Capitolo 78.

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ANITA'S POV:

So di essere molto impulsiva , però è la prima volta che nella mia vita ho qualcuno di così importante come Clarissa, quindi sapere che una delle ragazze l'ha messa in pericolo mi manda fuori di testa. E poi Clarissa adesso è anche in attesa di mio nipote, e nessuno si può permettere di fargli del male, se lo fanno si mettono contro di me, quello che ho fatto a Viola e sono un avvertimento.

Quando torno dall'isolamento ormai è la mattina del giorno dopo, da quando sono finita all'IPM passo più tempo lì dentro che nella mia cella, quindi non mi scalfigge una notte in più.

Appena metto piede nella cella, Clarissa corre ad abbracciarmi.
"Sei tutta scema, sono stata così in pensiero per te."- mi dice mentre mi stringe sempre più forte.
"Un "grazie amica mia" basterebbe."- la prendo in giro.
"Grazie?!Non voglio che che finisci nei casini per colpa mia."- si stacca dall'abbraccio e mi guarda seria.
"Quale casino Clari'? Viola ha fatto la spia e doveva pagare, anzi deve pagare ancora."- le dico pensando già alla vendetta che potrei mettere in atto con Ciro.
"Quella questione ormai è chiusa, lo sai che Ciro ha risolto il problema con i Di Salvo."- cerca di farmi ragionare.
"Sì ma Ciro ancora non sa che abbiamo trovato la loro spia."- incrocio le braccia al petto.
"Ciro lo sa."- ribatte lei.
"Che significa Ciro lo sa?"- chiedo confusa.
"Significa che lo sa. Ieri dopo la litigata sono andata da lui e gli ho spiegato tutta la situazione, e mi ha promesso che non farà nulla."- mi spiega brevemente.
"Com 'è nun vo fa niente?"- la guardo accigliata.
"Ormai è una storia chiusa, e sa che adesso ci sono cose più importanti a cui pensare."- mi risponde so già che si riferisce alla gravidanza. Sono contenta che Ciro abbia messa da parte tutte le altre cose, ma io sento ancora una gran rabbia dentro che non riesco a controllare.

Senza aggiungere altro mi avvicino alla finestra e mi accendo una sigaretta, Clarissa mi resta a debita distanza, sappiamo entrambe che in gravidanza il fumo fa male, infatti cerco di fumare il meno possibile qua dentro ma adesso ne ho bisogno.
"Perchè non mi dici il reale motivo per il quale se arrabbiata?"- mi chiede all'improvviso Clarissa.
"E qual foss?"- le chiedo, sperando non faccia quel nome.
"Sei arrabbiata per colpa di Edo."- mi risponde lei, sappiamo entrambe che è così ma non lo ammetterò mai.
"Perchè dovrei?!"- aspiro fumo dalla mia sigaretta, come se questo potesse calmare quello che sto provando.

Non abbiamo più parlato dopo che quella chiacchierata in bagno, gli ho chiesto tempo e lui me ne ha lasciato. Allo stesso modo sta cercando di farsi perdonare, lasciandomi regali di ogni tipo tutti i giorni sul letto, ognuno di loro accompagnato da un bigliettino. Faccio finta che non mi importi, e li chiudo nel piccolo armadietto che abbiamo in cella, ma la sera quando Clarissa dorme mi alzo e me li vado a leggere. Su tutte le rose, i pupazzi, le magliette lui lascia sempre il suo profumo perché sa che mi piace tanto, e su ogni bigliettino c'è qualche frase scritta da lui dove mi dice che mi ama, che gli manco, che sarò per sempre la sua piccola e che mi aspetta.
Manca tantissimo anche  a me, però fa ancora tanto male quello che è successo.

"Perchè ti manca, ma sei troppo orgogliosa per ammetterlo."- Clarissa mi guarda con un sorrisetto odioso stampato in faccia.
"Ma che vuo?"- le rispondo alterandomi un po'.
"Sei tale e quale a tuo fratello."- mi prende in giro lei.
"E' un problema?"- le chiedo mentre la vedo avvicinarsi attraverso la nube di fumo che si è creata tra di noi.
"No, noi ormai vi abbiamo capiti e vi accettiamo per quello che siete. Le persone vanno amate con i pregi ma soprattutto con i difetti perchè sono quelli a renderci unici, ma Anita questa cosa dell'orgoglio non funziona più, non con Edo, perchè lui ormai ti conosce, conosce i tuoi punti deboli e sa come farti sciogliere. Come per esempio sa che ti piace il suo profumo, ecco perchè i regali che ti porta sono pieni zuppi del suo profumo, e sa benissimo quali parole scriverti su quei bigliettini, è inutile continuare a fingere che non ti importi."- spengo la sigaretta del posacenere e mi allontano da lei, non mi piace quando mi vogliono far ammettere i miei sentimenti, perchè mi fanno ancora tanta paura.
"Me vac  a fa na doccia."- le dico mentre prendo dall'armadietto tutto l'occorrente.
"E come sempre quando si parla di lui scappi... "- mi dice Clarissa ma non la lascio finire, perchè mi catapulto fuori dalla cella.

ODIJ E AMMORE // MARE FUORIWhere stories live. Discover now