Prologo

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Erano le 16:00 del 29 febbraio 2052 quando tutto cambiò.

Un'enorme sfera di luce esplose nel cielo. Migliaia di globi infuocati piovvero dalla volta celeste, rigando il volto azzurro del mondo come lacrime di sangue. La terra vibrò e si sgretolò; i mari si alzarono e si tinsero di nero; il vento frustò con violenza ciò che incontrò sul suo cammino. La natura era in preda a una furia cieca, e mostrava un odio e un'ostilità verso il genere umano che per secoli l'aveva ferita.

L'esplosione anomala generò un gas inodore che si insinuò ovunque, permeando ogni cosa con la sua aura nociva e provocando un cambiamento repentino e incontrollabile in tutte le creature. Vicino al cuore di ogni essere vivente, infatti, se ne formò un secondo, in seguito denominato fulcrum, un nuovo organo capace di immagazzinare le energie negative, il dolore e lo stress. La composizione del fulcrum e il suo funzionamento erano sconosciuti, ma di una cosa si aveva certezza: un sovraccarico di energia nociva conduceva alla Mutazione.

Gli animali furono i primi a mutare, dominati da una violenta e improvvisa frenesia. Quelli torturati negli allevamenti intensivi, cacciati o intrappolati dimostrarono una maggiore ferocia, divorati da un profondo rancore verso quella vita di stenti e patimenti cui erano stati sottoposti.

Anche gli esseri umani manifestarono lo stesso cambiamento. Più l'odio e la sofferenza erano intensi, più il nuovo fulcrum che pulsava nel petto si nutriva del loro risentimento.

La Grande Mutazione ebbe inizio quel giorno.

I Capi di Stato tennero consigli straordinari, riunioni e summit. Ma niente di tutto quello che avevano da dire poteva cambiare la situazione. Il tempo per rimediare agli errori era finito, le promesse fatte nel corso degli anni non erano state mantenute e, ora, la natura riscuoteva il suo prezzo. Non era più tempo di "se" e "ma", niente più schemi o vuoti progetti di miglioramento.

I cristiani parlavano di "Apocalisse", gli ebrei di "Fine dei Giorni", i musulmani sostenevano che fosse giunto il "Giorno del Giudizio". Altri ancora profetizzarono la "Fine dei Tempi", il "Ragnarök" e la "Battaglia finale tra il Bene e il Male". Gli scienziati non riuscivano ancora a capire cosa avesse scatenato la Mutazione, ma di una cosa erano sicuri: il punto di non ritorno era stato attraversato. Emissioni, deforestazione, inquinamento, sfruttamento degli animali e dell'ambiente: ormai era troppo tardi per invertire il ciclo negativo che si era innescato.

Quel giorno arrivarono la distruzione e il caos. In molti morirono e altrettanti mutarono. L'alterazione del fulcrum distruggeva e riplasmava qualsiasi creatura, realizzando qualcosa di violento e grottesco. La vendetta della Natura si riversava sugli esseri viventi, che diventavano la rappresentazione stessa della sua collera.

Per una settimana i cieli si tinsero di rosso, i mari si tramutarono in distese nere di catrame e la terra vibrò senza interruzioni.

Una settimana di catastrofi, violenza e dolore. Una settimana. Poi, tutto cessò.

E fu sera, e fu mattina.

Terminò così l'Era degli Uomini come la conosciamo e iniziò qualcos'altro.

L'Era dei Chanjer.

E, sebbene il passato fornisca le risposte per non sbagliare ancora, l'essere umano perpetua lo stesso menefreghismo, lo stesso atteggiamento di supremazia verso tutto e tutti. E con l'avvento del Sistema Nova Corvus e la creazione del Confine, dimostrò ancora una volta quanto forte e radicato fosse il suo egoismo.

ChanjerNơi câu chuyện tồn tại. Hãy khám phá bây giờ