, senza neanche salutarlo, mio padre lo afferra subito e si reca vicino al bagagliaio per posarlo al suo interno.
"Allora  questo è il nostro addio."- mi dice Anita afflitta.
"E' solo momentaneo." - la rassicuro.
"Mi mancherai tantissimo."- e questa  volta è lei che si lancia per abbracciarmi, e dal stupore quasi non casco.
Vorrei veramente poterla mettere nella mia valigia e portarla con me, tanto piccolina com'è ci potrebbe anche entrare, ma poi si farebbe scoprire subito perchè Anita non è proprio il tipo di persona che riesce a stare zitta per più di 2 secondi.

ODIJ E AMMORE // MARE FUORIWhere stories live. Discover now