Capitolo 22.

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EDOARDO'S POV:

Sto perdendo  la testa, non riesco più a ragionare lucidamente, e in altri casi non me ne sarebbe importato più di tanto ma qua c'è in gioco l'amicizia con il mio migliore amico. Non posso permettermi di perdere la sua fiducia, che è la cosa più importante del mondo per Ciro. Se perdo la sua fiducia perdo lui, e il mio sogno di mangiarmi il mondo.

Eppure sua sorella è come una droga per me. Non capisco come faccia ogni volta a farmi finire nella sua trappola. E' come se fosse per me il canto di una sirena, lei canta ed io mi avvicino sempre di più.
Ho cercato in tutti i modi di liberarmi di lei, ma è difficile soprattutto perchè Ciro mi ha incaricato di controllarla e lei continua a fare guai su guai, non riesco a gestirla.
E' addirittura arrivata a  mettere le mani addosso a Teresa, la volontaria che ci sta aiutando con il progetto di Beppe. Non so perchè l'abbia fatto, la spiegazione più logica è che l'ha fatto per gelosia visto che io nell'ultima settimana sto facendo un po' il cretino con la ragazza, ma quando si tratta di Anita niente è sicuro.

Ho provato a  parlare con Anita, cercando una spiegazione logica al suo comportamento, ma ovviamente lei ha solo tentato di provocarmi. E se continua così non so quanto ancora riuscirò a trattenermi.

"Aro stiv?"- mi chiede Ciro appena ritorno nella nostra cella, dopo essere stato da Anita.
"A fare un giro."- scrollo le spalle.
"Me stai annascunnen coccos?"- mi chiede scrutandomi attentatemene.
"E che ti dovrei nascondere?"- ridacchio leggermente per non  fargli capire quanto in realtà io  sia nervoso.
"Tu o' saje che a me puoi dire tutto."- si avvicina e mi poggia una mano sulla spalla.
"Cirù veramente non c'è niente che devo dirti."- gli rispondo mordendomi l'interno della guancia.
"Appost accussì."- mi da dei leggeri colpetti sulla spalla.
"Mia sorella è uscita dall'isolamento, ci devi parlare, e ti devi far dire perchè ha messo le mani addosso alla ragazza del progetto."- mi spiega quello che dovrei fare.
"Non credo sia una buon'idea."- scuoto la testa in disaccordo.
"E pecchè?"- mi chiede confuso.
Vorrei dirgli che in realtà io con la sorella ci ho già parlato, e se non ci fosse stata Liz a controllarci io avrei risposto con molto piacere alle sue provocazioni, ma invece gli rispondo semplicemente. -" Perchè tua sorella non mi ascolta mai, nè tanto meno mi dice mai le cose come stanno realmente. Forse è meglio se ci parli tu."
"C're tien paur e sor'm?"- mi chiede alzando un sopracciglio.
Veramente ho paura di me stesso quando sono con lei, perchè perdo totalmente la testa.
"Te l'ho già detto che tua sorella è una tigre che io non riesco a gestire."- gli rispondo con tono beffardo. 
"Vabbuò ce parl ij cu Anita."- mi da un buffetto sulla guancia  e poi si allontana da me.
Io riprendo a respirare normalmente, devo allontanarmi il più possibile da Anita.

Quando arriviamo nella sala del progetto, vedo subito Ciro prendere  Anita in disparte senza farsi notare. Spero solo che quella piccola stronza non dica nulla di noi, perchè altrimenti sono guai per entrambi.
"Ciao."- mi saluta una voce squillante al mio fianco, girandomi noto che è Teresa.
Il primo giorno che l'ho vista arrivare ho capito che era una preda facile, una brava ragazza che sembra non essere mai stata toccata da nessuno in vita sua. Un fiorellino appena sbocciato che raccoglierò per sporcarlo con il mio inchiostro nero.
"Ciao ciù ciù."- la saluto con sorriso malizioso, di solito funziona sempre con tutte. E infatti le sue guance si colorano subito di rosso.
"Come va con il quadro?"- mi chiede ma so già che non è venuta qui per questo.
"Guarda c'ca, ij so tropp brav."- le sorrido mentre le mostro il mio quadro ormai finito. Ho cercato di raffigurare il mare, perchè per me la libertà è proprio quella macchia di blu.
"In realtà non sei tanto bravo come immagini."- mi prende in giro lei.
"E vabbe sarò bravo in altre cose."- le dico in modo provocante.
"Sei proprio tutto scemo."- lei mi da un leggero schiaffo sulla spalla.
Le guardo il collo, dove ci sono i segni rossi che le ha lasciato Anita.
"Mi vuoi dire che è successo ieri?"- le chiedo indicandole il collo.
"Quella ragazza non sta bene con la testa, mi ha messo le mani addosso senza motivo."- mi dice iniziando ad agitarsi, ed io sogghigno perchè so bene quanto può essere pericolosa Anita.
"Sei sicura che non gli hai detto niente di male?"-le chiedo. So per certo anche che Anita non sarebbe scattata così se non fosse stata provocata.
"Le stavo semplicemente spiegando che il suo quadro non era perfetto come credeva."- mi dice lei facendo spallucce.
"Forse non hai usato le giuste parole, e lei si è innervosita."- le dico cercando di capire meglio la situazione.
"La stai difendendo?"-lei mi guarda incrociando le braccia al petto.
"Sto solo dicendo che per noi qua dentro è difficile impegnarci realmente in qualcosa, e quando ci riusciamo è brutto sentirsi dire determinate cose."- le spiego dolcemente.
"Tu mica ti offendi se ti dico che il tuo quadro non è perfetto."- mi guarda con un ciglio di disappunto.
"Ij no perchè nun me ne fott nu cazz, ma magari per altri è importante."- le sorrido.
"Comunque non è giustificabile."-  ribatte lei.
"Anita è fatta così, non ci sono giustificazioni plausibili  quando si parla di lei."- faccio spallucce.
"Ti piace questa Anita, per caso?"- mi guarda alzando un sopracciglio.
"Ma che dic? E' la sorella del mio migliore amico, è com si foss sor pur a me."- le rispondo vacillando un po'.
Lei mi guarda accigliata, devo fare qualcosa per convincerla del contrario così mi avvicino quando più possibile  e le sussurro.- " E poi o saje che a  me piac sul tu."
"Dai, smettila."- mi dice imbarazzata.
"Appena posso uscire ti vengo a mangiare di baci."- le dico spostandole una ciocca di capelli che le ricade davanti agli occhi.
Lei però si allontana improvvisamente, guardando impaurita alle mie spalle. Mi giro di scatto anch'io e noto che nella nostra direzione sta arrivando Anita.
"Ti devo parlare."- mi guarda incazzata nera.
"Mo' teng che'ffa."- taglio corto io.
"E' urgente."- ribatte seria.
"E allor parl."- non starò al suo gioco, conoscendola sarà sicuramente qualche stronzata.
"Non qui."- mi dice indicando con il capo Teresa.
"Vai, non ti preoccupare."- mi dice Teresa.
"Che c'è? Mo decidi tu per lui?"- Anita la guarda con aria di sfida.
"Stavamo parlando e ci hai interrotti."- le spiega Teresa.
"E che ti stava dicendo? Che sei la ragazza più bella del mondo? Che sei l'unica per lui? Che appena esce da qua ti compra il mondo? Ma non lo vedi che fa così con tutte?"- Anita la prende in giro, e Teresa invece guarda  nella mia direzione perchè quelle sono esattamente tutte le cose che io gli ho detto, e che veramente dico  a tutte. 
"E ' fernut?" - le dico incazzato.
"Sì, ora possiamo andare."- mi dice lei fingendo un sorriso.
"Parliamo dopo e ti spiego tutto."- dico a Teresa mentre le accarezzo una guancia, lei mi guarda delusa.

In questo momento due sono le cose o  io e Anita finiamo per picchiarci o finiamo a letto insieme, e in entrambi i casi se la tocco sono un uomo morto.

ODIJ E AMMORE // MARE FUORIWhere stories live. Discover now