Capitolo 24.

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CLARISSA'S POV:

Sono giorni che non riesco a smettere di pensare al bacio che ci siamo dati io e Ciro. Il piano di Anita ha funzionato, lui si è ingelosito ma non ne capisco il motivo, anche perchè è da quel momento che non mi parla più anzi mi evita il più possibile.
Mi preoccupa tutto ciò, dato chè ho bisogno di lui per la questione di mio padre. Il quale dopo avergli fatto quella chiamata non ho più sentito, spero che Wanda Di Salvo abbia creduto alla bugia che mi ha fatto raccontare Ciro, altrimenti per me e la mia famiglia si mette male.

Quando io e Anita torniamo in cella noto subito che da sotto il mio cuscino fuoriesce un pezzo di carta bianco.
Mentre la mia compagna di cella si chiude in bagno, io ne approfitto per prendere questo foglietto .
E' una bustina, contenente una lettera. Mi affretto ad aprirla, non riesco proprio ad immaginarmi chi abbia mai potuto spedirmi una lettera, e poi non avrebbe dovuto darmela qualche guardia?
Mi metto a leggerla, e appena capisco chi me l'ha spedita mi si gela il sangue nelle vene.

"Clarissa, ho sempre pensato che tu sia una ragazzina molto intelligente, ed è per questo che non riesco a capire come tu sia potuta essere così stupida da pensare che avrei creduto alla bugia che mio figlio e Ciro Ricci siano amici stretti. Ricorda che io ho occhi da per tutto, anche nell'IPM, e so benissimo che in realtà sei tu quella che è diventata amica intima con i figli di Salvatore Ricci, soprattutto di Ciro. Se ho chiesto a tuo padre di mandare te a controllare mio figlio Carmine è solo perchè so che voi due siete amici e per lui sarebbe stato facile fidarsi di te. Ma non ti dimenticare che tu e tuo padre siete fedeli a me, e chi mi tradisce non avrà lunga vita per raccontarlo."

Le mani mi tremano, e la lettera mi cade per terra. Viene prontamente raccolta da Anita che mi guarda sconcertata.
"Clari' che succede?"- mi chiede con ancora la lettera tra le mani.
"E' finita, la vita mia e di mio padre è finita. I Di Salvo hanno scoperto tutto."- le dico buttandomi a peso morto sul letto.
"Ma che stai ricenn?"- mi chiede sbarrando gli occhi.
"Ciro mi ha fatto chiamare mio padre giorni fa e mi ha detto di riferirgli che lui e Carmine sono diventati amici intimi. Ora Wanda Di Salvo, non so come mi ha spedito questa lettera dove mi ha scritto che sa che quella è una bugia e che io sono diventata amica vostra."- le spiego cercando di essere il più chiara possibile.
"Ce sta cocc n'fam ca' din't."- Anita inizia a camminare nervosamente per la stanza.
"Sì ma io adesso che faccio? Mio padre là fuori è in pericolo?"- chiedo preoccupata.
"Devi parlare con Ciro."- mi risponde semplicemente lei.
"Spero che abbia una soluzione per tutto ciò, altrimenti finirà male."- annuisco poco convinta.

Arrivate nella sala del progetto, Anita viene trascinata dal fratello dietro a degli scaffali, mandando a fumo la mia idea di parlare con lui. Credo che voglia sapere da lei come mai ieri ha aggredito Teresa, la ragazza del progetto. Io ero lì, e so che è stata veramente cattiva nei confronti di Anita, ma so anche che nessuno le crederà mai perchè per tutti Teresa è la brava ragazza e Anita è quella cattiva.
Fortunatamente la conversazione tra i due finisce presto, e una volta uscita da dietro gli scaffali vedo Anita andare incontro ad Edoardo, spero che non si metta ancora una volta nei casini ma in questo momento ho qualcosa di più importante di cui occuparmi.
Vado da Ciro che è rimasto ancora lì dietro gli scaffali.
"Devo farti vedere una cosa, è urgente."- gli dico agitandomi.
Lui si guarda intorno, poi mi prende per una mano e mi conduce nella stanzetta.
"Che è succiess?"- mi chiede preoccupato.
Estraggo dalla tasca dei jeans la lettera piegata e gliela porgo. - " Leggi."
Lui rapidamente la afferra, e la inizia a leggere. Il suo sguardo si assottiglia, ispira e butta aria dal naso nervosamente.
"Ma che cazz!"- esclama arrabbiato.
"Ed ora che facciamo?"- gli chiedo preoccupata.
Lui mi guarda intensamente, e poi inaspettatamente mi attira a sé e mi bacia.
E' un bacio dolciastro, niente in confronto a quelli che ci siamo già scambiati. Questo è un po' come quando stai annegando e improvvisamente riesci ad arrivare in superfice, è una questione di sopravvivenza. Inizialmente sono tentata di allontanarmi, ma non posso fingere che tutto questo non mi piaccia quindi ricambio con più vigore.
Mi afferra per i fianchi, mi avvicina a lui per far combaciare i nostri corpi, io gli passo le mani tra i capelli.
"Tu me faje asci' pazz."- mi sussurra sulle labbra e poi passa a baciarmi il collo, dove ci sono ancora i segni che mi ha lasciato pochi giorni fa.
So che dovrei allontanarlo, so che tutto ciò è sbagliato, ma c'è una parte di me che gli spinge la testa ancora di più verso il mio collo. Lui mi affonda le unghie su i fianchi che sono rimasti scoperti dai movimenti improvvisi del mio corpo. E' chiaro che nonostante tutto, stia anche cercando di mantenere il controllo. Mi regala un ultimo bacio che mi spezza il fiato e poi si stacca dalle mie labbra.

"Ma che ti è preso?"- gli chiedo fingendomi arrabbiata.
"Sto perdendo la testa, perchè tu sei tutto ciò che riesce a calmarmi in momenti come questi."- serra la mascella incazzato.
"Guarda che io non sono un tuo giocatolo, non puoi fare di me tutto ciò che vuoi."- lo fulmino con gli occhi."
"Principe' credimi con te non ho fatto neanche la metà delle cose che vorrei fare."- sogghigna malizioso.
"Lasciami subito."- gli dico cercando di spostargli le mani che erano aggrappate ai miei fianchi.

"Ma che caz faje?"- mi chiede lui allontanandosi da me.
" Non è così che io voglio essere trattata, pretendo del rispetto da parte tua." - gli inveisco contro.
"Se la pensi veramente così è meglio che te ne vaje a fancul."- mi urla contro.
"Non vuoi aiutarmi più?"- gli chiedo calmandomi. Non posso perderlo, lui mi serve.
"No, me rutt o cazz."- lui invece non sembra essersi calmato per niente.
"Ed io adesso che faccio con tutta la storia di mio padre?."- inarco le sopracciglia.
"Ma che me ne fott a me, fa' chell che vuo' tu."- mi dice con tono duro.
"Sapevo che non mi sarei dovuta fidare di te."- gli dico e gli occhi mi si riempiono di lacrime.

Devo uscire da questa stanza, ho bisogno di stare lontana da Ciro. E devo trovare una soluzione al più presto, perchè non voglio che mio padre paghi il prezzo di una cazzata che ho fatto io.

ODIJ E AMMORE // MARE FUORIWhere stories live. Discover now