Epilogo

238 18 14
                                    

Il 22 marzo del 2124, Hannele Laine venne nominata Governatrice di Kraz. In seguito agli innumerevoli sforzi fatti dalla donna per mantenere saldo il Sistema dopo la barbara uccisione di Ewald Klein, il Consiglio dei Ministri aveva stabilito che spettasse alla Vice Governatrice raccogliere il mandato del suo predecessore come nuova guida del popolo.

Clay ne era felice. Hannele gli aveva dato gli stessi permessi dell'Informatore e poteva entrare e uscire da Kraz a piacimento. Non che avesse motivo di allontanarsi troppo da casa e dal suo amore, ma la ricerca non poteva fermarsi. Dopo ciò che era riuscito a fare con Shin, si era convinto di poter fare lo stesso con le altre persone. Se almeno poteva evitare che si trasformassero in Livello Due, allora valeva la pena tentare. La strada era ancora lunga, c'era molto da lavorare, ma era più determinato che mai a salvare la vita dei chanjer.

Aveva sofferto tanto per ottenere quelle abilità e avrebbe tramutato quel dolore in qualcosa di positivo. Qualcosa in grado di rendere felice il prossimo.

Quel giorno, uno dei tanti in cui aveva oltrepassato il Confine per andare ai Laboratori, Clay tornò a casa. Non riusciva a credere di averne una. Era l'ora del tramonto e il cielo si era tinto di una sfumatura lilla.

Quando aprì la porta, l'intero Clan accolse con gioia il suo ritorno. Tra i nuovi arrivati oltre a lui c'erano Anna, la fidanzata di Faraji, e Lydia e Tahir. Clay aveva chiesto ad Hannele se fosse possibile liberarli dalla prigione e farli vivere lì con loro, e la donna aveva fatto tutto ciò che era in suo potere per esaudire quel desiderio. Tahir aveva rinunciato a tornare al Clan degli Orsi pur di stare lì con loro e con Lydia.

Il giovane tolse il cappotto, ed Elle gli saltò addosso, gettandogli le braccia al collo. «Clay! Mi hai portato qualcosa di buono?»

«Qualcosa di buono? E cosa dovevo portarti?»

«Dai, non fare lo scemino!» brontolò la bambina.

«Scemino?! Chi ti ha insegnato questa brutta parola, quello sporcaccione di Faraji?»

«Fottiti, Clay!» gridò Faraji in risposta.

Anna gli tirò uno scappellotto e lui guaì. «Non parlare male davanti a lei!»

Clay ridacchiò. Posò Elle a terra e tirò fuori dalla tasca un pacchetto di caramelle gommose. Gli occhi della piccola si riempirono di gioia. «Lo sapevo! Lo sapevo! Ti sei ricordato.»

Prese il pacchettino e iniziò a correre per la casa, stringendoselo al petto come il più prezioso dei tesori. La saletta al piano terra era dotata di sedie, tavolo e un maxi televisore con cui potevano assistere alle dirette di Hannele e ai programmi permessi dal Sistema. La Governatrice aveva dato loro tutto ciò che desideravano e non dovevano più raccattare tra i detriti per recuperare oggetti utili. La donna aveva aiutato anche gli altri Clan e, da quando era salita al potere, potevano tutti condurre una vita più agiata. Sebbene dovessero ancora cacciare chanjer e lottare per sopravvivere, quelle piccole novità erano state accolte con piacere.

«Com'è andata, Clay?» domandò Smilzo, senza alzare gli occhi dalle carte. Lui, Lore, Lila e Tahir stavano giocando.

«Tutto bene. Stiamo facendo dei passi avanti. Sono riuscito ad aiutare una ragazza che stava per raggiungere il secondo livello di mutazione.»

Lydia gli tirò una pacca sulla spalla. «Ottimo lavoro, Clay!»

Anche gli altri convennero con lei, facendogli i complimenti. Marie lo afferrò per un braccio e lo fece sedere al suo fianco. «Raccontami tutto! Siete riusciti a migliorare il siero con quei nuovi accorgimenti che abbiamo studiato? La stabilità è maggiore?»

«Sì, hanno sintetizzato il nuovo siero in laboratorio ed è molto più forte della versione precedente. Hai avuto un'ottima intuizione!» rispose il giovane.

Gli occhi della ragazza si illuminarono di gioia e Lydia le poggiò una mano sulla spalla, stringendola con affetto.

«Se ti va, domani potremmo controllare gli appunti di mia madre e...»

«Assolutamente sì!» lo interruppe l'amica, piena d'aspettativa.

«Quindi starai un po' a casa in questi giorni, Clay?» domandò Faraji.

Casa. Clay avvertì il cuore palpitare più forte a quelle parole. Aveva degli amici. Una famiglia. «Sì, vorrei fare alcune ricerche prima di tornare ai Laboratori.»

«Bisogna fare un salto al Mercato Nero, andiamo noi due?» gli chiese ancora.

«Per me va bene, Far.»

«Vengo anch'io con voi» intervenne Smilzo, buttando poi una carta sul tavolo.

«Non dovevi partecipare alla Caccia congiunta con quelli del Clan delle Aquile?» ricordò Tahir, prendendo il sette di cuori che l'altro aveva appena scartato.

«No, abbiamo cambiato i piani e andiamo io e Shin» li informò Lila.

«A proposito, dov'è Shin?» domandò Clay, vedendo che mancava la persona che gli aveva regalato quella meravigliosa famiglia.

«Solito posto» rispose Lore, scartando una carta. «Tra dieci minuti tornate qui che si cena» aggiunse l'uomo.

Clay annuì, salì le scale e raggiunse il terzo piano, dove si trovava la mansarda e una camera piccola e accogliente. La loro camera. Da lì si poteva accedere al balcone sul tetto. Shin era piegato in avanti, con i gomiti poggiati sul corrimano e lo sguardo perso sulla città. Era sempre distrutta e desolata, eppure aveva un nuovo fascino. Forse, in futuro, se Clay fosse riuscito a invertire il processo di mutazione con più facilità anche nei chanjer di livello avanzato, quella città e tante altre sarebbero potute finalmente rinascere.

Abbassò lo sguardo sul sedere di Shin e meditò di fargli uno scherzo, ma non fece in tempo a raggiungerlo, che il compagno si voltò verso di lui. «Davvero, Clay, pensavi che non ti avessi sentito arrivare?»

Il biondo sorrise e allungò le braccia, intrappolandolo tra sé e la ringhiera. «Preso. Ora sei mio» sussurrò, premendo piano le labbra sulle sue.

«Sono tuo da un bel po' di tempo.» Shin sorrise a sua volta, alzando una mano per accarezzargli i capelli. «Sono già cresciuti un sacco. Sei contento?»

Clay fece spallucce. «Sì, ma ormai non ha più importanza. Ora che ho te e ho una famiglia, il passato non mi tormenta più.»

Shin gli passò le dita sul viso e sulla mascella ruvida. «Sei bellissimo in qualsiasi modo» lo rassicurò, «lo eri anche quando ti ho conosciuto.»

Clay lo sollevò e Shin si sedette sul parapetto. Il biondo alzò il viso e le loro labbra si incontrarono di nuovo, questa volta per concedersi un bacio più profondo. Clay infilò le mani fredde sotto la maglietta di Shin, facendolo rabbrividire.

«Com'è andata ai Laboratori?»

Il biondo continuò ad accarezzargli la schiena. «Sono riuscito ad aiutare una ragazza che stava per trasformarsi in un Livello Due. Ho modificato il siero e, grazie all'aiuto di Marie, abbiamo ottenuto una formula più stabile.»

«Sei incredibile, Clay» sussurrò Shin, accarezzandogli il collo e intrecciando le dita dietro la sua nuca, «sono orgoglioso di te.»

Il biondo avvertì un'ondata di calore nel petto, mentre il cuore palpitava un po' più forte. Lo strinse a sé, quasi non potesse ancora credere a quella felicità. «Ti amo.»

«Ti amo anch'io.»

«Ho una voglia matta di strapparti i vestiti e fare l'amore con te» confessò, baciandogli la gola con devozione.

Shin inclinò la testa all'indietro, godendosi la morbidezza delle sue labbra sulla pelle. «Fallo. Se non sbaglio, avevi ancora un po' di pratica da fare» ansimò.

Clay stava per tirargli su la felpa, quando udirono la voce di Lore nelle scale. «Clay, porca merda! Ti avevo detto dieci minuti! La cena è pronta, portate il culo qui!»

Entrambi scoppiarono a ridere e si abbracciarono.

Shin saltò giù dalla ringhiera e lo prese per mano. «Riprenderemo dopo cena, ora andiamo a mangiare» gli baciò le nocche, poi aggiunse: «la nostra famiglia ci aspetta.»

ChanjerTempat cerita menjadi hidup. Temukan sekarang