Capitolo 26.

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CIRO'S POV:

Ho deciso di non aiutare più la principessa con la storia del padre. Non riesco a controllarmi quando sono con lei e questo non va bene, quindi è meglio che io la tenga più lontana possibile. Il problema è che nonostante tutti i miei sforzi continuo a pensare a lei ininterrottamente.

Ora siamo in sala comune, e non smetto di pensare che dovrò condividere questo spazio così ristretto con lei.
"Oh Cirù sta arrivando la principessa." - Edoardo mi prende in giro, beccandosi una mia occhiataccia.
In effetti Clarissa sta facendo il suo ingresso insieme a mia sorella e al resto delle ragazze.
"Comunque guagliù a' principess è proprio' bell." - È Totò a parlare questa volta, e sono quasi tentato di mettergli le mani al collo.
"Putimm continua' a pazzia '?" - gli chiedo fingendo indifferenza, indicando il biliardino.
"Che c'è Cirù? Sei geloso della principessa?" - mi chiede sogghignando Edoardo.
"M'è rutt o cazz." - ringhio a denti stretti.
"Comunque se tu non ti fai avanti, ce poss pruvà sempre ij." - continua a dire Totò ridendo e facendo ridere anche gli altri.
In un movimento repentino lancio la pallina all'interno del biliardino, e senza dire nient'altro mi allontano da loro.

Mi siedo su una delle sedie poco lontano da loro, non capisco perché mi sento geloso di qualcuna che non è neanche mia e mai lo sarà.
Inaspettatamente sento una dolce melodia riecheggiare in tutta la sala comune, non me né mai fregato un cazzo di quel pianoforte, ma in questo momento la mia attenzione viene catturata totalmente.
Clarissa è seduta sullo sgabello davanti al pianoforte e anche se titubante inizia a suonare. Poi però succede qualcosa, lei si blocca, sbaglia qualche nota, e improvvisamente alza lo sguardo su di me. Ci guardiamo per un momento che a me sembra interminabile, ma che a lei sembra dare il giusto coraggio per continuare. Mi arriva dritta al cuore, mi entra nella testa, sotto la pelle, sotto le osse.

Edoardo mi si avvicina, prende una sedia e si siede al mio fianco.
"La principessa si è proprio innamorata di te se è arrivata addirittura a farti queste dediche." - sogghigna lui.
"Ma chi te lo ha detto che sta dedicando questa canzone proprio a me?" - gli chiedo senza mai distogliere l'attenzione da Clarissa.
"Ma o saje che dice sta' canzone?" - mi dice alzando un sopracciglio.
"Nun sacc nemmanc che canzon è." - gli rispondo risoluto.
"Parla di quel desiderio di rientrare nel cuore della persona persa, perdendosi nella bellezza dello sguardo, cascando nei suoi occhi. Una serie di vorrei, dal conoscersi al fare l'amore insieme, allo svegliarsi insieme." - mi spiega Edoardo sognante.
"Tu la devi smettere con le poesie, te fann mal." - lo ammonisco.
"Famm verè si tien e pall di andare a chiedere alla principessa se sta canzone è dedicata a te." - mi sfida lui.
"E second te me ne fott?"- chiedo con tono duro.
"A te della principessa te ne fott e pure assaje."- mi prende in giro ridendo.
"Tu me stai scassan proprio o' cazz, o saje." - ringhio a denti stretti.
Nel frattempo Clarissa ha finito di suonare, e tutti gli stanno facendo i complimenti.
"Ma sai che ho ragione." - sorride vittorioso.
"Me la dai una mano a distrarre le guardie?" - gli chiedo senza dargli troppe spiegazioni.
"Come sempre, Fra'." - ride e poi si alza incamminandosi verso gli altri ragazzi. Comunica loro qualcosa, mentre io vado da Clarissa.

Ho preso Clarissa senza il suo permesso e l'ho trascinata in quella che ormai ə diventata la nostra stanza.
"Principe' mo mi fai pure le dediche d'amore davanti a tutti?" - le chiedo con tono beffardo.
"Cosa? Ma chi ti credi di essere?" - mi dice lei e le sue guance iniziano a colorarsi di rosso.
"Il colore della tua pelle ti tradisce Principe'." - la scruto attentamente.
"Non prendermi in giro." - mi dice distogliendo lo sguardo.
Le afferrò il mento per costringerla a guardarmi e le chiedo - "Perché l'hai fatto?"
"Conosci il testo della canzone?" - mi chiede confusa.
"Me lo vuoi spiegare tu?" - anche se Edoardo mi ha spiegato più o meno di che parla la canzone, voglio sentirmelo dire da lei.
Lei abbassa lo sguardo, io glielo faccio rialzare - "Voglio che mi guardi mentre me lo spieghi."
"Il testo dice che vorrei cascare nei tuoi occhi. Che non importa quanto sia difficile ma non sarà neanche impossibile. Che non importa  quali siano i tuoi drammi, a me non interessano. Che voglio conoscerti davvero, svegliarmi con te e fare un  milione di cose con te. Che nonostante tutto, i tuoi occhi sono belli come il sole dopo un temporale."- mi spiega ed i suoi occhi diventano improvvisamente lucidi.
Mi viene voglia di baciarla ma non lo faccio, e le dico-" Principe' io non vado bene per te. "
" Ma tu che cazzo ne sai? - mi dice e con un gesto deciso mi allontana. - Tu che ne sai di quello che provo? Non puoi decidere tu per me."
"Ti farai solo del male con me." - le dico serio.
"E se io volessi farmi del male?" - mi dice incrociando le braccia al petto.
"Nun me ricer accussi." - più mi provoca, più aumenta il mio desiderio di baciarla, ma devo resistere.
"E invece te lo dico. Io lo so che tutto questo è dannatamente sbagliato, ma è successo e non farò finta del contrario. Forse sto perdendo la testa, ma tu mi piaci e neanche così poco se sono addirittura arrivata a dedicarti una canzone davanti a tutti." - mi confessa lei mentre si avvicina.
È troppo vicina, e il suo profumo mi annebbia la vista.
" Principe'. "-sussurro a denti stretti.
Lei mi guarda con occhi lucidi ed io non riesco più a ragionare.
La prendo con forza e la bacio. Non riesco a resisterle, è così pura ed ingenua. Lei è diversa, questo tra di noi è diverso, è qualcosa che non so neanche spiegare a parole.
La bacio con  più passione, lei mi sta dietro a fatica. Le inclino la testa di lato, così posso passare a baciare il collo, la parte di lei più sensibile.
Le afferro il culo per avvicinarla di più a me, voglio sentire quanto più possibile il calore del suo corpo.
Lei inespertamente mi afferra per baciarmi ancora, per poi afferrarmi con i denti il labbro inferiore.
Se non mi fermo subito, la situazione potrebbe sfuggirmi di mano.

"Principe' Calmati." - le sussurro sulla bocca.
"Non ci riesco." - mi dice prima di baciarmi ancora.
A malincuore mi stacco di nuovo.
"Non ti scoperó in una stanza buia e schifosa, e credimi mi costa tanto fermarmi ora ." - le affondo le mani sul culo per farle capire quanto io stia morendo dalla voglia di farla mia.
"Appena usciamo da qua, andiamo in un posto speciale. E facciamo tutto quello che vogliamo." - le dico con voce rotta dalla passione.
"Me lo prometti che non ti allontani più da me?"- mi supplica lei.
"Te lo prometto." - firmo la mia condanna a morte.

Perché sono sicuro che se non mi ha  ancora mai ammazzato  nessuno in vita mia, Clarissa lo farà di sicuro.

ODIJ E AMMORE // MARE FUORIWhere stories live. Discover now