Capitolo 29.

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EDOARDO' S POV :  

I suoi occhi che si incendiano di piacere, le sue labbra rosso fuoco, le sue mani che vagano sul mio corpo, le sue gambe aggrappate intorno alla mia vita, le sue unghie che mi graffiano la pelle, la tigre che ha tatuata sulla gamba, non riesco a smettere di pensare ad Anita e a quello che abbiamo fatto ieri. 
Ho sempre giocato con tutte, mi sono sempre nutrito del loro piacere, ma tutto finiva sempre troppo in fretta, non ho mai avuto tempo per coltivare una relazione, anche perchè da qua dentro sarebbe impossibile.
Eppure Anita ha smosso qualcosa, anche se non so ancora bene cosa.
E lo so che è sbagliato, per un milione di ragione, ma non ho resistito. Lei mi ha sfidato, mi ha provocato ed io non ho saputo oppormi, e porto dentro di me il desiderio di voler ripetere quello che c'è stato tra di noi, ma la consapevolezza che non possiamo mai  più neanche  sfiorarci per errore.

"Ma che cumbinat ajere?"- mi guarda ridendo Totò mentre siamo in bagno a farci le docce.
"C'aggia cumbinat?"- gli chiedo iniziando ad agitarmi.
Lui mi trascina davanti allo specchio posto all'altezza dei lavandini, e mi fa notare che la mia schiena è piena di graffi.
"Ma cu' si sta? Ca a regina ra savan?"- Totò continua a prendermi in giro.
Mi mordo il labbro ripensando al  mio corpo aggrovigliato a quello di Anita, e lei che mi graffia la pelle, non me n'ero neanche accorto, ma da una come me lo aspettavo.
"Peggio, so stat cu' na' tigr."- gli rispondo sogghignando, pensando che non potevo scegliere soprannome più appropriato per Anita.
"Edua' dimmi che non ti riferisci alla tigre alla quale sto pensando?"- mi chiede lui cambiando assolutamente espressione, ora non è più divertito ma preoccupato.
"E ij che ne sacc. Mic te legg rind' o pensier."- gli dico ridendo, ma lui si fa sempre più serio e cupo.
"Edua' - si guarda intorno per controllare se c'è qualcuno, ma in bagno siamo rimasti solo io e lui - sei stato con la sorella di Ciro?"

Io sorrido e poi distolgo lo sguardo, cercando di scappare da quella conversazione mi allontano per vestirmi.
Totò si batte una mano sulla fronte  scioccato.- "Ij nun o' sacc, tu si proprio tutt scem."
"Ma tu l'è vist quant'è bell?"- gli chiedo e come per magia l'immagine di Anita mi appare davanti agli occhi, non riesco a non pensare a lei.
"Edua' non dicer strunzat, a te piacciono tutte."- mi ammonisce il mio amico.
"Lei è diversa."- ribatto io.
"Sì perchè è la sorella del tuo migliore amico, strunz."-lui inizia ad agitarsi.
"E c'è bisogno che me lo ricordi tu? Guarda ca o' sacc buon."- aggrotto le sopracciglia. 
"Ah sì? Mi sembra che ieri però non te lo ricordavi bene?"- mi guarda incazzato.
"Sai comm'è? Quando l'ho vista nuda nun stev pensand proprio a Ciro."- gli rispondo senza spingermi troppo nei dettagli, quello che io ho visto resterà solo mio per sempre.
Lui sospira per poi chiedermi.-" Ti è piaciuto?"
"Chella piccerell ten o' fuoc a rind. "- gli rispondo sorridendo maliziosamente.
"E mo'?"- mi chiede allarmato.
"E mo' niente. Ci ha già pensato lei a dirmi come stanno le cose, e cioè che è stato solo sesso."- mi innervosisco ripensando alla freddezza con la quale Anita mi ha trattato ieri.

"Lo ha detto lei a te?"- mi chiede ridendo.
"Ma che tien a rirer?"- lo guardo confuso.
"L'unica ragazza in grado di farti perdere prima la testa e po e t'appenner."- continua ridere.
"Ma nun me romper o' cazz. "- gli dico lanciandogli  l'asciugamano in faccia.

E' vero è stata lei a chiararmi il fatto che è stato solo sesso, e dopo averlo fatto si è rivestita e se n'è andata subito e questa è una cosa che di solito faccio io, ma non non ho insisto perchè anche se quello che abbiamo condiviso è stato finto troppo bello, io lo so, come lo sa anche lei, che è stato un errore.

Ciro fortunatamente è tutto il giorno che è totalmente preso da qualcos'altro che non fa caso al mio strano comportamento, o forse dovrei dire preso da qualcun'altra ed io so che si tratta di Clarissa. La ragazzina gli piace troppo, non smette di guardarla e appena possono fuggono nella stanzetta,  lui mi dice  che è per parlare della questione del padre ma io sono sicuro che non si limitano solo a parlare. E a me va bene così, perchè lui non presta attenzione a quello che sto combinando io, e poi perchè se la merita anche lui un po' di felicità.

Siamo nella sala del progetto che oramai è quasi giunto al termine, e fortunatamente oggi i ragazzi compresa Teresa non ci sono, non saprei proprio cosa dirle in questo momento e quindi è meglio che non ci sia.
Ho cercato anche di evitare Anita tutto il giorno, così  meno la vedo e più svanisce la voglia di farla di nuovo mia, o almeno questo è quello che spero. 

Ma proprio nel momento in cui Ciro svanisce  chissà dove, mi si avvicina Clarissa.
Io, Totò e gli altri ragazzi la guardiamo meravigliati, non si era mai esposta così tanto fino ad ora.
"Ti sei persa principe'?"- le chiedo con tono beffardo.
"Devo parlare con te."- mi risponde titubante.
"E di che dovremmo parlare io e te?"- le chiedo confusa.
"Di un'amica in comune."- mi risponde vaga, ma io capisco subito. Vuole parlarmi di Anita, è l'unica amica in comune che abbiamo.
Lancio una breve occhiata a Totò che come me ha già capito subito, poi mi guardo intorno per vedere se c'è Ciro ma lui sembra sparito nel nulla, così prendo Clarissa per un braccio e la trascino in posto più appartato.
"Che succies?"- le chiedo ansioso.
"Credo che tu abbia capito che volevo parlarti di Anita."- mi risponde lei confermandomi la mia teoria.

"Le è successo qualcosa?"- chiedo spaventato.
"Ti preoccupi per lei?"- mi chiede meravigliata.
"E' la sorella del mio migliore amico, è ovvio che mi preoccupo per lei."- faccio spallucce.
"Guarda che non devi usare questa scusa con me, io so tutto."- lei incrocia le braccia al petto.
"Tutto cosa?"- fingo di non sapere a cosa si riferisca, non so in realtà quanto mi possa fidare di lei.
"Edoardo so che tu ed Anita avete fatto sesso."- mi sussurra lei imbarazzata.
"Embè?"- le chiedo asettico.
"Sei peggio di lei."- mi dice lei amareggiata.
"Principe' parla chiaro, che vuo' sape'?"- le chiedo senza troppo giri di parole.
"Non so bene cosa ci sia tra di voi, ma so che queste sono cose che non si fanno tutti i giorni con chiunque, quindi ci deve essere un perchè se nonostante tutti i rischi, vi siete esposti fino a questo punto."- lei inizia ad agitare le mani davanti al viso.
"Non c'è nessun motivo in particolare. Io faccio così con tutte, e la tua amica  l'ha fatto solo per fare un dispetto al fratello."- fingo indifferenza.
" E tu credi a quello che ti ha detto Anita?"- mi chiede lei ridacchiando.
"Perchè non avrei dovuto?"- alzo un sopracciglio confuso.
"Perchè ha paura, proprio come te, proprio come tutti voi che siete rinchiusi qua dentro. Pensate che ferire sia l'unico motivo che avete per difendervi, ma non tutti vogliono farvi del male."- il suo tono è dolce, ha ragione Ciro quando dice che Clarissa è proprio una principessa che crede alla favole.
"Ij nun teng paur e niente."- ribatto io.
"Allora dimmi che Anita, la sorella del tuo migliore amico, non ti piace neanche un po'?"- mi chiede lei guardandomi con occhi indagatori.
"Anita per me è stata sol na chiavata."- le rispondo freddo, ma il mio cuore sta battendo all'impazzata perchè lui solo  sa che non è vero.
"Non ci credo."- mi dice perdendo un po' di sicurezza nel tono di voce.
"Eh ma tu credi troppo alle favole, principe'."- sogghigno beffardo.
"Sì ci credo alla favole, e credo anche che l'amore può salvare le persone."- ribatte lei più decisa questa volta.
"Quelli come me ed Anita non li può salvare nessuno."- ammetto un'amara verità.
"E invece voi potreste salvarvi a vicenda."- abbozza un sorriso.

Io sospiro incapace di trovare le parole giuste per risponderle.
E lei a continuare il discorso.- " Se solo smetteste di essere entrambi così orgogliosi e testardi."

"Cosa vuoi che faccia?"- le chiedo, e sono sincero. Non so come gestire Anita, e tutto questo caos che ha provocato dentro di me.
"Solo parlare, il resto verrà da sè."- lei fa spallucce.
" Va bene."- le dico semplicemente.
"Va bene?"- mi chiede confusa.

"Sì va bene, le parlerò ma non ti prometto nulla."- confermo.
"E' già qualcosa."- lei sorride vittoriosa.

Parlerò con Anita, e se nei suoi occhi c'è anche solo un pizzico di quello che provo anch'io giuro che mi gioco anche l'ultimo frammento  di cuore.

ODIJ E AMMORE // MARE FUORIWhere stories live. Discover now