Capitolo 80.

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CLARISSA'S POV:

6 MESI DOPO.

Un anno fa non avrei mai pensato che la mia vita potesse cambiare così tanto, sembra che io abbia vissuto 10 vite in una sola volta, e invece è tutto vero. Sono cresciuta così tanto, mi sono innamorata per la prima volta in vita mia, ho capito il vero significato della parola amicizia, ho ricucito il rapporto con mio padre ed adesso sembra strano ma siamo più legati che mai, l'ho salvato togliendogli per sempre da dosso il controllo della famiglia di Di Salvo, e per ultimo ma non per importanza sto per diventare mamma. Sicuramente ho vissuto anche tantissimi momenti brutti, ma finire nell'IPM mi ha cambiato per sempre la vita.

La mia pena è finita, grazie all'amabilissimo lavoro di mio padre sono riuscita ad uscire anche prima del previsto tenendo conto anche del fatto che sono incensurata e sono incinta. Grazie a papà sono riuscita anche ad aiutare Anita e due mesi fa anche lei è finalmente uscita dall'IPM.

Lasciare lì Ciro però mi è dispiaciuto da morire, non vederlo tutti i giorni è bruttissimo, e mi manca più del previsto. So che per quanto riguarda la sua pena non c'è tanto da fare, e questo mi fa stare ancora più male, ma lui mi ha assicurato che ha un piano. Non so bene cosa significhi, ma mi fido ciecamente di lui, e so che per stare con me ed il bambino sarebbe capace di fare di tutto.

Nel frattempo io ho ripreso a studiare, anche se da casa con un insegnante privato. Non mi andava per niente di tornare in quella scuola piena di figli di papà che mi avrebbero solo giudicata, e poi con il pancione che mi ritrovo per me è molto più comodo e tranquillo studiare da casa. Voglio diplomarmi, andare all'università, e diventare una dottoressa, e mi impegnerò con tutta me stessa per raggiungere i miei obiettivi.

Così nel mentre mi distraggo dalla mancanza che sento di Ciro, anche se lui cerca di prendersi quanti più permessi possibili per stare con me, accompagnarmi dalla ginecologa a fare le visite ed addirittura accompagnarmi ovunque per comprare tutto il necessario per il bambino. Ormai è quasi tutto pronto manca solo lui, il nostro piccolo angioletto.

E poi c'è Anita, la mia migliore amica, mia sorella non di sangue ma per scelta, non mi lascia mai da sola, a parte la mattina quando seguo le lezioni o il pomeriggio quando devo studiare, ma per il resto stiamo sempre insieme. So che a modo suo anche a lei manca tanto Edoardo, e stare insieme ci fa colmare le nostre piccole mancanze.

Oggi per esempio sono sul divano di casa Ricci mentre Anita mi mostra l'ennesimo regalo che ha comprato per il suo nipotino. Questo bambino ancora non è nato è già è pieno di vestiti, giocattoli e cose che probabilmente non userà mai, ma sentire che già è circondato da così tanto amore mi riempie il cuore di gioia.

"E poi gli ho comprato questa."- mi dice la mia amica mentre mi mostra una tutina blu di ciniglia, con tutti orsetti disegnati sopra.
Ormai è inverno, e quando Salvatore nascerà farà freddissimo, quindi ci siamo premuniti di comprare tutti vestiti più caldi possibili.
"Un'altra tutina?"- le chiedo sorridendo, mentre appoggio la tazza che conteneva una buonissima cioccolata calda ma che ormai è vuota, sul tavolino posto davanti al divano.
"Ma questa è bellissima però, guarda ca tiene gli orsetti."- mi dice mostrandomi fiera il suo acquisto.
"Ha troppi vestiti."- la prendo in giro, ma in realtà sono contentissima che lo sta già riempiendo di regali. Anita sarà una bravissima zia, ne sono sicura.
"Disse a principess ro Vomero."- dopo aver ripiegato con amore la tutina nel suo scatolino, mi torna a guardare in modo truce.
"Non è più un'offesa quel soprannome, lo sai ?"- ridacchio leggermente.
"Non lo è mai stato, è un dato di fatto, tu sei una principessa e basta."- scrolla le spalle.
Mi è sempre piaciuto in realtà quel soprannome, soprattutto dal primo momento in cui Ciro lo ha pronunciato. Mi ha fatta sentire speciale, e mal grado le mille battaglie, lui mi ha sempre trattata come una principessa.
"Vado a posare queste cose nella stanza di mio nipote." - mi comunica Anita mentre si carica addosso tutti i suoi nuovi regali e si affretta a salire le scale. Ormai la stanza di Ciro non è più sua ma del nostro bambino, è piena di giocattoli, vestiti, e cose che servono ad un neonato.

ODIJ E AMMORE // MARE FUORIWhere stories live. Discover now