Capitolo 32.

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CLARISSA'S POV :

Nel vuoto, di continuo si formano coppie di particelle. Il loro destino è di incontrarsi, e di scomparire l'una nell'altra. Quando due particelle che hanno interagito tra di loro vengono separate, non esistono più particelle distinte.
Questo è quello che è successo ieri pomeriggio a me e Ciro, ci siamo toccati e le nostre particelle  si sono unite, proprio come i nostri corpi.

Non avrei mai immaginato che la mia prima volta potesse succedere così, mentre sono detenuta in un carcere e con un ragazzo che  va contro tutte le cose in cui credevo fino e poco tempo fa, eppure non mi sono mai sentita in vita mia così viva.
Mi ha riempito di attenzioni, mi ha fatta sentire speciale, mi ha trattata come dice sempre lui: una principessa.

Infatti ho portato la coroncina di plastica che mi aveva fatto indossare, con me nell'IPM.
Quando ritorno in cella, non smetto di rigirarmi quella coroncina tra le mani, guardandola sognante. Avrei voluto restare in quella stanza per sempre, con lui e con il pianoforte.

"Ma che e' fatt?" - Anita scende dal letto e mi raggiunge.
"Che intendi?" - la guardo fingendo indifferenza.
Lei si avvicina a me confusa, e mi strappa la coroncina dalle mani.
"E questa da dove l'hai presa? Sei stata a casa mia?"
Annuisco titubante, con Anita non so mai come comportarmi.
"Questa me la devi proprio spiegare." - mi dice sogghignando mentre mi rida la coroncina.
"Mi prometti che non ti arrabbierai?" - quasi la imploro.
"Dipende cosa hai combinato."- mi guarda incuriosita.
"È vero sono stata a casa tua, con tuo fratello." - ammetto imbarazzata.
"Aspetta mi metto comoda, che voglio sentire tutta la storia." - mi dice lei ridendo mentre si siede sul tavolino vicino alla finestra e si accende una sigaretta.
"La mattina ho girato un po' per le strade di Napoli, e alla fine mi son ritrovata fuori la mia vecchia scuola. Lì ho avuto una brutta litigata con le mie migliori amiche, anzi direi ex migliori amiche." - mi correggo iniziando ad incupirmi ripensando alle brutte parole che hanno usato Beatrice e Ludovica.
" Dobbiamo picchiare qualcuna? "-mi chiede arrabbiata.
" Non c'è né bisogno, le parole di quelle due vipere se l'è portate  via il vento. "- le rispondo, anche se non è vero.
"Non sapevo dove andare - continuo il mio discorso - I miei non sapevano che sarei uscita, così visto che dovevo vedermi la sera con tuo fratello, sono arrivata un po'  prima a casa vostra."
"Okkei ma quando arriva la parte in cui avete fatto sesso?"-mi chiede lei senza filtri, io quasi mi strozzo con la mia stessa saliva.
"Potresti usare dei toni più aggraziati? "- la ammonisco.
"Scusa Principessa, quando arriva la parte in cui il tuo corpo si è unito a quello di mio fratello in un dolce e caldo abbraccio?" - mi dice lei con tono beffardo.
"Guarda che non è stata quella la parte importante." - Ribatto io.
"Ah no?" - mi chiede ridendo.
"Lui è stato così dolce, seppur a modo suo. Mi ha portato sulle giostre per farmi divertire un po', poi mi ha portato in soffitta, mi ha raccontato una piccola parte del suo passato. Poi mi ha chiesto di suonargli di nuovo la canzone al pianoforte, e da lì poi... "-mi mordo un labbro imbarazzata.
"Avete fatto sesso sul pianoforte?" - mi chiede scioccata.
"Non proprio, eravamo sullo sgabello posto davanti." - le rispondo ridendo.
"Che schifo, non metterò mai più piede in quella soffitta." - mi dice con faccia schifata.
Io le schiaffeggio un braccio ridendo.
"Non vorrei distruggere la tua favola d'amore ma avete preso precauzioni?" - mi chiede lei spegnendo la sigaretta nel posacenere.
"Oh cazzo! No!" - esclamo agitandomi.

"Sei sicura di non aver fatto qualche incantesimo a mio fratello? Ti ha portato a casa nostra, ti ha  raccontato di lui e addirittura ha fatto sesso non protetto con te?"-scuote la testa mentre si alza dal tavolino.
"E mo che faccio?" - chiedo impaurita.
"Per fortuna che ci sono io, che sono la parte razionale di te." - mi dice mentre si avvicina al letto e dal sotto al materasso estrae un cartoncino di alluminio contenente  delle pillole.
"Ti devo spiegare pure che so'?" - mi chiede mentre me le porge.
Io scuoto la testa. - "Sei sicura che non facciano male queste cose?"
"Clarissa l'ho presa l'altro giorno dopo essere stata con Edoardo, e come vedi sto bene. Credo che ti farebbe più male avere dei mini Ciro che ti camminano per casa." - mi prende in giro lei.
"Grazie, sei molto gentile." - le dico prendendo una pillola e poi con un sorso d'acqua della bottiglina che ho sul mio comodino la mando giù.

"Ora che farete? I fidanzati felici dietro le sbarre?" - mi chiede Anita con il suo solito pessimismo a rovinare tutto.
"In realtà non abbiamo parlato del dopo." - scrollo le spalle.
"Non per fare l'uccello del male augurio ma sono sicura che questa storia non  finirà bene, ed io non vorrei che fossi tu quella a farsi più male fra i due." - mi  dice lei dispiaciuta.
"Te l'ho già detto che qua dentro l'unica cosa che ci resta è sognare, ed io voglio farlo." - le dico alzando un sopracciglio contrariata.
"Stai attenta a non volare troppo con la fantasia, perché più voli in alto più quando cadrai ti farai male." - mi ammonisce lei.
"Mettimi un materasso se dovessi cadere, perché per ora non ho voglia di scendere dalle nuvole." - le dico con occhi sognanti.

Non ho paura di farmi male, perché per quello che sto provando ora ne vale la pena.

Quando entriamo nella sala del progetto, non ho neanche il tempo di guardarmi intorno che Ciro mi trascina via nella stanza.
Non mi da nemmeno il tempo di parlare che subito mi bacia con i suoi modi sempre così rudi.
"Ma che modi sono? Non mi saluti neanche?" - gli sussurro sulla bocca.
Lui si stacca da me, fa dei passi indietro e poi fa un mezzo inchino.
"Scusa Principe', va bene così?" - mi dice facendomi ridere.
Io lo faccio alzare, e lo tiro di nuovo verso di me facendo combaciare di nuovo le nostre bocche.
La sua mano sul mio fianco, l'altra stretta sul mio fondoschiena, le mie mani intrecciate dietro il suo collo.
Sento di nuovo come ieri una strana sensazione al basso ventre, il mio stomaco è in subbuglio e il cuore palpita impazzito.
Ciro però si stacca di nuovo da me.
"Sono stato imprudente ieri, non ho preso precauzioni. Credo che dovresti prendere la pillola." - mi dice preoccupato.
"Già fatto."- lo rassicuro.
"E com te si procurata na pillola ca' dint?" - mi chiede confuso.
Non posso certo dire che c'è le ha sua sorella e che le ha usate per andare a letto con il suo migliore amico.
"Non ti preoccupare, l'importante è che l'ho presa." - gli rispondo vaga cercando di baciarlo di nuovo ma lui si scansa.
"Clarissa nun me ricer strunzat." - mi guarda attendendo una risposta più esaustiva.
"Me l'ha data Naditza, lo sai lei ha una storia con Filippo, ste cose le servono." - gli dico cercando di fornirgli una spiegazione logica.
"Te ne prenderò un pacchetto io, per le prossime volte che succederà." - mi dice lui leccandosi le labbra.
"Dai per scontato che succederà ancora." - lo prendo in giro.
"Perché non vuoi?"-mi chiede lui vacillando un po'.
"Vedremo." - dico e mi scappa una risata.
"Jam Principe' o sacc che non mi resisti." - mi dice prima di riprendere a baciarmi.

Vorrei restare qui con lui che mi mangia di baci, e invece prima o poi dovremmo uscire da qua dentro e là fuori c'è qualcosa che mi spaventa troppo, la paura come ha detto Anita di cadere e farmi male.

ODIJ E AMMORE // MARE FUORIWhere stories live. Discover now