Capitolo 49.

1.6K 55 0
                                    

CLARISSA'S POV :

Sento il cuore più leggero da quando ho fatto pace con Ciro. Ho deciso di raccontargli la verità su quello che mi aveva chiesto di fare mio padre,  e lui ha avuto il coraggio di affrontare Wanda Di Salvo al posto mio, e questo è stato un gesto importantissimo per me. 
Ora tutta questa brutta storia sembra essere finita, Ciro gli ha detto che io e la mia famiglia apparteniamo ai Ricci, non so bene cosa significa ma lui mi ha assicurato che è per proteggermi ed io mi fido di lui.

Con Ciro al mio fianco mi sento più forte, tanto che non me frega nulla se mio padre non lo accetta ed addirittura è venuto fin qui per fare un colloquio con Ciro e dirgli di lasciarmi stare. Sembrava  veramente impaurito di perdermi, ma io gliel'ho giurato che  sono innamorata di lui, non lo lascio solo perchè è tutto così dannatamente complicato.
Poi  Ciro è andato via lasciandomi da sola, la guardia gli ha detto che la direttrice lo cercava e dopo di che non ho saputo più nulla. Sono seriamente preoccupata, non so se andare nella sua cella, o se così facendo potrei metterlo ulteriormente nei guai. Anita dovrebbe tornare tra poco dal suo giorno libero di ieri, e spero non ci metti poi così tanto perchè sto morendo di ansia.

I passi di qualcuno alle mie spalle però mi costringono a girarmi. Sotto l'entrata della cella c'è Ciro, ma sembra completamente un'altra persona rispetto a quella che era qui un'ora fa.
Muove il  corpo a rilento, come se fosse un robot, ha gli occhi lucidi come di chi vorrebbe scoppiare a piangere da un momento all'altro, e la faccia bianca come un lenzuolo.

"Ciro ma che è successo?"- gli chiedo preoccupata mentre mi avvicino a lui.
Lui non mi risponde ma semplicemente mi si butta addosso e mi abbraccia, così forte che quasi mi blocca il respiro. Non gli chiedo nulla più ma ricambio il suo abbraccio, lo tengo stretto a me e lui appoggia la sua testa nell'incavo del mio collo. Lo sento sussultare e lì capisco che in silenzio sta piangendo. Non l'ho mai visto così triste e debole, non so cosa sia successo ma sono sicura che è qualcosa di grave.

Passiamo alcuni minuti così abbracciati, e una volta che si stacca da me capisco che avevo ragione, ha il viso inondato di lacrime. Mi strazia l'anima vederlo così, ma non lo forzerò a parlare, deve essere lui a sfogarsi se ne ha bisogno.

"Clari..."- mi sussurra flebilmente.
"Sono qui Ciro."- gli prendo il viso tra le mani e gli asciugo le lacrime che sono rimaste appiccicate sulle guance.
"Pietro e Anita...- fa un respiro profondo e poi continua- hanno fatto un incidente in macchina, un brutto incidente."
A quell'affermazione il mio cuore smette di battere.
"Ma che dici? Com'è successo? E adesso come stanno?"- gli pongo le domande una dietro l'altra, non posso perdere la mia migliore amica, e lui non può perdere la sua famiglia.
"Non so molto cose perchè anche se sono stabili non si risvegliano, nessuno dei due."- la sua voce è spezzata.
"Mi dispiace così tanto."- gli dico con gli occhi che mi si riempiono di lacrime.

"Dimmi che c'è la faranno, ti prego, ne ho bisogno."- mi implora.
Lo attiro a me in un altro abbraccio, e con la testa appoggiata al suo petto gli sussurro.- "Certo che c'è la faranno. Loro, soprattutto Anita, sono forti  come te. Non pensare subito al peggio, se sono stabili vuol dire che c'è già speranza."
"Io non posso perderli..."- mi dice e posso sentire il suo cuore battere più del normale.
"Non li perderai, te lo prometto."- gli dico anche se so che questa è una cosa che purtroppo non posso prevedere.

Lo trascino con me e lo faccio sedere sul letto di Anita, io mi siedo al suo fianco.

"La direttrice che ti ha detto? Quando ti permetteranno di vederli?"- gli chiedo, lui appoggia la testa sulla mia spalla. E' così strano vedere quanto lui abbia bisogno di me, in questo momento.
"Appena possibile mi fa uscire."- mi risponde lui, le sue mani tremano così gliene prendo una e la stringo forte tra le mie.
"E i tuoi genitori?"- chiedo titubante, non so mai qual è il modo giusto di chiedere della sua famiglia.
"Papà è a Poggioreale, mamma dovrebbe essere fuori Napoli."- mi risponde lui come se fosse la cosa più normale del mondo. Io mi sento morire dentro, non voglio neanche immaginare quanto sia stato difficile per loro crescere in un ambiente del genere, da soli.
"Stai tranquillo, si risolverà tutto."- mi stringe una mano e poi alza la testa dalla mia spalla per guardarmi.
"Lo pensi sul serio?"- mi chiede, il suo viso è spento. Non c'è rabbia, tristezza, angoscia, niente, non dice nulla.
"Sì, che lo penso veramente."- gli dico per cercare di tranquillizzarlo, ma in realtà ho un'ansia tremenda anch'io.
"Stai cu'me?"- quasi mi implora.
"Ma certo che sto te, come sempre. Non devi neanche chiedermelo."- appoggio la mia fronte contro la sua, guardandolo intensamente negli occhi.
Lui mi afferra con l'altra mano libera  per attirarmi e darmi un bacio. E' un bacio amaro come le lacrime che gli erano rimaste sulle labbra, come il dolore che in questo momento sta provando. Ed io con questo bacio, me lo prendo tutto il suo dolore. Perchè lui ne ha subito già abbastanza, ora deve sentire il cuore più leggero, anche se è così difficile.
Quando si stacca da me, mi viene in mente una cosa. Edoardo deve sapere di Anita, io lo so, l'ho visto nei suoi occhi, potrebbe morire se gli succedesse qualcosa.
"Edoardo lo sa?"- chiede mordendomi il labbro, so che loro due ancora non si parlano.
"E perchè dovrebbe saperlo?!"- mi chiede alzando un sopracciglio.
"Ciro non voglio farti arrabbiare, già hai tante cose a cui pensare. Ma credo che lui debba saperlo, io l'ho visto quanto ci tiene a tua sorella, fidati di me." -lo vedo irrigidirsi, ho paura che possa andare via senza neanche rispondermi.
"Io non glielo dirò."- mi risponde invece.
"Glielo dico io, se tu vuoi."- lui mi guarda con quegli occhi neri tristi e  profondi che hai e poi annuisce flebilmente. 
"Vuoi che ci parli io?"- chiedo per avere conferma.
"Sì Clari, parlaci tu, è meglio."- mi dice buttandosi di nuovo fra le mie braccia.

Gli starò vicina, aprirò il suo petto delicatamente, prenderò il suo cuore tra le mani e ne toglierò tutto il male intorno. Lui non se lo merita, ha visto già troppe cose, e fatto troppe cose, che gli hanno fatto male. Ci sono io qui con te Ciro, sempre e per sempre, è una promessa. 

ODIJ E AMMORE // MARE FUORIWhere stories live. Discover now