Capitolo 5 - Dentro al Confine

280 20 17
                                    

Shin sentiva le ossa a pezzi. Quella scossa di energia fuoriuscita dalla barriera lo aveva lasciato stordito e senza forze. Le orecchie fischiavano ancora. Deglutì e la saliva raschiò contro la gola asciutta. Provò a muovere le braccia, ma erano serrate dietro la schiena, i polsi bloccati in manette di kadmios elettrificato. Prima di obbligarlo a salire sul mezzo, i soldati gli avevano assestato una decina di calci e pugni, spaccandogli il labbro. Bruciava ogni volta che muoveva la bocca, non che avesse granché da dire. Avrebbe voluto maledire Claymore all'infinito, ma non sarebbe servito a tirarlo fuori da quel casino. Se non altro, Marie e gli altri avevano notato il suo cenno ed erano rimasti al sicuro. Sospirò: almeno loro stavano bene.

Uno scossone li fece barcollare e la sua spalla si scontrò contro quella del ragazzo accanto a lui. Erano seduti all'interno di un furgone, su una specie di lungo sedile perpendicolare alla postazione di guida. I soldati erano davanti a loro, con le armi pronte in caso di qualche tentativo di fuga.

Claymore non aveva più parlato da quando erano stati catturati, sembrava aver perso la voglia di fare battute. Shin gli lanciò un'occhiata e vide che si stava fissando i piedi, probabilmente immerso in chissà quali pensieri. I capelli biondi erano sudati e incollati alla fronte sporca. Anche lui aveva un labbro gonfio e del sangue era scivolato da una ferita alla tempia.

Claymore notò lo sguardo di Shin su di lui e si riscosse. Abbandonò l'espressione cupa e sfoggiò un sorrisino enigmatico. «Mi fissi, boss? Ti piace la mia faccia?» domandò, facendogli l'occhiolino.

Shin inarcò un sopracciglio, per nulla divertito. «No. Sono solo contento che ti abbiano preso a calci in faccia.»

«Come sei scontroso» brontolò.

«Basta parlare!» ordinò un soldato. Tastò il fucile d'assalto nero che teneva accanto, con un mirino di precisione e il calcio ripiegato. Shin intuì il messaggio: qualsiasi protesta sarebbe finita in modo spiacevole. Le armi da fuoco erano molto rare, ormai, e solo i soldati di Kraz potevano permettersele. Fuori dal Confine si usavano unicamente armi bianche con lama in kadmios, molto più economiche sia per l'acquisto che per la manutenzione.

Il furgoncino nel quale si trovavano era blindato, con una piccola finestrella rettangolare sopra le loro teste. Il mondo all'esterno era buio e centinaia di luci scorrevano veloci. Shin non riuscì a vedere granché e per tutto il tragitto fu costretto a fissarsi la punta dei piedi, ignaro della destinazione finale. Stavano per giustiziarli? Improbabile, altrimenti lo avrebbero fatto subito. Avrebbero tenuto un processo? Anche di quello dubitava, visto che i chanjer erano considerati alla stregua di bestie prive di intelletto. Difficile prevedere cosa avessero in serbo per loro.

Shin non era aggiornato sulle normative vigenti all'interno di Kraz. Sapeva che le regole erano rigide e che violarle comportava pene severe. Non aveva mai vissuto lì, era nato e cresciuto fuori dalla barriera, e tutto ciò che conosceva di quel mondo lo doveva a Baba.

Dopo un tempo che parve interminabile, udirono stridere i freni del furgoncino e vennero sballottati di nuovo. Il mezzo si fermò e gli uomini si alzarono in piedi. Un soldato afferrò Shin per il braccio e lo costrinse a scendere. Il giovane non oppose resistenza e saltò giù dal furgone, guardandosi attorno. Si trovavano in un ampio parcheggio, dove c'erano altre decine di veicoli uguali a quello che li aveva condotti lì. Erano tutti in fila, scuri e perfettamente lucidati.

Clay scese con un balzo e fischiò. «Oh, ci hanno portati qui! Che culo!»

«Dove siamo?» domandò Shin. I suoi occhi si posarono su un'imponente struttura squadrata. Era un triste edificio dai colori spenti e dotato di quattro piani. Le finestre rettangolari erano bloccate da inferriate di metallo. A Shin bastò un'occhiata per capire che quello non era ferro normale, ma kadmios rinforzato ed elettrificato per fermare le persone come loro.

ChanjerWhere stories live. Discover now